Corso Porta Borsari è un’importante strada nel centro storico di Verona che ricalca l’antico decumano romano, il cui nome deriva dalle figure dei “bursarii”, ovvero coloro che riscuotevano il dazio.
Per Giove
Essa, in epoca romana chiamata “Porta Iovia” per via del tempio a Giove che sorgeva lì vicino, dell’ingresso in città conserva l’antica facciata, resto di un edificio molto più grande, con una corte centrale e una struttura su tre livelli. Oggi della Porta restano due archi a tutto sesto, incorniciati da semicolonne corinzie.
Situata nel cuore di Verona, della quale costituisce uno degli accessi più antichi ed importanti, nonostante la posizione centrale, è di facile scorrimento ed un modo veloce per allontanarsi dal centro.
Forse anche per questo aspetto, martedì 16 settembre 2025, in pieno giorno, è stata oggetto di una rapina che avrebbe fruttato un bottino da decine di migliaia di euro, ai danni di una gioielleria del posto.
Che colpo..
Erano circa la 14, quando da “Amighini” (in copertina), al civico 33 di Porta Borsari, è stato messo a segno il colpo da alcuni banditi che, parzialmente travisati, sono entrati nella gioielleria.
Occhiali e cappellino, senza danneggiare gli infissi hanno forzato la serratura, disattivato l’allarme e si sono impossessati di tutto quanto potevano per poi allontanarsi a piedi fino all’auto successivamente abbandonata.
Ora l’auto, posta sotto sequestro, è tutto ciò che resta agli investigatori che se ne serviranno per tutti i rilievi del caso i quali, unitamente alle registrazioni video della zona, si spera possano condurre ai banditi.
Il bottino?
Il bottino non è stato ancora quantificato con esattezza, ma secondo le prime stime si aggirerebbe tra i 100 ed i 200 mila euro.