L'allarme a Verona

Citrobacter, ancora tre neonati trovati positivi all'ospedale di Borgo Trento, scatta di nuovo l'allerta

Quattro anni fa nella stessa struttura il batterio causò la morte di 4 bambini, mentre una decina di neonati riportarono delle disabilità

Citrobacter, ancora tre neonati trovati positivi all'ospedale di Borgo Trento, scatta di nuovo l'allerta
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Verona è scattata di nuovo l'allerta per il Citrobacter, lo stesso che tra il 2018 e il 2020 all'ospedale Borgo Trento contagiò un centinaio di neonati, provocando 4 morti e riportando disabilità a una decina di piccoli. L'allarme è scattato lo scorso venerdì 3 maggio 2024, quando tre neonati prematuri assistiti presso la struttura veneta hanno presentato un risultato anomalo al test per la ricerca del Citrobacter koseri. Il ricordo è tornato a quei giorni di paura.

Tre neonati trovati positivi al Citrobacter all'ospedale di Borgo Trento, scatta l'allerta

A Verona torna l'incubo citrobacter: lo stesso che quattro anni fa contagiò un centinaio di piccoli con 4 morti e una decina di neonati che avevano riportato disabilità.

Adesso, ad essere positivi al test tre neonati prematuri assistiti dall'ospedale Borgo Trento. I piccoli hanno presentato un risultato anomalo al test per la ricerca del batterio.

E' ancora troppo presto, ha precisato l'Aoui, per stabilire se il batterio individuato sia dello stesso ceppo di 4 anni fa. L'indagine genomica è stata predisposta, ma richiede tempi più lunghi.

La nota dell'Azienda Ospedaliera

"I risultati delle indagini sui bimbi hanno ridimensionato l'allerta. - Scrive in una nota l'Azienda ospedaliera universitaria - Un neonato è stato dimesso in buone condizioni, un secondo si è negativizzato e solo uno risulta ancora positivo, ma senza segni di infezione, quindi sta bene. L’allerta era scattata venerdì quando il sistema di sorveglianza attivo con screening H24, per ingressi e degenti in Terapia intensiva neonatale, grazie al test avanzato utilizzato per la ricerca di Citrobacter koseri ha segnalato un risultato anomalo, per la prima volta dopo 4 anni."

"Questo ha fatto scattare subito i protocolli rigidi di isolamento e innalzamento della protezione in Terapia intensiva neonatale - proseguono - (verifiche straordinarie, convocazione Gruppo infezioni ospedaliere e Commissione infezioni ospedaliere). In via precauzionale, su indicazione della CIO, sono stati immediatamente sospesi i ricoveri delle gravide al di sotto della 33° settimana di gestazione, poiché i nati prematuri necessitano nella maggior parte dei casi di ricovero in TIN."

Sulla questione si è espresso il Dottor Luca Brizzi, direttore UOC Funzioni igienico sanitarie e Prevenzione dei rischi.

"Si tratta di un microrganismo ubiquitario, basti pensare che un organismo sano convive con almeno due milioni di batteri senza che questo crei problemi di salute. Ovviamente questo non vale per i soggetti fragili come, ad esempio, i neonati prematuri che hanno un sistema immunitario fragile – sottolinea il dottor Brizzi -. Per questo motivo, il governo del rischio infettivo nella nostra Terapia intensiva è quotidianamente altissimo, come ha dimostrato la tempestiva individuazione del primo caso anomalo. È quindi seguita l’immediata attivazione di un protocollo straordinario, e come prassi aziendale la Direzione generale ha prontamente attivato una task force dedicata attiva H24”.

Intanto oggi, 7 maggio 2024, sono attesi i risultati degli esami sui neonati risultati positivi agli screening nel reparto neonatale dell'ospedale scaligero, che attualmente è stato chiuso in via precauzionale.

Il dolore di chi quattro anni fa perse il proprio bambino a causa del batterio

Oltre alla paura che in quesi ultimi giorni sta assalendo tantissimi neogenitori, c'è anche chi, a causa di questo batterio, aveva perso il proprio bambino.

Come Francesca Frezza, mamma della piccola Nina portata via dal Citrobacter proprio all'ospedale veronese, che ha voluto esprimere il proprio sdegno per la situazione in un post su Facebook.

"Questa mattina sono stata informata del fatto che il reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale della donna e del bambino Borgo Trento di Verona non accetterebbe pazienti dato il rilievo che Al suo interno è stata Nuovamente riscontrata la presenza del batterio Killer Citrobacter Koseri. E ‘ triste prendere atto che anni di indagini, neonati morti (tra cui la mia piccola Nina), denunce e grida di allarme con ogni mezzo di comunicazione, ci riportano alla situazione emersa nel 2019, situazione evidentemente mai risolta!
Sono certa che si dirà che il Citrobacter è endemico, sono certa che si dirà che sono casi di neonati colonizzati ma che al momento non hanno manifestato infezione e malattia … Rispondo che endemico può essere ma non c’è certezza che NON si sviluppi infezione e che porti a malattia e a morte, in neonati immuni depressi, quindi nella TIN, una colonizzazione facilmente si trasforma in infezione e causa danni spesso irreversibili fino ad arrivare alla morte . Quanto è accaduto in passato e quanto sta accadendo ancora oggi dopo cinque anni è a dire poco un scandalo di proporzioni epiche. Mi chiedo quanti bimbi dovranno essere sacrificati alle logiche economiche e politiche che evidentemente governano simili situazioni. Mi chiedo quante famiglie debbano ancora sopportare lutti per l’inadeguatezza di certe strutture. Mi chiedo ancora quanto dolore Verrà elargito gratuitamente in nome di orgogli o di carriere non sacrificabili…. Chiedo a chiunque mi segua di unirsi al mio sdegno e di aiutarmi a far sentire la mia voce….".

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