A causa del maltempo

Apertura della galleria Adige-Garda, la polemica per la salute del Lago

Le preoccupazioni della Comunità del Garda per la salvaguardia della flora e della fauna lacustre

Apertura della galleria Adige-Garda, la polemica per la salute del Lago
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In vista della piena dell'Adige di martedì scorso, 31 ottobre 2023, è stata aperta la galleria Adige-Garda per far defluire l'acqua del fiume all'interno del Lago ed evitare danni nella città di Verona. Ma la scelta ha sollevato un vero e proprio polverone.

Nello specifico, sotto i riflettori, ci sono le tempistiche nel "deviare" l'acqua dell'Adige nel bacino idrico... Cerchiamo di riavvolgere il nastro e di capire cosa è successo. Sempre tenendo a mente che la situazione meteorologica è ancora critica e che ci potrebbero essere, nell'arco della giornata di oggi, giovedì 2 novembre 2023, anche altre evoluzioni...

Apertura della galleria Adige-Garda

La decisione ha sollevato una serie di polemiche sia da parte della Comunità del Garda sia da parte del WWF. Dell'apertura dello scolmatore si era già iniziato a parlare dalle 12.30 di martedì, quando il livello dell'acqua sembrava poter raggiungere i 5 metri a Ponte S. Lorenzo, l'altezza idrometrica stabilita dalla convenzione per l'uso della galleria Adige-Garda.

Ma l'apertura è avvenuta solo dopo le 17.30 quando il livello del fiume, seppur lentamente, sembrava si stesse abbassando. L'acqua dell'Adige è quindi arrivata nel lago intorno alle 18.00 con una portata di 150 metri cubi al secondo.

La chiusura, che era prevista per le 21.30, è stata invece effettuata poco dopo la mezzanotte, in queste ore sono stati riversati nel Lago 3.500.000 i metri cubi di acqua, che hanno fatto aumentare il livello del bacino di 1 centimetro.

La polemica per la salute del Lago

La polemica sull'apertura dello scolmatore è dovuta innanzitutto al ritardo nella decisione, avvenuta sette ore dopo la proposta. A sollevare le critiche è stata soprattutto la Comunità del Garda, che già prima dell'apertura aveva ricordato il rispetto delle regole della convenzione per l'uso della galleria Adige-Garda.

La Comunità del Garda ha riportato in una nota ciò che è avvenuto con l'apertura dello scolmatore:

"Per chiarezza e come promesso riportiamo quanto accaduto ieri: La Galleria Adige Garda si é aperta alle 17:30, l'acqua dell'Adige é arrivata nel Lago di Garda circa 30min dopo, con una portata di 150m³/s.

La chiusura é stata effettuata alle 00:05 e l'acqua ha terminato il suo viaggio verso Torbole poco dopo. Sono circa 3.500.000 i m³ di acqua riversata nel Lago di Garda, un valore che si attesta a circa 1cm di livello del Lago.

Fortunatamente la città di Verona non ha riportato danni a persone, che è la cosa evidentemente più importante e non ci giungono notizie di danni rilevanti di altro tipo. Ora bisogna concentrarsi sull'andamento in crescita dei livelli del Lago di Garda, in vista anche delle ulteriori piogge in arrivo.

AIPO (Agenzia Interregionale del Fiume Po) infatti ha già disposto un aumento di portata dello scarico del Garda dall'Edificio Regolatore, passando da 50m³ a 70m³ e ulteriori manovre in aumento sono prossime, che porteranno lo scarico a 110m³/s. Come sempre cercheremo di darvi notizie chiare e valide".

A dare maggiori preoccupazioni, non è tanto l'innalzamento del livello dell'acqua, ma bensì le ripercussioni che l'acqua dell'Adige può avere sull'ecosistema lagunare.

L'acqua del fiume, infatti, oltre ad avere una temperatura diversa da quella del lago, è anche più inquinata e i detriti che trasporta potrebbero danneggiare la flora e la fauna lacustre.

Qualche info sulla galleria

La galleria Adige-Garda (o galleria Mori-Torbole) è un canale scolmatore artificiale che scorre interamente in una galleria lunga circa 10 km, il cui scavo iniziò il 1º marzo del 1939 e fu terminato nel 1959. Consente a parte delle acque del fiume Adige di defluire nel lago di Garda e viene utilizzato solo in caso di pericolo di inondazioni nel Trentino meridionale e nelle parti attraversate dall'Adige della provincia di Verona.

L'imbocco è a nord del Ponte di Ravazzone nel territorio comunale di Mori e lo sbocco poco a sud di Torbole, nel comune di Nago-Torbole, entrambi in Trentino.[2] Ha la funzione di ridurre i livelli idrometrici del fiume Adige a monte del Veronese, scaricando le acque in eccesso nel Benaco. Per innalzare di 1 cm il livello del lago di Garda, la galleria deve scaricarvi circa 3 700 000 metri cubi d'acqua.

Lo scolmatore, largo 7 metri di diametro, ha la possibilità di muovere fino a 500 m³/s dall'Adige verso il lago di Garda senza alcun bisogno di azioni meccaniche in quanto viene sfruttato il dislivello naturale di 100 metri esistente tra l'ingresso e l'uscita. Le apparecchiature elettromeccaniche a corredo della galleria Adige-Garda sono costituite da griglie, porte stagne e paratoie con relativi quadri di comando e controllo alloggiati in appositi locali. Le paratoie sono posizionate su quattro finestre di immissione; ogni paratoia ha una larghezza di 9,50 m ed è costituita da due pannelli sovrapposti, dell'altezza di 3 m quello inferiore e di 5 m quello superiore.

Durante le aperture della galleria si ha un intorbidimento delle acque del lago. L'improvviso ingresso delle acque dell'Adige, che sono notevolmente più fredde e limacciose di quelle del lago, provoca un considerevole shock termico e un non trascurabile peggioramento dell'habitat dei pesci. A ciò si aggiunga l'inquinamento da metalli pesanti che caratterizza l'Adige. Per tali motivi la galleria viene usata di rado ed esclusivamente in occasione di situazioni di rischio di inondazioni nel bacino atesino, fine che ha determinato la necessità della sua costruzione.

Fu il padre dei francescani e cartografo della Serenissima Vincenzo Maria Coronelli nel 1712 a proporre per primo di moderare il flusso dell'Adige utilizzando il lago di Garda come cassa di espansione. A tale scopo propose lo scavo di una galleria di circa 8 km che presso la chiusa di Ceraino collegasse il fiume Adige con il basso lago di Garda. L'idea fu accantonata alla fine per lo scarso dislivello esistente tra l'Adige e il Garda.

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