A Colognola ai Colli

Con un massaggio cardiaco salvò un 65enne colto da un malore, Matteo Ridolfi premiato Alfiere della Repubblica da Mattarella

Il 14enne, grazie alla manovra vista in tv, il 18 febbraio 2024 ha rianimato un passante che ha avuto un infarto mentre passeggiava insieme alla moglie

Con un massaggio cardiaco salvò un 65enne colto da un malore, Matteo Ridolfi premiato Alfiere della Repubblica da Mattarella
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Matteo Ridolfi, il 14enne di Colognola ai Colli che lo scorso 18 febbraio 2024 ha praticato il massaggio cardiaco a un uomo di 65 anni colto improvvisamente da un malore mentre passeggiava per la città con la moglie, è stato nominato "Alfiere della Repubblica" dal Presidente Sergio Mattarella. Nella giornata di oggi, lunedì 13 maggio 2024, la cerimonia di consegna dell'Attestato d'Onore da parte del Capo di Stato.

Matteo Ridolfi premiato "Alfiere della Repubblica" da Mattarella

Nella giornata di oggi, lunedì 13 maggio 2024, al Quirinale si è tenuta la cerimonia di consegna degli Attestati d'Onore ai nuovi Alfieri della Repubblica.

Nel 2023, il tema predominante per la selezione dei giovani Alfiere è stata la solidarietà verso l'ambiente e la cultura. Le recenti alluvioni, in particolare in Romagna e Toscana, hanno evidenziato l'altruismo e la generosità dei giovani.

Gli attestati riconoscono azioni di volontariato, esempi di cittadinanza attiva e storie di ragazzi che hanno utilizzato la passione per la scrittura o la scienza per ridurre le disuguaglianze. Questi esempi non sono eccezioni, ma riflettono comportamenti diffusi di solidarietà spontanea. Sono incoraggiati per diffondere valori che possono aiutare i giovani a costruire un futuro sostenibile e diventare adulti consapevoli dell'importanza della solidarietà in un mondo segnato da conflitti, cambiamenti climatici e crisi ambientali. Oltre agli attestati annuali, sono state assegnate tre targhe per azioni coraggiose e gesti di amicizia esemplari compiuti da giovani e giovanissimi.

Tra i giovanissimi alfieri nominati dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, c'è anche Matteo Ridolfi, 14enne di Colognola ai Colli, con la seguente motivazione:

"Per la prontezza con cui ha praticato il massaggio cardiaco a un uomo, colto da malore, salvandogli così la vita. Un’azione coraggiosa, che si fonda su un valore di solidarietà, sull’importanza cioè di non voltarsi dall’altra parte quando qualcuno è in difficoltà".

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Il Presidente Sergio Mattarella con i nuovi "Alfieri della Repubblica" (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di consegna degli Attestati d’Onore ai nuovi Alfieri della Repubblica (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di consegna degli Attestati d’Onore ai nuovi Alfieri della Repubblica (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di consegna degli Attestati d’Onore ai nuovi Alfieri della Repubblica (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

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Il 14enne ha tentato di salvare un 65enne praticandogli il massaggio cardiaco

Matteo, uno studente di scuola media di Cologna, lo scorso 18 febbraio 2024 ha salvato la vita a un uomo di 65 anni che ha avuto un malore improvviso mentre passeggiava con sua moglie.

Matteo, pedalando in bicicletta quel pomeriggio, lo ha visto cadere a terra mentre la moglie disperata chiedeva aiuto. Senza esitazioni, Matteo ha chiamato i soccorsi e ha iniziato a praticare il massaggio cardiaco seguendo le istruzioni al telefono fino all'arrivo dell'ambulanza.

Matteo ha raccontato di essere stato ispirato da una scena simile vista in televisione e di aver agito senza esitazioni, nonostante la situazione critica. Il 14enne è riuscito così a rianimare il signor Giovanni Occhipinti che è stato poi trasportato in ospedale. Purtroppo nonostante l'intervento di Matteo, il 65enne è deceduto a due settimane di distanza dall'accaduto.

Grazie al coraggio e alla sua fermezza, Matteo è stato prima premiato dal Governatore Zaia e poi nominato Alfiere della Repubblica dal Presidente Mattarella.

"La solidarietà presupposto indispensabile per il bene di una comunità"

Qui di seguito ecco il discorso del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, prima di consegnare gli Attestati d'Onore ai nuovi Alfieri della Repubblica.

"Benvenute e benvenuti al Quirinale. È, per me, un vero piacere accogliervi qui perché, come ha appena detto Federica Mango - che ringrazio molto -, siete testimoni di impegni positivi, di solidarietà. 'Testimoni'. Perché espressione di generosità, di amicizia, di passione sociale, di impegno civile; atteggiamenti che per fortuna sono diffusi tra i nostri ragazzi. Le esperienze di cui siete protagonisti, infatti, non sono eccezioni. Testimoniate una realtà di comportamenti esemplari molto vasta. Le vostre storie, riconoscimenti che oggi riceverete, la rappresentano. La solidarietà è un presupposto indispensabile del benessere di una comunità.

