Alfieri della Repubblica, chi sono i tre giovani veronesi premiati dal Presidente Sergio Mattarella
La cerimonia di consegna dei 29 attestati si è svolta giovedì 15 maggio 2025 in Quirinale. I nostri tre giovani compaesani sono di Verona, Bardolino e Caldiero

Alfiere della Repubblica italiana. E' questo il titolo del riconoscimento che ogni anno il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, consegna nelle mani di alcuni nostri giovanissimi connazionali, i quali, nel corso dell'annata appena trascorsa, si sono contraddistinti nello studio, in attività culturali, scientifiche, artistiche, sportive, nel volontariato oppure hanno compiuto atti ispirati a senso civico, altruismo e solidarietà. Durante la cerimonia di consegna degli attestati, avvenuta giovedì 15 maggio 2025 in Quirinale, tra i 29 nuovi Alfieri della Repubblica, sono stati insigniti di questo prestigioso riconoscimento anche tre ragazzi della provincia di Verona. Vediamo qui di seguito di chi si tratta.
Nuovi Alfieri della Repubblica, il discorso di Mattarella
Come anticipato, nell'edizione 2025 della cerimonia Alfieri della Repubblica, dal titolo "Nuove vie per la solidarietà", il Capo di Stato, Sergio Mattarella, ha consegnato 29 riconoscimenti totali, più quattro targhe che hanno premiato azioni collettive di giovani e giovanissimi, anch'essi espressione di valori di solidarietà, inclusione e accoglienza.
Prima di passare in rassegna ogni singolo nuovo Alfiere, il Presidente della Repubblica ha tenuto un discorso per ringraziarli dei loro gesti e per rammentare a tutti l'importanza della solidarietà come valore fondamentale per la nostra società. Qui di seguito, ecco alcuni passaggi delle parole di Mattarella:
"Credo che tutte voi e tutti voi, quando avete avuto la notizia di essere stati designati come Alfieri, siate rimasti sorpresi, qualcuno forse anche incredulo. Questo conferma la bontà delle scelte fatte, perché la vostra reazione ha dimostrato che considerate quel che avete fatto, le iniziative assunte, le scelte fatte, i comportamenti adottati, come normali. E questa è la verità: siete persone normali, che interpretano la normalità in maniera positiva.
Come voi, in Italia, tante altre ragazze e ragazzi lo fanno. Voi qui li rappresentate, ne siete espressione, perché si tratta di interpretare la vita in maniera positiva, in maniera in cui si avverte la necessità e la capacità di superare le difficoltà proprie - quelle di salute o di altro genere - di aiutare gli altri a superarle, di spendersi per aiutare chi è in difficoltà, di impegnarsi per il bene comune, per la ricerca di condizioni migliori per tutti. Vedete, quello che avete fatto qui viene sottolineato e trasmesso come messaggio.
C’è un vecchio detto, secondo il quale le cattive notizie corrono più veloci di quelle buone. In realtà è vero in parte, Aldo Moro, oltre 50 anni fa, scriveva che 'il bene non fa notizia ma c'è'. E questo è vero, ma noi qui vorremmo, questa mattina, come altre volte è avvenuto, evitare che ci si rassegni a questa sorta di supremazia delle cattive notizie e indicare che - quale che sia la velocità con cui trasmettono - quelle positive sono più solide, perché appunto consolidano la società, la vita comune, la irrobustiscono, consentono di progredire.

Questa è la forza, la grande dimostrazione di senso della vita positivo, che i comportamenti premiati esprimono. Vedete, in quello che avete fatto - e che, ripeto, come voi tante e tanti ragazzi e ragazze fanno - c’è il rifiuto a una concezione diversa, alternativa nella vita, che c’è sempre stata nella storia umana: quella di chi pensa che la società, la vita sociale, si esaurisca nell’affermare il proprio personale interesse, indifferenti alle esigenze altrui, anzi sovente calpestando le esigenze altrui.
Questo è un modello alternativo che c’è sempre stato nella storia umana, ma quello che la fa progredire è quello a cui voi avete ispirato i vostri comportamenti e, ripeto, come voi tante ragazze e tanti ragazzi, fortunatamente, nel nostro Paese. Quello che fa progredire, appunto, perché quell’altra versione, quell’altra visione della vita, inaridisce la vita sociale e, in realtà, inaridisce anche chi la pratica e la persegue, perché riduce la vita umana, la condizione umana nella società, a una somma di solitudini che si scontrano fra di loro e questo davvero rende arida la società e le persone.
Per questo io vorrei ringraziarvi molto. Complimenti a tutti voi e, ripeto, insieme a voi a tante ragazze e ragazzi che fanno lo stesso nel nostro Paese, e questo è quello che garantisce per l’Italia che amiamo un futuro positivo che ci incoraggia. Grazie ragazzi".
Premiati anche tre Alfieri veronesi
Tra questi 29 nuovi Alfieri della Repubblica italiana, il cui elenco completo è stato pubblicato sul sito del Quirinale, non possiamo che essere orgogliosi nel segnalarvi la presenza anche di tre nostri giovanissimi compaesani. Tre ragazzi veronesi, rispettivamente di 12, 17 e 18 anni, si sono contraddistinti per significativi gesti di solidarietà e generosità.
In ordine alfabetico:
- Maddalena Albiero, nata l'11 settembre 2007 e residente a Bardolino: è stata premiata per essere riuscita, con la poesia, a esprimere sentimenti, timori, sogni che sono comuni ai ragazzi della sua età. E per averne fatto occasione di crescita dialogando e coinvolgendo tanti altri giovani.
Visualizza questo post su Instagram
- Giada Baltieri, nata il 17 febbraio 2008 a Caldiero: è stata insignita del titolo di Alfiere della Repubblica per il coraggio con cui affronta l’osteogenesi imperfetta, malattia genetica rara e tuttora poco conosciuta. Grazie al suo sorriso e alla sua energia è diventata la mascotte dell'evento sportivo "Caminar donando" a sostegno della ricerca.
- Erik Kokoshi, il più giovane, nato il 21 aprile 2013 e residente a Verona: per lui il premio è arrivato per la solidarietà e la sensibilità dimostrate leggendo per una vicina di casa non vedente. La naturalezza del suo gesto sottolinea il valore straordinario dell’amicizia, capace di superare qualsiasi barriera, anche quella generazionale

Qui sopra potete vedere un'immagine scattata lo scorso 15 aprile, quando i tre nuovi Alfieri della Repubblica veronesi sono stati accolti in Prefettura a Verona per ricevere le congratulazioni del Prefetto Demetrio Martino.