Alpini piantano due nuovi ulivi al monumento dedicato all’eroe veronese Marcolini
Due nuovi ulivi metteranno radici nell’area verde di via Marconcini, a Porto San Pancrazio.
Due nuovi ulivi metteranno radici nell’area verde di via Marconcini, a Porto San Pancrazio. Proprio ai due lati del monumento dedicato al veronese Evelino Marcolini, capitano della Marina e Medaglia d’oro al valore militare.
Alpini piantano due nuovi ulivi
Gli Alpini del quartiere hanno voluto regalare le due piante alla città, per arricchire il "memoriale", ma anche quale simbolo di speranza, date le difficoltà vissute nell’ultimo anno.
A supportarli il Comune con il settore Giardini, che si è occupato di verificare la fattibilità e l’idoneità della piantumazione, affinchè gli ulivi trovino terreno fertile. Così come la Settima Circoscrizione, che ha raccolto la proposta, e il vivaio Gozzo.
Al Porto, le Penne Nere erano ovviamente presenti, assieme al loro capogruppo Lino Santi. Invitati speciali anche i Marinai d’Italia di Verona, cappeggiati da Paolo Luigi Moletta, per ricordare l’eroe scaligero a cui è dedicata l’area verde, scomparso nel 2006. Sul posto anche l’assessore ai Giardini Marco Padovani, il consigliere comunale Daniele Perbellini e il consigliere di Circoscrizione Marco Falavigna. Padovani ha affermato:
“L’attività degli Alpini è sempre preziosa per i quartieri e la città, il loro spirito propositivo e collaborativo li rende davvero una presenza insostituibile. Oggi li ringraziamo per aver avuto questa idea e per aver donato questi due nuovi ulivi, segno di pace e di speranza per il futuro. Anche il gesto di oggi dimostra e conferma il grande senso della comunità dei nostri Alpini. Un’occasione questa anche per ricordare il nostro concittadino Evelino Marcolini e il monumento a lui dedicato”.
Lino Santi ha proseguito:
“Ringraziamo le Istituzioni per la rapidità con cui hanno risposto alla nostra richiesta. Le due nuove piante sostituiscono altrettanti alberi morti qualche tempo fa e faranno rivivere questo spazio commemorativo, senza coprire il monumento che rimarrà sempre in primo piano”.
Chi era Evelino Marcolini
Evelino Marcolini nacque a Verona il 4 giugno 1923 e si arruolò volontario nella Regia Marina nel luglio 1940 con la qualifica di elettricista. Frequentò il Corso di specializzazione presso la Scuola C.R.E.M. (Corpo Reali Equipaggi Marittimi) di San Bartolomeo al Mare (Imperia), e ad agosto transitò nella categoria Cannonieri, mentre a dicembre passò a quella di Palombaro.
Nel luglio 1941 Marcolini entrò nelle file della Xª Flottiglia MAS dopo aver frequentato il Corso Sommozzatori ed essere stato promosso sottocapo, quindi si imbarcò, nell'ottobre 1942, sulla corazzata Andrea Doria e fu impiegato nel Gruppo antisommergibili fino all'ottobre 1943.
Al momento dell'armistizio di Cassibile Marcolini decise di restare fedele al re Vittorio Emanuele III partecipando alla guerra di liberazione quale operatore di Mariassalto, venendo promosso sergente nell'aprile 1945. Nella notte del 19 aprile dello stesso anno prese parte, insieme ad altri sommozzatori, tra cui il sottotenente di vascello Nicola Conte, all'azione che portò al danneggiamento della portaerei Aquila nel porto di Genova.
Finita la guerra venne avanzato al grado di secondo capo nell'ottobre 1948, e a causa di problemi fisici, derivati dalla lunga attività subacquea in guerra e in pace per lo sminamento dei porti del Tirreno e dell'Adriatico, fu trasferito nella categoria Portuali, continuando comunque la sua carriera raggiungendo il grado di capitano di corvetta. Nel 1986, dati i suoi 63 anni di vita, venne collocato in ausiliaria con il nuovo grado di capitano di fregata. Ancora nell'ottobre 2002, Marcolini assistette al Varignano (La Spezia), alla manifestazione per il cinquantesimo anno della costituzione del COMSUBIN.
L'ufficiale di marina morì il 10 settembre 2006 e per ricordare la sua figura venne eseguito un funerale di stato.
Le motivazioni della medaglia d’oro al Valor Militare
La medaglia d’oro al Valor Militare gli venne conferita con la seguente motivazione:
"Volontario dei mezzi d'assalto della Regia Marina, in perfetta comunione di spirito e di intelletti con il proprio ufficiale, otteneva di partecipare ad ardita operazione di forzamento di porto nazionale nella zona occupata, benché a conoscenza che il materiale da impiegare fosse ormai poco efficiente e conscio di affrontare in caso di cattura l'estremo sacrificio. Con abilità somma, sorretta da mirabile freddezza, indomita decisione e temerario coraggio, superava le ostruzioni attentamente vigilate, attaccava con successo l'obiettivo e riusciva poi a rientrare incolume sull'unità che lo aveva trasportato nelle acque foranee del porto. Con questa azione, che sollevava l'ammirazione dei compagni d'arme della Regia Marina e delle Nazioni Unite, e risparmiava ulteriori gravi offese ad uno dei maggiori centri marittimi nazionali già tanto provato, recava - in un momento particolarmente difficile - nuova gloria alla Marina ed alla Patria. Esempio mirabile di elette virtù di soldato. Acque di Genova, notte sul 19 aprile 1945".