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Anna, "nipote in affitto" in aiuto agli anziani con la tecnologia

La tecnologia potrebbe non essere più un problema per i nonni di Verona, grazie all'aiuto di Anna, nipote in affitto contro gli ostacoli del mondo digitale

Anna, "nipote in affitto" in aiuto agli anziani con la tecnologia
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A volte la tecnologia può presentare degli ostacoli anche ai più esperti, ma soprattutto a chi ha vissuto in un mondo in cui nulla era automatizzato e le procedure venivano fatte tramite carta e inchiostro.

Una nipote per tutti i nonni

Questo gap generazionale è stato visibile per la 25enne Anna Albertini, laureanda in Gestione d’Impresa, che oltre ad aiutare i suoi quattro nonni e quelli degli amici, ha cominciato con qualche lezione di tecnologia a domicilio nella cerchia di conoscenti per poi approdare in edicola con l’iniziativa “Nipoti in affitto”: un aiuto per quegli anziani che non sanno a chi chiedere.

Così Anna, tra gli impegni con lo studio e il lavoro in partita iva, è riuscita a ritagliarsi il tempo per dedicarsi a questa attività, interrogandosi da dove poter cominciare e trovando risposta nell’edicolante Nicoletta in via Cesare Abba a Verona, la quale ha affermato che effettivamente un bisogno c’era. Così piene di entusiasmo, in meno di ventiquattrore, Anna ebbe a disposizione uno spazio dedicato, munito di tavolo e sedia, e dare il via al servizio nel giro di tre giorni.

Utile e gratuito

L’aiuto di Anna, totalmente gratuito, è mosso dalla sua esperienza come nipote e dalla mancanza di un ente apposito a cui gli anziani possano fare riferimento per questo tipo di problematiche: non solo riguardati computer e cellulare, ma vanno anche dallo SPID al ritiro e prenotazione dei referti online.

“Mettere come titolo dell'iniziativa ‘Nipoti in Affitto’ e non ‘SOS telefono’ era proprio per sottolineare quella costante relazionale che è quello che poi porta a capire quale sia il vero problema perché non è solamente il fatto di non avere lo SPID, ma di non riuscire a farlo da soli. Loro si sentono davvero emarginati, si vedono davanti un mostro gigantesco quando in realtà non è sempre tutto così complesso. Infatti, molti vengono lì anche per imparare: non vogliono che io risolva il problema, vogliono capire cosa devono fare, quali passaggi, e quindi li scrivo su un foglio in modo tale da potersi arrangiare, potersi affacciare appunto a questo nuovo mondo.”

Anna racconta come i suoi “clienti” siano mossi da una profonda curiosità e da alcune lettere ritrovate nell’armadio della nonna indirizzate ai fratelli, è comprensibile quanto sia grande il salto tra scriversi per corrispondenza e il messaggio immediato di Whatsapp, con cui è possibile chiamare o videochiamare anche più persone contemporaneamente.

Un grande risultato, anche per il futuro

L’iniziativa ha ricevuto un grande riscontro sia da parte delle persone in cerca di supporto che da coloro disposti a dare una mano, evidenziando una problematica sociale per la mancanza di un servizio a cui molti farebbero riferimento. Per questo motivo, vi è anche la volontà di Anna di ampliare questa realtà in una rete di postazioni di nipoti da affittare per un paio d’ore:

“C’è stata tanta risposta di persone che avevano bisogno, ma anche tanta risposta di ragazzi o anche adulti che volevano dare una mano. Quindi adesso sto valutando, ma mi piacerebbe creare una rete per coprire più quartieri, perché io ho quelle due mattine e non posso andare in tutti i quartieri, però magari avere qualcuno di riferimento in ogni posto sarebbe davvero ottimo, perché gli anziani sono tanti e soprattutto gli anziani soli sono tanti; io pensavo che avere una famiglia fosse più scontato di com’è in realtà.”

Tra le domande più disparate e le faccende un po’ più complesse, Anna ricorda come un giorno il sistema non le permettesse di cambiare il documento a una signora, per poi scoprire che la causa era nella trascrizione del nome:

“Io aggiornavo il documento e non me lo accettava allora sono rimasta al telefono con il centralino un bel po’, non mi ricordo quanto, ma un bel po’ e alla fine abbiamo scoperto che il problema era che nel documento vecchio il suo nome era composto da due nomi separati, Anna Maria, mentre nel documento nuovo era Annamaria tutto attaccato. Ho dato un'occhiata al codice fiscale ed era solamente Anna. Per noi adesso è più facile con un nome solo oppure che sia tutto ben definito, invece un tempo i nomi erano gestiti in maniera diversa. Molto spesso oggi i documenti vengono gestiti dai computer, e mentre un umano riesce a capire che Anna Maria e Annamaria sono la stessa persona perché i dati sono uguali, una macchina no.”

Anna si trova presso l’edicola di via Cesare Abba, disponibile il martedì e il mercoledì, dalle ore 8 alle ore 10.30, in entrambe le mattinate, ma proprio per permettere una copertura più ampia, il suo invito è quello di contattarla anche sui social o alla mail anna.albertini.dth@gmail.com per chiunque condivida con lei l’obiettivo di creare qualcosa di bello tra nipoti, in modo da raggiungere più nonni possibili, molti di questi soli.

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