56esima edizione

Al Vinitaly 2024 è il giorno della premier Giorgia Meloni: cosa è successo a Verona

Con oltre 4mila cantine da tutta Italia, l'evento si conferma l’unico brand fieristico rappresentativo della varietà del made in Italy enologico nel mondo

Al Vinitaly 2024 è il giorno della premier Giorgia Meloni: cosa è successo a Verona
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Con oltre 4mila cantine da tutta Italia e da 30 nazioni, Vinitaly si conferma l’unico brand fieristico rappresentativo della varietà del made in Italy enologico nel mondo. Un risultato confermato anche dalle attese di questa 56^ edizione tenutasi a Verona, pronta a replicare il successo dell’anno scorso con oltre 30mila operatori esteri della domanda da 140 Paesi presenti in quartiere: un terzo del totale. Tantissimi i premi consegnati durante la cerimonia di apertura, nonché i numerosi ospiti attesi nelle prossime giornate fino al 17 aprile 2024. Tra questi, il Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni che ha fatto visita proprio oggi, 15 aprile 2024.

Inaugurato il 56° Vinitaly, oggi attesa la visita del Presidente del Consiglio Meloni

Si è inaugurata ieri, 14 aprile 2024, a Verona in Fiera l'edizione numero 56 di Vinitaly, uno dei punti di riferimento internazionali più importanti del settore. Chi produce, chi compra e chi vende da oggi fino a mercoledì in qualche modo passa di qui. Un ruolo che da anni ormai ha fatto diventare questa fiera una vetrina per presentare studi, ricerche e prodotti innovativi.

Tra le tante personalità di spicco che hanno partecipato all'inaugurazione dell'evento ieri, 14 aprile 2024, ci sarebbe dovuta essere anche il Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni.

L'attacco iraniano contro Israele aveva, tuttavia, portato la Premier ad annullare la sua visita in Fiera per Vinitaly.

E' stata, però, presente proprio oggi 15 aprile 2024: il suo arrivo questa mattina, accolta all'entrata della fiera dai ministri Lollobrigida, Valditara e Santanchè, dal presidente del Veneto Luca Zaia e dal sindaco di Verona, Damiano Tommasi.

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L'importanza dell'agricoltura e del giusto prezzo, l'istruzione tecnica che non è di serie b, il liceo del made in Italy, la preoccupazione per quanto sta accadendo nel mondo: questi i temi che la Premier ha toccato, con uno sguardo anche alle questioni politiche con la riforma dell'autonomia che aspetta il voto in aula alla Camera il prossimo 29 aprile 2024.

“Chi pensa che bisogna cacciare l'uomo per difendere l'ambiente - ha dichiarato la Meloni -  immagina un mondo che non esiste. Nel mondo reale abbiamo bisogno dell'opera dell'uomo, per difendere la natura e la nostra capacità di trasmetterla alle giovani generazioni. Il ministro Lollobrigida faceva riferimento all'Europa che noi abbiamo cercato di smontare, che stiamo cercando di smontare, chi ha pensato che si potesse difendere la natura non tenendo conto del lavoro degli agricoltori o addirittura pensando di farlo contro di loro, non sapeva di cosa stava parlando, perché gli agricoltori sono i primi bioregolatori e noi dobbiamo ricordarci che per difendere l'ambiente è fondamentale l'opera dell'uomo”.

“Abbiamo aumentato le risorse per l'agricoltura - ha proseguito la Premier - e portato avanti delle battaglie in Europa per le quali l'Italia ha avuto il coraggio di porre delle questioni e piano piano tante altre nazioni hanno cominciato a seguirci, perché quando dici cose serie, di buon senso, quando sei pragmatico e credibile, è possibile che tu possa fare da apripista”.

"Quello del vino è un comparto identitario incredibile"

“Inauguriamo questo Vinitaly dopo una notte difficile - spiega il presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana - Penso che, mai come in questo momento, sia necessario fare un appello alla responsabilità, alla prudenza e al lavoro di tutte le istituzioni nazionali e internazionali per arrivare alla pace. Ringrazio il governo che si sta attivando. Mi auguro che anche da questa manifestazione di caratura internazionale si possa lavorare per donare ai nostri figli un mondo di pace e di amicizia tra i popoli. Quello del vino è un comparto identitario incredibile. Ogni vino, infatti, ha una sua tradizione e storia ma è anche un alimento universale”.

