Alta velocità Verona-Brennero: progetto completato, Sboarina: “Opera strategica, tra due anni i cantieri”
Un’opera stimata circa in 1 miliardo di euro, che farà di Verona un nodo infrastrutturale di livello internazione, con importanti ricadute economiche e sociale per tutto i territorio.
Rete Ferroviaria Italiana e ITALFERR hanno completato il Progetto di fattibilità tecnico-economica dell’ingresso nord dell’Alta capacità in città.
Alta velocità Verona-Brennero: progetto completato
Passaggio cruciale per la realizzazione dell’opera in quanto è quello, definendo preliminarmente i costi, permette di richiedere al Governo di stanziare il finanziamento necessario.
Un’opera stimata circa in 1 miliardo di euro, che farà di Verona un nodo infrastrutturale di livello internazione, con importanti ricadute economiche e sociale per tutto i territorio. L’orizzonte temporale è di circa 9 anni a partire da oggi, una tabella di marcia più che compatibile con l’apertura del tunnel del Brennero fissata al 2032.
L'intervento riguarda il quadruplicamento dell’attuale linea ferroviaria Verona - Brennero a partire dalla fine dell’abitato di Pescantina fino al bivio di San Massimo in territorio veronese per circa 9, 5 chilometri. In pratica, saranno aggiunti due nuovi binari in affiancamento a quelli esistenti (per 4,5 km in affiancamento, 2,4 km in variante ovvero su tracciato nuovo, circa 2,5 km in galleria artificiale nei due tratti di Parona e San Massimo).
Opere connesse
La Galleria artificiale San Massimo rappresenta l’opera interrata più importante e lunga dell’intervento, costituita da due canne singole a doppio binario affiancate e si sviluppa nel tratto iniziale sud per circa 1950 m. I lavori edili saranno tarati sulla morfologia del territorio.
La galleria artificiale Parona è la seconda opera sotterranea prevista nel progetto e si sviluppa per circa 422 m. Previsto poi un ponte sul fiume Adige in località Nassar, costituito da un doppio impalcato metallico a tre campate.
Punto di forza del progetto, come previsto dal Protocollo di intesa del maggio 2021, è la nuova fermata interrata in galleria a San Massimo, che si sviluppa in corrispondenza di Corso Milano, tra il Quartiere San Massimo a ovest e Borgo Milano a est, sotto l’impronta della Linea ferroviaria esistente e si pone l’obiettivo di connettere le due porzioni del territorio attualmente divise dalla ferrovia, consentendo un incremento e valorizzazione del Parco urbano della Fratellanza, potenziando e allacciando la rete dei percorsi presenti e futuri, attraverso una vera e propria integrazione tra il paesaggio e l’infrastruttura. La posizione dell’uscita Corso Milano, vicino alla viabilità principale di scorrimento, garantisce un’accessibilità carrabile con area dedicata che, sulla base dei dati forniti per modal share, prevede posti per la sosta di auto e bici.
‘Green way’
Al posto del fascio di binari, sono previste aree verdi e piste ciclabili, passerelle pedonali, interconnessioni dedicate alla mobilità dolce.
Il tutto per realizzare una ‘Green way’ sull’intero corridoio, con un nuovo collegamento verde a disposizione della città. L’elemento conduttore di tutto il progetto è il percorso ciclabile e pedonale, che sarà intervallato da aree verdi, con nuove piantumazioni di varietà autoctone, e parchi gioco realizzati in diversi punti del tracciato. La ciclabile, realizzata a partire da San Massimo su un tratto sostanzialmente pianeggiate, avrà alcune intersezioni in corrispondenza delle principali strade cittadine. Nell’area dell'attuale stazione ferroviaria di Parona, invece, si procederà con il rinfoltimento del verde, attraverso l’inserimento di alberi ad alto fusto, piccole piante e prato.
Tempi
Otto mesi a partire dalla disponibilità del finanziamento per tutta la fase autorizzativa, per i vari procedimenti, le conferenze dei servizi e il dibattito pubblico. Quindi un altro anno per la gara d’appalto e la consegna dei lavori e 7 anni circa di cantiere.
In parallelo allo sviluppo del progetto di fattibilità tecnico-economica della linea ferroviaria, nei mesi scorsi i tecnici di Comune e Rete Ferroviaria Italiana si sono incontrati anche per definire il Masterplan degli interventi di riqualificazione superficiale lungo la linea ferroviaria Verona-Brennero, che verrà dismessa e lasciata libera dai binari in quanto sono previste due tratte interrate a San Massimo e Parona. Gli incontri non hanno mai riguardato il tracciato, che era già stato definito tra Comune e RFI nel primo decennio del 2000 e sottoscritto nel protocollo d’intesa del 2013.
