Cinquanta giovani sul Baldo per il campo scuola dell’Ana Verona
Al campo scuola, nei giorni scorsi, i giovani hanno lavorato con i militari del IV reggimento alpini paracadutisti Ranger, facendo orienteering e ricerca delle tracce nel bosco.
Un coro alpino e cinquanta ragazzi dai 15 ai 20 anni, unità che si fondono in una sola, a tratti sbavata, melodia legando insieme passato, presente e futuro.
Cinquanta giovani sul Baldo per il campo scuola dell’Ana Verona
Il campo scuola dell’ANA, in corso in queste settimane al rifugio alpino Merlini poco sopra Ferrara di Monte Baldo, è anche questo: una serata passata a testare la propria voce in un coro, sulle parole del Bènia Calastoria di Bepi de Marzi, racconto del ritorno di Beniamino alle sue montagne venete, dopo l’immigrazione in Belgio per lavorare in miniera.
Lunedì sera il direttivo dell’ANA Verona ha raggiunto il gruppo di ragazzi – 39 under 18 e 11 maggiorenni, ragazzi e ragazze, per lo più veronesi ma provenienti anche da fuori regione – che sta partecipando al campo scuola dell’ANA, iniziato sabato 23 luglio e che si chiuderà domenica 7 agosto con l’escursione sul Monte Grappa.
La giornata inizia alle 6.30 e prosegue con la ginnastica mattutina, la colazione, la pulizia personale e delle stanze prima dell’inizio delle attività: corsi di orienteering, nozioni teoriche e pratiche su protezione civile, pronto soccorso, escursioni in montagna, canti alpini, gare sportive. Vengono messi alla prova e mettono dalla prova la propria competitività e l’altruismo. Proiettati dai racconti nella vita vissuta sui monti dai loro coetanei un secolo fa, imparano la storia. Soprattutto, riscoprono il significato del “noi”, come uscire dall’individualismo per fare squadra e creare comunità. Il tutto, senza smartphone, tablet, social e rete wi-fi: in questo caso, un prezioso valore aggiunto.
In queste due settimane – un’occasione formativa utile anche a livello scolastico per il riconoscimento di crediti formativi – i giovani stanno vivendo un’esperienza di comunità, declinata ai valori alpini, alla storia e alla memoria, sperimentando e vivendo la montagna.
“Essere qui con questi ragazzi, vedere lo spirito di squadra e l’entusiasmo che li muove è un’enorme soddisfazione. Guardarli insegna molto anche a noi adulti e fa riflettere. Questa esperienza è una palestra di vita e di cittadinanza che dovrebbe essere estesa a tutti i nostri e le nostre giovani”, ha commentato il presidente dell’ANA Verona Luciano Bertagnoli.
“Dopo l’alzabandiera, vengono suddivisi in gruppo per le attività, sia in aula che in montagna. Abbiamo insisitito molto per fare di questi giovani un gruppo coeso: i primi momenti sono stati più difficili ma già dopo pochi giorni i progressi sono stati evidenti”, spiega il comandante del campo Claudio Rondano.
“Vorrei entrare in Protezione Civile e questa è un’ottima opportunità per sperimentare dal vivo”, racconta Michela Capietti, 19 anni, che il mondo alpino lo ha conosciuto attraverso i racconti del papà, Penna Nera di Aosta. Tutto il giorno senza cellulare? “Non è un problema per noi, per molti nostri compagni invece i primi giorni sono stati davvero tosti, poi invece si sono abituati”, aggiungono Capietti insieme a un compagno d’avventura: Luca Fattori, 20 anni, già volontario della Protezione Civile, entusiasta dell’attività svolta con i Ranger.
Sottoposti a tamponi periodici, per poter svolgere serenamente attività di gruppo nonostante il Covid, i giovani sono coinvolti nelle attività normalmente svolte dai volontari dell’ANA e di Protezione Civile, imparando nozioni di base sul primo soccorso, sul montaggio delle tende, su attività legate alla logistica, comunicazioni radio, attività delle unità cinofile, del nucelo antincendio boschivo, squadre droni. E ancora, arrampicata su roccia e trekking e la possibilità di trascorrere alcuni momenti con gli alpini in servizio, grazie alla collaborazione tra ANA e Truppe Alpine, per entrare in contatto anche con graduati e volontari di truppa.
Al campo scuola, nei giorni scorsi, i giovani hanno lavorato con i militari del IV reggimento alpini paracadutisti Ranger, facendo orienteering e ricerca delle tracce nel bosco. E la collaborazione prosegue domani mattina dove il gruppo è atteso alle 8 alla caserma Duca di Montorio dove sono di stanza i Ranger. A seguire, alla volta di Borgo Roma per sfidare la parete d’arrampicata King Rock. Sabato, invece, partiranno alla volta di Bassano dove, insieme ai gruppi degli altri campi scuola ANA del Veneto, saliranno sulla cima del Monte Grappa fino all’imponente Sacrario Militare che conserva i resti di oltre 12mila soldati, di cui 10mila ignoti.