La consegna in questi giorni

Covid, casi in aumento a Verona: in arrivo la lettera agli 11mila over 60 non ancora vaccinati

Verrà consegnato a casa un foglio con tutte le informazioni e l’importanza della profilassi per proteggere se stessi ma soprattutto le persone più fragili che non possono essere vaccinate.

Covid, casi in aumento a Verona: in arrivo la lettera agli 11mila over 60 non ancora vaccinati
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Visto l’aumento dei contagi Covid registrato negli ultimi giorni in città, due sono le raccomandazioni di Comune e istituzioni sanitarie, ovvero massima attenzione e rispetto delle misure anticontagio, e adesione alla campagna vaccinale.

Covid, casi in aumento a Verona

Un appello ai cittadini, servono massima attenzione e cautela, l’uso della mascherina non è più obbligatorio all’aperto ma necessario nelle situazioni in cui ci sono assembramenti e non sono garantite le distanze di sicurezza.

C’è la campagna vaccinale, che in città prosegue spedita ma che tuttavia registra un importante numero di veronesi over 60 anni non ancora vaccinati. Si tratta di 11mila cittadini che non hanno ricevuto nemmeno la prima di dose di vaccino, la maggior parte di età compresa tra i 60 e i 70 anni e per raggiungere i quali in questi giorni inizierà una campagna informativa organizzata da Ulss e Comune, con le lettere che verranno consegnate direttamente a casa.

Nell’ultima settimana, dal 3 al 9 luglio 2021, a Verona e provincia sono stati 227 i nuovi casi registrati di positività al Covid, 100 dei quali solo in città. Di questi, 70 sono asintomatici, solo 5 già vaccinati almeno con una dose, per un’età media di 32 anni.

Vaccini e tamponi

In questi giorni verrà consegnata una lettera agli 11mila veronesi over 60 non ancora vaccinati. Un foglio con tutte le informazioni e l’importanza della profilassi per proteggere se stessi ma soprattutto le persone più fragili che non possono essere vaccinate.

lettera over 60
La lettera che verrà inviata in questi giorni agli over 60

L’appello delle istituzioni è quello di collaborare al fine di agevolare l’indagine epidemiologica, ovvero il tracciamento dei positivi e dei loro contatti. A tale scopo, resta valido lo strumento del tampone, che si può effettuare liberamente anche senza ricetta medica.

girardi sboarina bravi
Il direttore generale dell’Azienda Ulss 9 Scaligera, Pietro Girardi, il sindaco Federico Sboarina e il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Callisto Marco Bravi

A fare il punto della situazione, è stato il sindaco Federico Sboarina, insieme a lui, il direttore generale dell’Azienda Ulss 9 Scaligera Pietro Girardi e il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Callisto Marco Bravi. Il primo cittadino ha affermato:

“L’appello è di prestare ancora massima attenzione e senso di responsabilità. L'aumento dei contagi registrato in questi giorni ci dice che non è ancora il momento di abbassare la guardia. E’ vero che non è più obbligatorio indossare la mascherina all’aperto, ma è altrettanto vero che bisogna invece farlo nelle situazioni di assembramento e quando non vengono garantite le distanze di sicurezza. Quanto ai vaccini, nei prossimi giorni partirà una massiccia campagna di informazione per raggiungere personalmente le 11mila persone ultrasessantenni che ancora non sono vaccinate. Uno sforzo importante ma indispensabile per fare arrivare a tutti il messaggio di come il vaccino sia lo strumento fondamentale e indispensabile per uscire definitivamente da questa situazione”.

Girardi ha proseguito:

“La maggiore contagiosità delle varianti invita alla massima prudenza, il rischio è quello di mettere in pericolo le persone più fragili o le cui condizioni fisiche non le rendono idonee a ricevere il vaccino. L’aumento dei casi di questi giorni non è legato a grossi focolai, più che altro sono contagi che avvengono nei luoghi del divertimento e della socialità, tra i giovani soprattutto. Per il momento non c’è nessun allarme varianti, la nostra provincia è tra le più indenni dalle mutazioni".

Il direttore Bravi ha insistito sull’importanza dei vaccini e sull’indagine preventiva attraverso il tampone:

Il 90% dei ricoverati in terapia intensiva non aveva fatto alcuna dose. Il vaccino rimane lo strumento più utile che abbiamo a disposizione per tutelare la propria salute e proteggere i propri cari. Resta importante anche il tampone e segnalare tutti i contatti con estrema trasparenza, ciò è fondamentale per fermare sul nascere eventuali focolai e ridurre la diffusione del virus".

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