Al via la vendita dell'Immobiliare Magazzini, Bianchini: "Si punta ad acquisire risorse economiche importanti"
Il bando, con base minima d'acquisto di 21.000.000 euro, già fissata da una perizia di stima, conterrà la salvaguardia dei servizi pubblici logistici presenti nell'area.
Via libera alla vendita dell'Immobiliare Magazzini, la società proprietaria del compendio che sorge all'interno del Quadrante Europa.
Via libera alla vendita dell'Immobiliare Magazzini
Con 22 voti favorevoli e 4 astenuti è stata approvata ieri sera, giovedì 21 ottobre 2021 dal Consiglio comunale la delibera che ne autorizza l’alienazione. Un'operazione che permetterà agli attuali proprietari, i tre soci pubblici Comune, Provincia e Camera di Commercio, di chiudere una partita annosa e di ricavare fondi dalla vendita di due asset ritenuti non più strategici, ovvero l'Ente Autonomo Magazzini Generali e la sua Immobiliare, di cui l'Ente Autonomo è socio unico.
Il bando, con base minima d'acquisto di 21.000.000 euro, già fissata da una perizia di stima, conterrà la salvaguardia dei servizi pubblici logistici presenti nell'area, tra cui gli Uffici delle Dogane di Verona e dei Monopoli del Veneto, e dei relativi posti di lavoro.
Manifestazione di interesse
La vendita riguarda un'area di 200mila metri quadrati, di cui 20 mila occupati da depositi frigoriferi e 40 mila da magazzini, raccordati a un terminal ferroviario con 11 binari, fattore che ne innalza notevolmente il valore. La delibera è stata illustrata all’aula dall'assessore alle Aziende partecipate Stefano Bianchini. Presente alla seduta anche l'avvocato Paolo Pezzo, amministratore unico della società Immobiliare Magazzini Generali.
“Il Comune di Verona possiede una quota pari al 33,33% dell'Ente Autonomo Magazzini Generali in liquidazione – spiega l’assessore -, costituito con la Camera di Commercio e la Provincia di Verona, aventi ciascuno la medesima quota pari al 33,33%. L'operazione vuol mettere la parola fine allo storico argomento dell'Ente Autonomo Magazzini Generali, protagonista nel recente passato di falliti tentatavi di vendita, due bandi andati deserti rispettivamente nel marzo e nell'ottobre 2017, che hanno portato la proprietà a rivalutare l'operazione in attesa di tempi migliori. Si è quindi scelto di procedere con la manifestazione di interesse non vincolante per testare il mercato. La risposta è stata molto positiva, ben nove operatori hanno risposto, un decimo appena dopo i termini. Sono tutti partner nazionali ed internazionali, che ci danno la sicurezza di una buona partecipazione al bando. Si punta quindi alla vendita, per acquisire risorse economiche importanti in favore della città”.
Sintesi del dibattito
“Un’operazione che arriva all’esame del Consiglio mancante di molte carte chiarificatrici delle scelte politiche intraprese – sottolinea il capogruppo di Sinistra Verona in Comune Michele Bertucco -. Soprattutto sarebbe importante capire quali sono stati gli sviluppi degli ultimi anni, che hanno portato alla scelta finale di cessione”.
“Nel 2017 il Comune non era totalmente concorde con la cessione e ora – dichiara il capogruppo Pd Federico Benini –, senza una ben chiara motivazione, si giunge a questo documento di alienazione. Un cambio di direzione che presenta alcune criticità e che l’Amministrazione non si è curata di spiegare. La documentazione in nostro possesso, inoltre, non offre chiarimenti in merito”.
Il consigliere di Battiti Verona domani Marco Zandomeneghi, illustrando l’emendamento a sua firma collegato alla delibera e accolto dall’assessore, evidenzia la necessità di “tenere in considerazione tra i criteri di selezione del soggetto aggiudicatario, oltre all'offerta economica, anche il piano industriale di sviluppo e le ricadute occupazionali, in termini di investimento nell'area interportuale”.