Iniziativa

Donatori di sangue in classe, prende il via il "Progetto Scuola"

L’anno scorso, nonostante le restrizioni covid, sono stati raggiunti quasi cinquemila bambini e ragazzi in una quarantina di istituti e con 175 interventi.

Donatori di sangue in classe, prende il via il "Progetto Scuola"
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A settembre suona la campanella anche per i donatori di sangue.

Donatori di sangue in classe

L’Avis provinciale di Verona torna in classe con il Progetto Scuola promosso da Avis Veneto e rivolto a tutte le Avis provinciali. Il progetto è avvalorato dal Ministero dell’Istruzione con un protocollo d’intesa che supporta le forme di promozione al dono che Avis organizza nelle scuole.

Una squadra di volontari, coordinati da Regina Minchio, referente Scuole dell’Avis provinciale di Verona, entrerà in classe con educatori professionisti per insegnare agli alunni, dalle scuole materne alle superiori, la solidarietà e il vivere civile, valori che aprono la strada al donarsi all’altro e, quindi, alla donazione del sangue.

"Il progetto è un percorso di educazione alla solidarietà e alla cittadinanza attiva", spiega Minchio, "attraverso interventi di animazione sociale nelle scuole condotti da operatori professionisti. Entriamo in classe con il gioco animato, con le fiabe, con la pittura creativa e i giochi in scatola, ma anche proponendo momenti di confronto durante i quali i giovani parlano a ruota libera o sono guidati a compiere delle scelte e si responsabilizzano nei confronti degli altri".

C’è un unico e grande obiettivo: spiegare a bambini e ragazzi che il mondo si può migliorare, che possono partecipare a questa missione e che lo devono fare insieme. "Si possono costruire, con l’impegno di ciascuno, un ambiente e un mondo più vivibile nel quale ognuno di noi può essere protagonista. L’auspicio è che la solidarietà sfoci nel bene comune che è anche la donazione del sangue", continua la referente.

Regina Minchio, referente Scuole dell’Avis provinciale di Verona

Il Progetto si rivolge a tutte le scuole - dalla materna alle elementari, dalle medie alle superiori - con offerte formative gratuite della durata di due ore e calibrate a seconda della fascia d’età. Il metodo è quello educativo attivo e partecipato, attraverso giochi di simulazione, teatro sociale, letture animate.

L’Avis provinciale di Verona, nell’anno scolastico 2021-2022, pur con le restrizioni dettate dal covid, è entrato in una quarantina di istituti, dall’Est Veronese alla Bassa, dal lago di Garda alla pedemontana, incontrando cinquemila alunni in 175 interventi e distribuendo 4.926 kit Avis con gadget e opuscoli. In tutto il Veneto sono stati 1.514 gli interventi per circa 35.000 studenti.

In continuo e costante contatto con il mondo della ricerca e universitario, il progetto regionale si rimodula grazie agli studi sui giovani e sui loro bisogni educativi. Negli anni son nate sette offerte formative per la scuola primaria, cinque per le scuole medie e sette per le superiori. Da quest’anno ci sarà una proposta anche per i bambini medi e grandi della scuola dell’infanzia.

"Entriamo in classe con figure educative capaci di stare con bambini e ragazzi e formati, di continuo, su tecniche di comunicazione con l’infanzia e l’adolescenza. Referente scientifica e ideatrice delle attività è Laura Elia, docente alla facoltà di Pedagogia dello Iusve e da più di vent’anni collaboratrice con il progetto scuola", aggiunge Cesare Meggiolaro, segretario di Avis Veneto. "L’Avis regionale mette a disposizione anche tutto un lavoro di coordinamento, di amministrazione e di segreteria per dare supporto alle Avis provinciali e alle loro comunali che aderiscono al progetto".

"Il progetto è nato come strategia per intercettare i donatori di sangue del domani, educandoli già alla condivisione, alla crescita nel rispetto dell’altro. Con questo percorso educativo i ragazzi si scoprono utili. Combattiamo così anche i pericoli delle derive del bullismo e del 'branco', o delle dipendenze, evidenziando che è bene scegliere stili di vita sani e che stare insieme è d’aiuto e questo aiuto diventa ricchezza per il prossimo", conclude Minchio. "Il messaggio che lanciamo a ragazzi e insegnanti è che ognuno di noi deve partecipare, dare un po’ di se stesso e impegnarsi".

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