Nel suo intervento Fontana ha ringraziato anche gli operatori nazionali e internazionali presenti in fiera, oltre alle istituzioni che hanno contribuito alla crescita di Vinitaly facendolo diventare un orgoglio non solo per i veronesi ma per tutti gli italiani.

Lorenzo Fontana, presidente della Camera dei Deputati

“Vinitaly non è solo un alleato fondamentale delle aziende del settore - ha spiegato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo - ma contribuisce al posizionamento del vino italiano nelle principali aree strategiche. Quest’anno sono 1200 i top buyer da 65 nazioni pronti a conoscere e ad avviare trattative con le imprese espositrici. Un risultato in aumento del 20% rispetto al 2023, ottenuto grazie una potente campagna di incoming, realizzata anche con il sostegno di Ice, che per la prima volta ha coinvolto tutti i player istituzionali della promozione. Una diplomazia del business per far crescere il settore e le imprese”.

28° edizione di Sol

Al via fino al 17 aprile 2024, in contemporanea a Vinitaly, anche la 28ª edizione di Sol, International olive oil trade show, il 25° Enolitech, salone internazionale delle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra, e Xcellent Beers, la rassegna dedicata alle produzioni brassicole artigianali. Con queste manifestazioni il contingente espositivo nel quartiere sold out sale a 4300.

All’inaugurazione sono intervenuti: Barbara Bissoli, vicesindaca del Comune di Verona, Flavio Massimo Pasini, presidente della Provincia di Verona; Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale; Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste; Luca Zaia, presidente Regione Veneto;  Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura;  Matteo Zoppas, presidente di Ice Agenzia e Maurizio Danese, ad Veronafiere.

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Le dichiarazioni durante l'inaugurazione della 56° edizione

Barbara Bissoli, vicesindaca Comune di Verona: “Vinitaly e Veronafiere portano Verona, il Veneto e l’Italia nel mondo. Questa è una esposizione universale di un prodotto straordinario che fa parte della nostra cultura e delle nostre tradizioni ma è anche un motore della nostra economia. Vinitaly ha inoltre costruito ponti per il mondo, dall’Asia agli Stati Uniti fino all’America Meridionale. Una architettura e un auspicio di pace che parte e torna da Verona. Un saluto speciale va all'Associazione nazionale delle Donne del vino che con impegno, grande competenza e creatività si occupano di questo settore, tradizionalmente maschile, dal 1988”.

Flavio Massimo Pasini, presidente della Provincia di Verona: “Abbiamo visto tante notizie relative a un Paese europeo che vorrebbe porre delle etichette sugli alcolici e anche sui vini, scrivendo “prodotto particolarmente pericoloso”. Ebbene, questo paese conta 39 denominazioni di origine controllata, tante quante Verona. Un paese europeo che voglia fare questo dovrebbe avere almeno una cultura del vino. E noi ce l’abbiamo e la stiamo diffondendo anche ai nostri giovani”.

Antonio Tajani, ministro degli Esteri, dopo aver illustrato i prossimi impegni del Governo per affrontare la crisi internazionale, a partire G7 convocato dalla premier Giorgia Meloni: “Tutti i nostri imprenditori del settore del vino devono sapere che non sono soli. C’è un governo che li sostiene e lavora per abbattere le barriere doganali e la concorrenza sleale. Mi auguro che anche a Bruxelles le cose cambino: difendiamo la dieta mediterranea e abbiamo detto in maniera molto chiara che è una stupidaggine colossale dire che il vino è un prodotto cancerogeno. È falso da un punto di vista scientifico. È un attacco proditorio quello contro il vino e contro la dietra mediterranea che va respinto”.

Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste: “Il vino italiano vale quasi di 8 miliardi di export e i consumatori sul perché mercato interno lo scelgono esprime qualità, e dà sicurezza. Magari se ne beve un po' meno, ed è corretto bere con moderazione perché credo che la cosa migliore sia bere bene cioè qualità, al prezzo giusto per remunerare la filiera, chi produce uva fino agli enologi, i trasformatori e i distributori per dare equilibrio e creare ricchezza in questa Nazione".

Luca Zaia, presidente della Regione Veneto: “Non è un caso che Vinitaly, fiera di riferimento internazionale, nasca in Veneto, a Verona. Il Veneto è la prima regione per produzione ed esportiamo circa il 36% del prodotto nazionale. Questo rappresenta una grande opportunità per noi anche dal punto di vista della promozione del territorio. Il primato produttivo va affiancato a quello turistico: 72 milioni di presenze che valgono circa 18 miliardi di euro. Questo è un grande valore ma anche un merito dei viticoltori che coltivano in Veneto circa 100 mila ettari. Dobbiamo interrompere una narrazione negativa nei confronti dei giovani, che portano innovazione e sostenibilità in agricoltura”.


Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy: “Vinitaly è la migliore anteprima che si potesse avere per la prima giornata del made in Italy che si celebra proprio domani in tutta Italia con oltre 300 eventi. La grande straordinarietà di questa manifestazione è che non è un padiglione espositivo, che potrebbe trovarsi ovunque nel mondo. È un assaggio di territorio, dove i buyer possono assaporarne la cultura. Quello che è accaduto negli ultimi 20 anni con i prodotti enogastronomici grazie alle indicazioni geografiche – gli Igp i Dop – che ci hanno fatto grandi nel mondo e che ci hanno fatto percepire all’estero come produttori di qualità, accadrà nei prossimi 20k anni con le indicazioni geografiche sui prodotti industriali e sui manufatti”.

Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura: “Prosegue il matrimonio felice tra arte e vino. Se guardiamo alle opere in mostra qui a Vinitaly si comprende che questa eccellenza italiana è la risultante di un lungo processo storico, di una lunga tradizione che si rinnova. Siamo un ‘eccellenza in questo ambito perché abbiamo alle spalle una storia, un’artigianalità e una capacità di produrre che è qualcosa di secolare. Stiamo lavorando con il ministro Lollobrigida perché l’Unesco riconosca anche la cucina italiana come bene immateriale, mi sembra un atto doveroso. L’Italia è una superpotenza culturale proprio perché rappresenta un unicum di civiltà”.

Matteo Zoppas, presidente di Ice Agenzia: “Il mondo del vino sta vivendo un momento di grandi sfide. Considerato il buon risultato dei prodotti Italiani presso i nostri principali partner commerciali, come la Germania ed il Regno Unito, e partner emergenti come i paesi Balcanici, la frenata dei mercati Americani ed Asiatici è un segnale da leggere con attenzione. In un contesto dove l’imprevedibilità è diventata la regola, autorevoli istituti in queste ore stanno comunque prevedendo una ripresa per la seconda parte dell’anno 2024 e nel 2025. L’attività di questo Governo, con ogni evidenza, attribuisce maggiore importanza al Made in Italy. Con questo approccio, il lavoro dell’istituto del commercio estero viene rinforzato ed agevolato”.

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I premi e i riconoscimenti nel corso della cerimonia inaugurale

Nel corso della cerimonia inaugurale del 56° Vinitaly sono stati consegnati i premi e riconoscimenti alle personalità e realtà che più hanno contribuito alla promozione e competitività del vino italiano.

Questi i riconoscimenti assegnati: “Premio Vinitaly International: Italia ed estero”, e i nuovi premi al debutto da questa edizione “Vinitaly Wine Critics Award” e il “Premio Vinitaly 100 anni”, riservato alle realtà consortili che tagliano il traguardo del centenario.

Il premio "Vinitaly International Italia ed estero 2024

Valentina e Francesca Argiolas e Bruce Sanderson sono i vincitori 2024 del Premio Vinitaly International, il riconoscimento assegnato ogni anno alle personalità che si sono distinte nel contesto nazionale e internazionale per la loro meritoria attività.

