Guerra Israele-Hamas

Al Catullo atterrati altri due voli da Tel Aviv, a bordo italiani e israeliani

Nei prossimi giorni è previsto il rientro di altri 500 connazionali

Al Catullo atterrati altri due voli da Tel Aviv, a bordo italiani e israeliani
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Dopo l'atterraggio del volo Neos che martedì 10 ottobre 2023 ha riportato in Italia 183 cittadini, tra cui i 38 veronesi bloccati a Gerusalemme, ieri 11 ottobre 2023 all'aeroporto Catullo di Verona sono atterrati altri due voli provenienti da Tel Aviv.

Al Catullo atterrati altri due voli da Tel Aviv

Martedì sono rientrati 183 passeggeri, ieri 11 ottobre il secondo volo della compagnia privata Neos partito da Tel Aviv è atterrato a Verona intorno alle 17.00. A bordo 133 israeliani e 40 italiani, tra cui un professore universitario di Verona , Nicola Pollini, che insegna anche all'Istituto israeliano di tecnologia a Haifa.

In serata è poi atterrato anche un secondo volo da Israele, con 188 italiani a bordo. L'Unità di crisi della Farnesina, d'intesa con il Ministero della Difesa, a lavoro per proseguire l'operazione di rimpatrio anche nei prossimi giorni: è previsto il rientro di altri 500 connazionali a bordo di 4 velivoli, due militari e due di una compagnia privata.

Il conflitto: le riflessioni degli esperti

La situazione è costantemente in bilico, da sabato 7 ottobre 2023 continuano i bombardamenti e gli attacchi su Gaza, che ora è senza elettricità, cibo e medicinali.

Un attacco misto, da terra, cielo e via mare, condotto da Hamas è stato lanciato dalla Striscia di Gaza, e ha colto impreparato Israele, il cui popolo era impegnato nei festeggiamenti della settimana di Sukkot.

Ma oltre al dissidio tra i due popoli, che dura da decenni e che è alla base di tutto, secondo gli esperti, dietro l'attacco di Hamas ci potrebbe essere il coinvolgimento di altri paesi per interessi geopolitici. 

A spiegare la situazione al Tgr Veneto, è stata Valentine Lomellini, docente di Terrorism and Security all'Università di Padova.

"Accadrà probabilmente ciò che nessuno di noi auspica, cioè il tentativo di riprendere il controllo del territorio con ogni mezzo. L'indebolimento dell'Occidente, inteso come Stati Uniti e Israele, senza dubbio conviene alla Russia, perché nel momento in cui si indeboliscono questi due paesi, il piano negoziale sull'Ucraina diventerebbe più facile da gestire", spiega la docente.

Una questione di diritti umani

L’Onu denuncia da sempre l’occupazione Israeliana dei territori palestinesi, anche nell’ultimo rapporto del 2022. E' una questione di diritti umani, ha spiegato Marco Mascia, presidente del Centro diritti umani “Antonio Papisca” dell'Università di Padova, al Tgr Veneto:

"Si arriva ad affermare addirittura che c'è un regime di apartheid messo in campo nei confronti del popolo palestinese che subisce umiliazioni, arresti arbitrali e violazioni di tutti i diritti umani.
Per fare pace a Gerusalemme bisogna riconoscere la stessa dignità, la stessa libertà libertà e gli stessi diritti ai palestinesi che noi riconosciamo agli israeliani".

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