Botta e risposta

Sezione antimafia a Verona, il procuratore di Venezia si oppone e il Comune risponde: "Maggiore controllo sul territorio"

L’Amministrazione del Comune di Verona e l’associazione Avviso Pubblico hanno inviato una nota congiunta in risposta alle dichiarazioni del Procuratore Cherchi

Sezione antimafia a Verona, il procuratore di Venezia si oppone e il Comune risponde: "Maggiore controllo sul territorio"
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Il procuratore Bruno Cherchi ha espresso una "netta opposizione" alla creazione di una sezione antimafia a Verona durante l'audizione del 17 luglio 2024 della commissione parlamentare antimafia.

Sezione antimafia a Verona, il procuratore di Venezia si oppone

Cherchi nell'audizione di ieri ha riconosciuto la presenza della criminalità organizzata nel Veneto, compreso il territorio veronese, ma ha manifestato il suo parere contrario all'apertura di una sezione della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) e della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) a Verona, richiesta avanzata dai 98 sindaci scaligeri in una lettera inviata al Governo ad aprile 2024.

Il procuratore di Venezia

Cherchi ha spiegato che tale decisione indebolirebbe ulteriormente la già fragile procura distrettuale di Venezia. Secondo il procuratore, spostare la sede non risolverebbe i problemi esistenti, ma sarebbe più efficace potenziare le risorse umane e tecnologiche per le indagini. Ha sottolineato che la DIA in Veneto dispone di soli 25 uomini, un numero insufficiente per condurre indagini di tale portata.

Il procuratore veneziano ha inoltre denunciato la carenza di personale all'interno della procura veneziana, che dovrebbe avere 22 sostituti ma non ha mai raggiunto questo numero, arrivando al massimo a 18 e ora ridotti a 16. In conclusione, il procuratore ha ribadito che il problema non risiede nella sede degli uffici, ma nella mancanza di strutture adeguate in termini di personale e capacità tecnologiche.

Il Comune risponde: "Maggiore controllo sul territorio"

In riferimento alle dichiarazioni del Procuratore della Repubblica di Venezia, Bruno Cherchi, l’Amministrazione del Comune di Verona e l’associazione Avviso Pubblico hanno risposto che la proposta di attivare una sezione della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) e della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) a Verona nasce dalle esigenze espresse dal territorio nei mesi scorsi.

Questa richiesta è stata formalizzata in documenti ufficiali ed è sostenuta non solo dal Procuratore della Repubblica di Verona, ma anche dal mondo imprenditoriale, dalle forze di polizia e da altri organi istituzionali. Il sostegno unanime dei 98 comuni della Provincia, indipendentemente dalle appartenenze politiche, sottolinea l'importanza di dare ascolto a queste istanze.

La riunione dei sindaci veronesi

La proposta non intende indebolire le azioni della DDA di Venezia e della DIA di Padova, bensì rafforzare il controllo sul territorio veronese.

La gravità della situazione veronese, confermata dalle relazioni della DIA e dal Procuratore Cherchi, ha spinto i 98 sindaci scaligeri a presentare la proposta ai Ministri Nordio e Piantedosi, oltre che a parlamentari e consiglieri regionali veronesi. Il Ministro dell'Interno Piantedosi, incontrato il 21 giugno dal Sindaco di Verona Damiano Tommasi e altri rappresentanti locali, ha mostrato interesse per la questione e ha promesso una visita a Verona in tempi brevi. La proposta è stata inoltre presentata al Procuratore generale di Venezia l'8 luglio.

Dopo anni di negazione, i sindaci della provincia di Verona hanno finalmente riconosciuto la presenza e la pericolosità del fenomeno mafioso. Questa consapevolezza ha portato alla formulazione di una proposta che le istituzioni competenti devono valutare con attenzione. Indipendentemente dalla decisione finale, è essenziale rafforzare l'azione della magistratura e delle forze di polizia in Veneto.

Pur riconoscendo l'importanza della tecnologia per le indagini e lo scambio di informazioni, l’Amministrazione del Comune di Verona e Avviso Pubblico sottolineano che è altrettanto cruciale avere personale adeguatamente formato sul territorio. La vicinanza al problema facilita la comprensione e l'intervento tempestivo.

Dopo l'interlocuzione con il Ministro Piantedosi, l’Amministrazione del Comune di Verona e Avviso Pubblico attendono con urgenza un riscontro dal Ministro della Giustizia Nordio, che invitano a Verona per un confronto diretto. Accolgono con favore l'annuncio di una prossima visita della Commissione parlamentare antimafia in Veneto, che offrirà l'opportunità di discutere ulteriormente la loro richiesta.

Infine, l’Amministrazione del Comune di Verona e Avviso Pubblico sperano nel sostegno concreto dei parlamentari veronesi nel rafforzare le risorse investigative nell'area veronese, ribadendo l'importanza di tale richiesta espressa nella lettera del 19 aprile. In sintesi, la proposta di creare una sezione antimafia a Verona è sostenuta da un ampio consenso territoriale e mira a rafforzare il presidio di legalità, rispondendo alla necessità di risorse adeguate per combattere efficacemente la criminalità organizzata.

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