Selezionata nella categoria “Italia”, l’azienda sarda Argiolas si è distinta per il prezioso contributo alla promozione all’estero del vino made in Italy e l’incrollabile dedizione all’eccellenza, all’innovazione e alla sostenibilità, nonché per la sua capacità visionaria nel valicare i diversi confini fino a elevare i vini sardi al livello del palcoscenico globale.

Va invece al Senior Editor di Wine Spectator, Bruce Sanderson, il Premio Vinitaly International Estero. Oltre ad aver offerto “un contributo fondamentale nella conduzione di OperaWine”, vetrina esclusiva sul meglio del prodotto enologico tricolore, nel corso della sua stimata carriera ha dedicato con “incrollabile dedizione” più di 30 anni alla promozione dei vini italiani, contribuendone in modo significativo al riconoscimento internazionale.

Debutta il "Vinitaly wine critics award"

È stato assegnato al giornalista enogastronomico Marco Sabellico il primo “Vinitaly Wine Critics Award”, il riconoscimento a curatori di guide, critici e wine writer che, attraverso le loro parole, si distinguono per la capacità di comunicare autenticità, complessità e bellezza del mondo del vino.

A consegnare il premio nell’edizione del debutto, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida e il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.

Curatore della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso e tra le voci più autorevoli del mondo del vino, nei lunghi anni di attività con passione e impegno Marco Sabellico ha saputo catturare l'essenza di ogni sorso coinvolgendo i lettori in percorsi sensoriali unici.

Nasce il premio "Vinitaly 100 anni" in occasione del centenario della sua fondazione

Vinitaly festeggia con il nuovo "Premio Vinitaly 100 anni" il centenario dalla fondazione del primo consorzio di tutela italiano, il Consorzio Vino Chianti Classico. A ritirare il riconoscimento dal presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, il presidente del Consorzio, Giovanni Manetti.

Siamo orgogliosi di aver istituito un premio che celebra non solo la longevità del settore - dichiara Federico Bricolo, presidente di Veronafiere - ma anche la continuità di un impegno condiviso sul territorio per tutelare e promuovere il vino italiano a partire dalle denominazioni e dalle tipicità produttive. Come primo consorzio di tutela italiano, il Consorzio Vino Chianti Classico ha fatto nascere il concetto di marchio nella viticoltura italiana , con uno sguardo lungimirante che lo ha reso uno dei brand del made in Italy più apprezzati e riconosciuti a livello mondiale”.

“Io e tutti i soci del Consorzio siamo onorati di aver ricevuto questo riconoscimento così significativo nel contesto di uno degli appuntamenti più importanti dell’agenda del mondo vitivinicolo a livello internazionale – dichiara Giovanni Manetti, Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico –. È un attestato dell’impegno verso la qualità, non solo degli ultimi anni, ma di un secolo di salvaguardia e di rispetto del territorio. Raccogliamo infatti il testimone dei nostri padri fondatori, che con lungimiranza decisero di avere un progetto comune e di creare il Consorzio: la loro visione fu quella di credere nell’unità di intenti, nella forza della collettività, fu quella di investire nell’aggregazione uscendo dalla miopia del singolo interesse privato, perché solo così si poteva gestire una produzione che potesse parlare di un intero territorio, uniti fin da allora dal marchio del Gallo Nero”.

Nato il 14 maggio del 1924 dalla volontà di trentatré produttori, l’allora Consorzio per la Difesa del Vino Tipico del Chianti e della sua Marca di Origine ha da subito associato all’ormai indelebile marchio del Gallo Nero l’immagine del Consorzio, simbolo ufficiale della denominazione.

Come recitano le motivazioni, l’esperienza del Chianti Classico ha “aperto la strada a una concezione dell’imprenditoria agricola fondata sulla comunione di intenti e la sintesi strategica tra aziende di diversa natura e grandezza, dimostrando come, superando gli interessi personali, si possa tutelare, promuovere e fare crescere un territorio straordinario e il grande vino che in questo nasce”.

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