Verona, Croce bianca inaugura due nuove ambulanze
Ed è pronta a far fronte alla sfida dell’emergenza-urgenza sul territorio.
Verona, Croce bianca inaugura due nuove ambulanze
Due ambulanze nuove, classe A e con tecnologia di ultima generazione, e un defibrillatore semiautomatico a disposizione dei sanzenati e della collettività. Croce Bianca chiude il 2019, l’anno del suo quarantesimo, nel migliore dei modi. Ed è pronta ad affrontare, si spera con le prime settimane del prossimo anno, la sfida dell’emergenza - urgenza sul territorio.
Attiva e riconosciuta anche come Nucleo Operativo Sanitario della Protezione Civile, l’associazione forte di oltre 300 volontari soccorritori attivi, inaugura oggi due nuove ambulanze di classe "A": mezzi omologati per l'emergenza sanitaria ed attrezzati a unità mobili di rianimazione adibiti secondo le ultimissime normative. L’acquisto delle ambulanze, con tecnologia di ultima generazione anche per i contatti radio, con un costo di circa 70mila euro ciascuno, è stato possibile grazie al contributo del Banco Popolare BPM e a una donazione privata da parte della famiglia Sottocasa. Si tratta di un investimento importante e oneroso che Croce Bianca ha fatto anche in vista delle nuove convenzioni per il presidio dell’emergenza-urgenza sul territorio. “Una sfida che ci vede pronti ed entusiasti”, spiega il presidente dell’associazione PierLuigi Verga. Ora, però, la palla passa all’Ulss 9 Scaligera e alla Regione. Le convenzioni con le organizzazioni del territorio per la copertura delle emergenze sono infatti scadute ancora a metà anno 2018. Ma ancora non c’è traccia delle nuove assegnazioni che dovrebbero essere fatte nel pieno rispetto del nuovo codice del Terzo Settore L. 117/2017. “Noi abbiamo effettuato questi investimenti anche in virtù delle nuove convenzioni. Siamo in gara come Croce Bianca e come Rete Universo – associazione di secondo livello che riunisce le principali organizzazioni di soccorso e pronto intervento del territorio cittadino e provinciale – ma ci sono ritardi di cui non conosciamo la causa. I vecchi bandi sono scaduti già da oltre un anno. Da allora, siamo in fase di proroga che è stata data senza un termine di scadenza e dalla Ulss 9 ci sono scarsissime informazioni, anche se a mio avviso ci dovrebbe essere trasparenza e dialogo tra gli operatori sul territorio anche per meglio predisporre i servizi che dovranno essere assegnati”, denuncia il presidente Verga.
San Zeno diventa zona cardioprotetta
Sempre oggi, San Zeno diventa zona cardiopreotetta. Viene inaugurato, infatti, un nuovo DAE, Defibrillatore semiautomatico donato dalla Fondazione Pad Lorenzo Modena – il diciottenne veronese che morì su un campo di calcio a causa di una malformazione cardiaca congenita che non sapeva di avere – che i volontari di Croce Bianca hanno attivato provvedendo alle sue parti mobili (batterie, piastre, ecc) e installato a San Zeno, in piazza Bacanal fuori dalla storica sede dell’associazione. Si tratta di un dispositivo che, in caso di arresto cardiaco, è in grado di fare la differenza tra la vita e la morte. Il DAE è dunque uno strumento estremamente importante soprattutto nei luoghi pubblici e affollati come piazze, scuole e ambienti sportivi. Questo DAE è l’ultimo di tre che l’associazione ha già donato rispettivamente all’Istituto Cangrande di Corso Porta Nuova e alla sede della polizia locale di Boscochiesanuova. “Il defibrillatore è ora a disposizione della collettività, nella speranza che non ce ne sia mai bisogno ma con la consapevolezza che, in caso di urgenza, può contribuire a salvare la vita”, spiega Verga.
La Croce bianca in numeri
I dati del bilancio sociale dello scorso anno fotografano un impegno quotidiano e costante. Nel dettaglio, Croce Bianca – al cui interno lavorano anche 11 dipendenti – ha effettuato complessivamente 7mila trasporti sanitari in convenzione con l’Ulss 9 scaligera e l’Azienda ospedaliero universitaria di Verona, per le quali copre, tra le altre cose, il servizio di Trasporto Neonatale e il Trasporto equipe ed organi. In questi campi, le ore di volontariato sono state circa 25mila solo nel 2018.
Inoltre, 5.400 ore di presidio sanitario in 265 manifestazioni; dalle fiere più importanti agli eventi sportivi delle squadre scaligere. E ancora, 42mila ore i volontari le hanno trascorse a formare nuovi volontari, con nuovi corsi ogni sei mesi, e ad aggiornare e perfezionare le competenze dei soccorritori già in servizio attivo. A queste, si aggiungono 18mila ore di formazione esterna: vale a dire i corsi di pronto intervento che Croce Bianca svolge anche per aziende private e pubbliche. Un altro importante fronte delle attività dell'associazione è la divulgazione alla cittadinanza degli elementi di primo soccorso. A partire dai più piccoli: i formatori di Croce Bianca, infatti, svolgono corsi ad hoc per i bimbi delle elementari e anche della scuola dell’infanzia.
Attualmente, l'autoparco dell'associazione è composto da 9 ambulanze e da un’automedica e da un fuoristrada Land Rover in supporto alla Protezione Civile inserita dal SUEM 118 nel “Protocollo neve”. Tutti gli autoveicoli di Croce Bianca sono accreditati come mezzi per l’emergenza alla Regione Veneto.