Bigon (PD): “Screening Pfas, nell'Ulss 9 i controlli sono ancora fermi”
L’Ulss Scaligera ha confermato che i prelievi del sangue sono ancora interrotti per la carenza di personale, impiegato nell’emergenza Covid e non sa quando ripartiranno.
Anna Maria Bigon, vicepresidente della commissione Sanità e consigliere regionale del Partito Democratico, rilancia l’allarme dei sindaci dei Comuni veronesi interessati dalla contaminazione.
Screening Pfas, controlli ancora fermi
Nella provincia di Verona le indagini sono iniziate in ritardo rispetto a Vicenza e Padova e il divario è aumentato nel corso dell’ultimo anno. A riferirlo è Anna Maria Bigon, vicepresidente della commissione Sanità e consigliere regionale del Partito Democratico, rilanciando l’allarme dei sindaci dei Comuni veronesi interessati dalla contaminazione:
“Nella Ulss 9 lo screening epidemiologico legato all’esposizione ai Pfas è ancora fermo e non sappiamo quando riprenderà: viene smentita, di fatto, la relazione dell’Azienda Berica che coordina le analisi. Due settimane fa in Consiglio, rispondendo a una mia interrogazione, l’assessore Lanzarin aveva detto, sulla base di una relazione fornita dall’Ulss 8, che l’attività di controllo non si era mai interrotta. Le cose stanno invece diversamente”.
Aggravamento delle condizioni di pazienti Covid
Bigon ha poi puntualizzato:
“Nella nostra provincia le indagini sono iniziate in ritardo rispetto a Vicenza e Padova e il divario è aumentato nel corso dell’ultimo anno. L’Ulss Scaligera ha confermato che i prelievi del sangue sono ancora interrotti per la carenza di personale, impiegato nell’emergenza Covid e non sa quando ripartiranno. La pandemia, però, non può essere la giustificazione per qualsiasi cosa, disservizi inclusi. Nell’interrogazione presentata addirittura a gennaio avevo anche chiesto chiarimenti su un possibile collegamento tra la presenza di Pfas e l’aggravamento delle condizioni di pazienti Covid, ipotesi che al momento è in corso di valutazione. Anche se lo studio del professor Carlo Foresta, recentemente illustrata anche in commissione bicamerale sulle Ecomafie, che parla di una mortalità maggiore e sintomi più gravi nei Comuni dell’area rossa desta più di una preoccupazione”.