Nella giornata di domenica 16 novembre 2025, si è concluso il congresso dei pneumologi italiani a Verona, dove sono stati anche piantati 120 alberi per sottolineare l’importanza dell’aria pulita.
Il congresso dei pneumologi italiani
Il XXVI congresso si è svolto da venerdì a domenica e ha riunito molti degli esperti sulle patologie polmonari, che hanno analizzato le innovazioni nel campo medico e scientifico. Infatti, in programma c’erano diversi interventi di professionisti che hanno condiviso la loro esperienza con gli altri pneumologi.
I medici hanno voluto sottolineare come il 20% della popolazione continui a fumare nonostante i danni che causa all’organismo e ai polmoni. Infatti, come ha sottolineato Claudio Micheletto, Presidente Pneumologi Italiani, in un’intervista al tgr: anche le sigarette elettroniche e i vaporizzatori fanno male, non quanto le sigarette normali, ma dovrebbero essere di passaggio.
In particolare, se il fumatore non dovesse riuscire a smettere di colpo con il tabacco a combustione, può pensare di provare con le cosiddette e-cig, ma non si può pensare che siano innocue.
Alberi per un’aria pulita
Oltre al fumo, ci sono vari fattori che danneggiano i polmoni. Infatti, anche l’inquinamento, e la qualità dell’aria, influisce di molto sulla nostra salute. Nello specifico, l’asma e la bpco, bronchite cronico ostruttiva, sono malattie che colpiscono il 10% della popolazione.
Per questa ragione, Legambiente e Associazione Italiana Pneumologi ospedalieri hanno deciso di collaborare, coinvolgendo anche i bambini delle scuole elementari. Di fatto, in quello che fino a poco tempo fa era un parcheggio, come si può ancora vedere su internet, poi trasformato in parco, sono stati piantati 120 alberi.

In particolare, nell’ex parcheggio poco distante dalla fiera di Verona, chiamato Nuovo Parco Santa Teresa, i bambini si sono riuniti per sotterrare le radici degli arboscelli.
Come ha poi scritto su Facebook Federico Benini, Assessore di Strade e Giardini della Città di Verona,:
“Non solo 120 nuove piante, ma un seme di consapevolezza. […]
Perché prendersi cura del verde significa anche educare i più piccoli al rispetto per l’ambiente, alla responsabilità e al valore dei gesti concreti”.