La novità

494esimo Bacanal del Gnoco: per la prima volta nella storia il "Papà" sarà eletto in conclave

Presentato il programma dello storico carnevale di Verona...

494esimo Bacanal del Gnoco: per la prima volta nella storia il "Papà" sarà eletto in conclave
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È stato presentato questa mattina, lunedì 15 gennaio 2024 in Sala Arazzi a Palazzo Barbieri l’ampio programma che caratterizza la 494esima edizione del Bacanal del Gnoco. Circa 50 eventi, già partiti a novembre con l’elezione delle prime maschere, che vedranno coinvolti tutti i quartieri della città, con sfilate ed ospiti provenienti da tutta Italia e anche dall'estero.

494esimo Bacanal del Gnoco: per la prima volta nella storia il "Papà" sarà eletto in conclave

La più grande novità di questa edizione riguarda l’elezione del Papà del Gnoco. Per la prima volta verrà eletto attraverso un conclave composto da 21 veronesi che hanno vestito la maschera della città. Si riuniranno in una stanza in piazza San Zeno, nella mattinata di domenica 21 gennaio dove rimarranno fino alla classica fumata bianca che decreterà chi sarà il Papà del Gnoco 2024.

L’incoronazione sarà martedì 23 in Gran Guardia, dove è in programma un grande evento con importanti ospiti veronesi. Seguiranno poi tutti i principali appuntamenti tradizionali, dalla sfilata del Venardì Gnocolar del 9 febbraio fino al Luni Pignatar e il Martedì Grasso al Porto San Pancrazio.

Dal 16 febbraio al 17 marzo inoltre sarà aperto il Villaggio delle Tradizioni nella nuova area all’interno del Giardino d’Estate, all’angolo tra viale Cristoforo Colombo e via Vittime Civili di Guerra a ridosso del Parco delle Mura, con eventi programmati in tutti i fine settimana, iniziative per bambini, laboratori per tutti e la presenza delle associazioni del territorio che condivideranno le loro attività.

Tutto il programma completo è sul sito www.carnevaleverona.it.

Il programma è stato illustrato dall’assessora alla Cultura Marta Ugolini e dal presidente del comitato direttivo del Bacanal del Gnoco Valerio Corradi. Presenti anche tre componenti della Commissione Paritetica del Carnevale e il Papà del Gnoco.

“Una tradizione che parte dal 1531 da un bisogno di base, cioè di sfamarsi, ma anche per alleggerirsi, divertirsi e stare con gli altri e vivere momenti di allegria e spensieratezza - afferma l'assessora alla cultura Marta Ugolini-. Per questo motivo come Amministrazione siamo contenti di mantenere e portare avanti questa ricorrenza, consapevoli che si tratta di una tradizione radicata che tuttavia cerca di innovarsi edizione dopo edizione. Ringraziamo Valerio Corradi e tutti i Comitati rionali che rendono il carnevale un’iniziativa che coinvolge tutti i cittadini e le cittadine, ma anche la Polizia locale che contribuisce a garantire la sicurezza e la viabilità durante il Venardì Gnocolar”.

“Quest’anno sarà un carnevale cronologicamente compresso – spiega Valerio Corradi – ma la tradizione sarà salvaguardata, grazie ai tanti volontari dei quartieri che si dedicano a questa passione. Domenica 21 gennaio sarà una giornata importante, con l’elezione del Papà del Gnoco che avverrà in conclave, così come sarà una grande festa quella del 23 per l’incoronazione in Gran Guardia. Oltre ai grandi eventi poi, a cui parteciperanno ospiti da tutta Italia, invitiamo tutti al Giardino d’Estate dove ci saranno tante iniziative tra cui anche la possibilità di ballare il liscio ogni giovedì sera”.

La storia del Bacanal

Le origini del Carnevale di Verona si perdono nella notte dei tempi. Può essere considerato sicuramente il carnevale piu’ antico d’Europa arrivato ai giorni nostri,e coinvolge in maniera appassionata e viva tutta la popolazione veronese. Risalente al tardo medioevo, il Carnevale di Verona (il nome originale e’Bacanàl del Gnoco) affonda le sue radici ai tempi di Tomaso Vico, medico del XVI secolo che lasciò nel suo legato testamentario l’obbligo di distribuire annualmente alla popolazione del quartiere di San Zeno (dove si trova l’omonima Basilica) viveri ed alimenti. Nella “Istoria Veronese” scritta da Girolamo Dalla Corte si narra che, a causa di inondazioni devastanti dell’Adige (1520-1531) e delle incursioni dei Lanzichenecchi di Carlo V che combattevano Francesco I in Lombardia, la città di Verona era ridotta ad una carestia senza precedenti. Date le circostanze e la precarietà nel reperire le materie prime, i “pistori” (fornai) avevano cresciuto il loro calmiere per la produzione del pane.

Essendoci scarsità di risorse monetarie per l’acquisto del pane da parte della popolazione e al tempo stesso scarso interesse a produrre quindi il pane, i fornai decisero di bloccare la produzione, non vendendo nemmeno quello già pronto. Ma il 18 giugno 1531 il popolo insorse in quel di San Zeno, dando l’assalto ai fornai e accaparrandosi pane e grano. La rivolta generale fu scongiurata grazie all’intervento di alcuni cittadini, che a proprie spese decisero di contribuire alla rifocillamento degli abitanti più poveri del quartiere, nel numero di dodici e su nomina. La tradizione dice che tra gli eletti ci fosse anche il Da Vico, indicato come “istruttore e restauratore” del “Baccanale del Gnocco”, avendo di sua volontà distribuito viveri (pane, vino, burro, ecc.) ai “sansenati”. Nella piazza di San Zeno esiste un tavolo in pietra: è qui che venivano invitati i poveri nel venerdì precedente la quaresima, detto “Venardi Consolàr” (venerdì consolatore). Adiacente sorge il piccolo monumento del Da Vico (morto nel 1531), il cui epitaffio recita:

“Thomas Vicus Philosoph, Medicus et inter rarissimos praeclarus, hic et in his se jussit claudi lapidibus hoc asserens si vixi, resurgam. anno MDXXXI”.

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