Sistemazione superficiale linea dismessa, con realizzazione di una ‘Green way’
A farla da padrone nel Masterplan, al posto del fascio di binari, sono state previste aree verdi e piste ciclabili, passerelle pedonali, interconnessioni dedicate alla mobilità dolce.
Il tutto per realizzare una ‘Green way’ sull’intero corridoio, con un nuovo collegamento verde a disposizione della città. L’elemento conduttore di tutto il progetto è il percorso ciclabile e pedonale, che sarà intervallato da aree verdi, con nuove piantumazioni di varietà autoctone, e parchi gioco realizzati in diversi punti del tracciato. La ciclabile, realizzata a partire da San Massimo su un tratto sostanzialmente pianeggiate, avrà alcune intersezioni in corrispondenza delle principali strade cittadine. Nell’area dell'attuale stazione ferroviaria di Parona, invece, si procederà con il rinfoltimento del verde, attraverso l’inserimento di alberi ad alto fusto, piccole piante e prato.
I dettagli del progetto sono stati illustrati dal sindaco Federico Sboarina. Presenti Presenti la vice presidente della Regione Veneto Elisa De Berti, il Commissario straordinario governativo Paola Firmi, il presidente della Provincia Manuel Scalzotto, gli assessori ai Lavori pubblici Luca Zanotto e alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala, il responsabile del procedimento Damiano Beschine e il direttore Investimenti Area Nord Est di Rfi Giuseppe Romeo, oltre ai sindaci di Pescantina Davide Quarella e di San Pietro Incaricano Gerardo Zantedeschi.
“Di Alta velocità del Brennero e di altre importanti infrastrutture si parlava da anni – ha detto il sindaco- ma non si è mai arrivati così avanti nelle fasi di progettazione e in alcuni casi già con i cantieri, per il progetto in questione i primi partiranno tra circa due anni. L’importanza dell’opera in questione non si discute, per Verona questi lavori sono imprescindibili, in quanto inseriscono a pieno titolo la nostra città nel sistema Alta Velocità, con benefici per il traffico merci ma anche per i treni passeggeri. Non possiamo che essere soddisfatti dei risultati raggiunti in questi anni su un ambito strategico come quello degli asset infrastrutturali, penso al ribaltamento del casello autostradale di Verona sud, alla Variante alla Statale 12, al project di A22 per lo sviluppo su gomma. Tutti progetti che non dipendono direttamente dal Comune ma per l’accelerazione dei quali l’amministrazione ha svolto un ruolo fondamentale per la parte di competenza”.
“Stanno partendo in questo periodo una serie di cantieri che, in dieci anni, cambieranno completamente Verona – ha detto De Berti -. Di questi, l’Alta Velocità sarà uno dei più importanti per complessità. Il nostro compito, attraverso i tavoli tecnici, sarà quello di coordinare gli interventi per ridurre al massimo l’impatto. Negli ultimi anni anni ci siamo spesso occupati del nodo Est e Ovest dell'Alta Velocità/Alta Capacità. Oggi invece parliamo dell'ingresso da Nord dell'infrastruttura in città. Rfi ci ha illustrato il progetto di fattibilità tecnica economica. Ora il Ministero può procedere con lo stanziamento delle risorse necessarie".
"L'ingresso a Verona Nord rappresenta uno dei 4 lotti prioritari del quadruplicamento della linea Fortezza - Verona, opera che consentirà l’accesso da Sud alla Galleria di Base del Brennero e che permetterà di potenziare l’asse Verona-Innsbruck-Monaco sul Corridoio TEN-T Scandinavo -Mediterraneo. Questo, nello specifico, è un progetto molto ambizioso che avrà grandi benefici per la città di Verona. Attualmente RFI ha attività avviate su tutti e 4 i lotti prioritari", ha sottolineato il commissario Firmi.
“Quest’opera rappresenta un’occasione incredibile per la nostra città, oltre che essere la miglior risposta strutturale alle questioni ambientali – ha detto Zanotto -. La nuova fermata a San Massimo è la soluzione agli spostamenti da e per Verona non solo per i veronesi e in particolare per i 60 mila abitanti della Terza circoscrizione, ma anche per i residenti dei Comuni limitrofi. A ciò si aggiunge il mobilità sostenibile, con la creazione di una “green way” al posto degli attuali binari in superficie, una cucitura verde che unirò i quartieri di San Massimo e Borgo Milano”.
“Assistiamo ad un nuovo concetto di mobilità, di cui Verona diventerà fulcro – ha aggiunto Scalzotto -. Una prospettiva che non mancherà di portare al territorio benefici economici oltre che sociali. Visioni che diventano progetti e opere, sono traguardi davvero importanti”.