Per Legnago non era solo un ristorante, ma il barcon. Un luogo sospeso tra acqua e memoria, che da quasi trent’anni segnava le serate sul fiume con cene, feste, concerti e brindisi. Domenica 28 settembre 2025, però, l’Al 410 Risto Boat è sparito sotto il livello dell’Adige, proprio nel giorno in cui avrebbe festeggiato i suoi 28 anni di attività.

Un destino beffardo che ha trasformato la festa in una sorta di lutto cittadino: settanta persone a bordo sono state fatte evacuare in fretta, mentre il battello imbarcava acqua e si inclinava lentamente, fino ad affondare. Nessun ferito, ma una ferita collettiva che ha toccato l’intera città.
“Un simbolo di Legnago, che negli anni è diventato casa, sogno, famiglia”
A darne notizia è stata proprio la titolare, Monia Burato, che ha affidato ai social il suo dolore:
“Un addio che fa male, molto male… Domenica 28 settembre, nel giorno del suo 28° compleanno, il nostro ristorante galleggiante sull’Adige al410ristoboat ha smesso di esistere. Un simbolo di Legnago, un luogo unico che negli anni è diventato casa, sogno, famiglia”.
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“È affondato sotto il peso di un destino imprevedibile, portando con sé ricordi, sacrifici, notti insonni, sorrisi e tanta passione. In questi mesi abbiamo messo tutto noi stessi per farlo diventare il top. Ogni dettaglio, ogni piatto, ogni serata speciale è stata frutto di un lavoro instancabile, fatto con il cuore e con l’anima.
Oggi resta il vuoto, ma anche la certezza che questa non è la fine del viaggio… “.
Le sue parole hanno raccolto centinaia di commenti: chi ricordava un compleanno festeggiato sul battello, chi le prime uscite da ragazzo, chi una cena in famiglia. Le foto del relitto, rilanciate in rete, hanno fatto il resto: migliaia di like, ma anche tanta malinconia.
“Un’icona se ne va, ma un nuovo sogno sta già prendendo forma”
Eppure, tra le macerie e l’acqua che ha inghiottito il battello, resta una promessa:
“Ripartiremo. In una nuova location, ancora più bella, ancora più nostra. Sempre con lo stesso spirito, con lo stesso amore per l’ospitalità e per la buona cucina.
Ai nostri clienti: grazie per averci scelto, sostenuto, vissuto. Ai miei ragazzi: state tranquilli, siamo una squadra, e una squadra si rialza insieme. Presto torneremo, più forti e uniti di prima.
A tutte le persone che mi hanno aiutato in questi 2 giorni a recuperare il “salvabile”, ai vigili del fuoco grandi persone, a Don Marco che ci ha prestato la sala per continuare l’evento che avevamo in programma, a Marco Tanzillo grande forza, agli organizzatori del Salieri Circus che si sono adattati al cambio di location e al cambio tutto, A TUTTI UN GRANDE GRAZIE !
Un’icona se ne va, ma un nuovo sogno sta già prendendo forma”.
Il “barcon” non c’è più, ma il suo spirito resta a galla, pronto a trovare una nuova riva da cui ripartire.