Cerimonia

ANA Verona, l’abbraccio dei veneti al pellegrinaggio sull’Ortigara e raduno del 3° raggruppamento

Dopo la pausa forzata, imposta dalla pandemia, infatti, tornano i raduni di Raggruppamento dell’Associazione Nazionale Alpini.

ANA Verona, l’abbraccio dei veneti al pellegrinaggio sull’Ortigara e raduno del 3° raggruppamento
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Aria di montagna, aria di casa. Gli alpini veronesi sono tornati sabato sull’Ortigara per commemorare i circa tremila militari italiani che su questo altopiano hanno perso la vita durante i conflitti del 1917.

ANA Verona, l’abbraccio dei veneti al pellegrinaggio sull’Ortigara

Circa un migliaio di Penne Nere, con amici, familiari e simpatizzanti, hanno fatto rotta in mattinata alla Colonna Mozza, a quota 2.015metri, per la cerimonia di commemorazione ai caduti e per la messa celebrata dal vescovo di Padova monsignor Claudio Cipolla, concelebrata anche dal cappellano della sezione veronese don Rino Massella.

La giornata di sabato è solo una, storicamente forse la più importante, delle tappe del raduno del Triveneto, che si sta tenendo ad Asiago che si è intrecciato con l’annuale pellegrinaggio sull’Ortigara. Dopo la pausa forzata, imposta dalla pandemia, infatti, tornano i raduni di Raggruppamento dell’Associazione Nazionale Alpini. E quello del 3° Raggruppamento (Triveneto) è il primo, anticipato solo dall’Adunata nazionale di Rimini, lo scorso maggio.

L’apertura è stata venerdì con l’inaugurazione del Museo della Grande Guerra e l’inizio delle cerimonie con la sfilata al Sacrario del Leiten e la messa, celebrata dal Segretario di Stato Vaticano cardinale Pietro Parolin. A seguire l’inaugurazione della Cittadella alpina. Oggi è toccato al pellegrinaggio nazionale sul Monte Ortigara, coorganizzato dalla Sezione di Verona con le Sezioni sorelle di Asiago e Marostica.

“È un ritorno alle origini, finalmente abbiamo respirato aria della montagna, l’aria che è propria degli alpini: avevamo bisogno di rintemprarci in questo clima di accoglienza, dopo quello che è accaduto negli ultimi mesi”, ha commentato il presidente dell’ANA Verona Luciano Bertagnoli, mettendo così la parola fine – questo almeno l’auspicio – alle accese polemiche che erano seguite all’Adunata nazionale di Rimini. “Qui, in questo territorio che è strettamente alpino, davvero ci sentiamo a casa”.

“Siamo alpini. E da sempre gli alpini, sia quelli in armi che quelli in congedo, senza fare rumore costruiscono condizioni di pace. La nostra capacità è di essere pronti in ogni momento e di far fronte alle esigenze della collettività: sono segni fondamentali. E non a caso, nel 2019, la segreteria degli ex premi Nobel della Pace ha consegnato all’ANA il riconoscimento di un’associazione che opera e lavora per la pace. Questo è un messaggio che dobbiamo portare avanti. Diciamo con forza e senza paura: Viva gli alpini, viva l’Italia!”, ha scandito dalla Colonna Mozza il presidente dell’ANA nazionale Sebastiano Favero.

Da qui, il raccoglimento della sezione dell’ANA Verona per i circa 250 alpini veronesi che proprio su questi prati hanno perso la vita.

“Stiamo calpestando con i nostri scarponi un suolo sacro, dove ogni metro di terra, ogni zolla, ogni pietra ha visto cadere un soldato. Ogni anfratto ha accolto le spoglia mortali di un nostro alpino. Ogni anno, camminando su queste pietraie che ancora mostrano i segni evidenti di ciò che è stata la guerra, il massacro, su questa terra si sente il richiamo dei nostri giovani. Il loro sacrificio non deve essere dimenticato”, tiene sempre a ricordare Bertagnoli.

Del resto, sono i numeri a raccontare la storia e a dare la dimensione della tragedia che qui si è consumata: su questa cima persero la vita qualcosa come 2.865persone tra militari e ufficiali dell'esercito italiano e 992 dell'esercito austro-ungarico, senza contare i 5.600 dispersi italiani e i 1.515 dello schieramento opposto. Terribile il conteggio dei feriti: 16.734 italiani e 6.321 austriaci. Il tutto in appena 20 giorni di battaglia.
Alla cerimonia sull’Ortigara questa mattina era presenti, oltre ad alcuni sindaci del veronese e rappresentanti della Regione Veneto, il comandante delle Truppe Alpine il generale di corpo d’armata Ignazio Gamba.

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