La vita sociale non si svolge soltanto sulla base del rispetto delle regole che si è data: questo è il minimo. Per vivere davvero bene insieme, per raggiungere una condizione di vita sociale realmente appagante, in cui sentirsi davvero inseriti con vera e piena soddisfazione, è necessario che via sia, oltre alla consapevolezza dei propri diritti, quella delle proprie responsabilità nei confronti degli altri. È l’esercizio di questa responsabilità che fa sentire realizzati, che rende sereni e, ancor di più, - vorrei dire - rende anche felici.

Tra voi ci sono ragazze e ragazzi che si sono impegnati con grande generosità – come è stato poc’anzi ricordato - nei giorni drammatici delle alluvioni che hanno colpito la Romagna, e poi anche la Toscana. Questo è uno dei comportamenti che ha determinato il riconoscimento che state per ricevere. Sono tante – e anche per questo entusiasmanti – le forme e le circostanze in cui avete manifestato attiva, e spesso coraggiosa, solidarietà e impegno positivo.

La disponibilità verso gli altri, la prontezza di rispondere alle loro necessità - talvolta vere emergenze - è tutt’altro che un mettere da parte le proprie esigenze.  Al contrario, è gratificante e – vorrei ripetere - rende davvero felici. La solitudine, l’individualismo, la considerazione degli altri come non soltanto estranei ma ostili, divengono progressivamente delle prigioni. Si è prigionieri della chiusura in sé stessi, dove la crescita personale rallenta, viene frenata; e dove il gusto della vita inaridisce.

La solidarietà è anche la principale fonte di sicurezza collettiva. Perché poter contare sugli altri ci rende più sicuri. E perché fa crescere in noi la fiducia. Sapete ragazzi, due giorni fa, in questa sala, ho incontrato un buon numero di persone a cui, negli ultimi anni, è stato conferito il Premio Nobel per la pace. Erano qui, a Roma, per incontri che li impegnavano, con grande passione, con l’obiettivo di far diffondere nel mondo il senso di fraternità.

Pronunciamo di rado questa parola: fraternità. Da parte di tanti viene ritenuta di significato esclusivamente religioso, quando non, da qualcuno,  come un’ingenua illusione di anime sognanti. Ma non è così. Non bisogna avere complessi o ritegno nel pronunciare questa parola. E nel viverla. La pace – cui tutti diciamo di aspirare - si costruisce anzitutto a partire dalla vita di ogni giorno, dall’incontro con chi ci è vicino, anche se chi ci è vicino in quel momento è uno sconosciuto, che incontra per caso la nostra strada.

Questo è quanto avete fatto, verso familiari, amici, conoscenti, sconosciuti, per la natura, nei confronti della comunità in cui si vive e del suo territorio, nell’arte, nella scienza. E quel che avete fatto lo fanno tanti altri, in Italia, che voi oggi qui rappresentate tutti. Per questo siete qui e ricevete questo riconoscimento come segno di gratitudine da parte della nostra Repubblica".

I complimenti del Presidente del Veneto, Luca Zaia

“A Filippo, Lorenzo, Matteo, Damiano e Fatima porgo le congratulazioni di tutto il Veneto per il meritato riconoscimento di Alfiere delle Repubblica. Una squadra di rappresentanti della nostra regione che ancora una volta ci da occasione di andare orgogliosi dei nostri giovani. In loro riconosciamo i tanti ragazzi che sanno indicare la via anche a noi adulti; altruisti, coraggiosi, ingegnosi, animati dallo spirito di comunità. Solidarietà, umanità e operosità sono valori che da sempre tra i Veneti hanno trovato grandi espressioni. Questi giovani ci rendono orgogliosi perché, nonostante ci sia chi non riesce a vederlo, confermano che il testimone generazionale può trovare mani sicure”.

Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto si felicita con Matteo Ridolfi, ma anche con Filippo Mutta, 18 anni, di Marano Vicentino (VI), Lorenzo Sassaro, 17 anni, di Valdagno (VI), Damiano Toniolo, 15 anni, di Villa del Conte (PD) e Fatima Sadkaoui, 15 anni, di Torrebelvicino (VI), i cinque ragazzi del Veneto tra i 29 a cui il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha consegnato oggi l’onorificenza di Alfiere della Repubblica.

“A leggere le motivazioni della concessione – prosegue il Governatore - emerge quell’universo di interessi e sensibilità dei nostri ragazzi. C’è chi ha messo a disposizione di tutti un nuovo sistema di difesa informatica o ha scoperto una nuova stella, c’è chi con intraprendenza e responsabilità ha soccorso e rianimato un passante colto da arresto cardiaco, chi durante il Covid ha trasformato la sua passione in un libro e quest’ultimo in un’occasione di beneficenza, chi ha aiutato il compagno straniero verso un’integrazione effettiva e concreta. Tutte storie con cui i nostri giovani ci comunicano che il bene collettivo non è un sogno irraggiungibile ma è frutto delle scelte che ognuno di noi è in grado di fare e portare avanti”.

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