Emergenza freddo: pronti 264 posti letto per l’accoglienza invernale
In totale saranno messi a disposizione 264 posti letto, di cui 149 per l’accoglienza “ordinaria”, 95 per quella “straordinaria” e 20 per il Covid.
Emergenza freddo, da oggi 1 dicembre 2021 parte il servizio del Comune di Verona per l’accoglienza invernale delle persone che vivono in estrema marginalità, con interventi mirati fino a 31 marzo 2022.
Emergenza freddo
Rispetto all’anno scorso, aumentano di oltre 60 unità i posti totali che saranno messi a disposizione sul territorio cittadino per accogliere uomini e donne che versano in grave stato di difficoltà, privi di dimora e in strada. Nonostante il venir meno dei 62 posti all’Asilo notturno Camploy in cui sono in corso i lavori di ristrutturazione, la capienza delle strutture disponibili passa dai 182 posti letto dell’inverno scorso ai 264 di quest’anno, per una copertura ancora maggiore in grado di soddisfare tutte le necessità comprese le eventuali necessità di quarantene o isolamento Covid.
Il rafforzamento dei posti letto disponibili e le attività di supporto sono realizzati in collaborazione con tutti i soggetti pubblici e del privato sociale coinvolti nell’attività di aiuto e con il sostegno di Fondazione Cariverona che finanzia i servizi Caritas. Il servizio prevede anche la fornitura del pasto caldo serale.
In totale saranno messi a disposizione 264 posti letto, di cui 149 per l’accoglienza “ordinaria”, 95 per quella “straordinaria” e 20 per il Covid.
Piano d’intervento - utenza maschile
Accanto ai 128 posti attivi durante tutto l'anno (40 messi a disposizione da ”Il Samaritano” e 45 suddivisi tra il dormitorio di via Spagnolo, quello di via Fedeli e quello di via Mulino Nassar, questi ultimi in sostituzione dell’Asilo notturno Camploy in fase di ristrutturazione, 8 a via Volta, 5 a Milonga, 4 Casa Solidale, 8 nelle unità abitative, 4 Casetta, 4 Comunità dei Giovani, 10, Self Help), ne saranno messi a disposizione ulteriori 95.
I nuovi posti letto saranno disponibili: 24 alla struttura Ca' d'inverno in via Corbella, per soggetti vulnerabili che necessitano di un'accoglienza anche diurna e di assistenza. Un servizio, quest’ultimo, realizzato in collaborazione con Caritas Diocesana.
Ancora, 18 posti alla struttura in San Zeno in Monte, gestita dall’associazione Casa Nostra; 18 dal Centro Cooperazione Giovanile Internazionale alla Casa Bertoni in via Mazza; 25 presso il Convento dei Frati di San Bernardino, 10 Ca’ Burana. Quest’ultima struttura è dedicata all’accoglienza notturna di bassa soglia per interventi emergenziali di messa in sicurezza di persone senza dimora intercettate dalla Polizia locale e dall’Unità di Strada nel corso delle proprie attività serali e notturne.
Utenza femminile
Accanto ai 10 posti dell’asilo notturno di via Molise, ci sono ulteriori 2 posti messi a disposizione da Pia Opera Ciccarelli, 5 nelle strutture residenziali di via Galilei e 4 in quelle del Nassar, per un totale di 21 posti letto.
Il servizio di assegnazione dei posti sarà gestito dallo Sportello Unico Accoglienza che già coordina le richieste dei posti letto per l’accoglienza “ordinaria”.
All’interno di questo servizio, che prevede l’ascolto di chiunque senza dimora esprima il bisogno di un posto letto, lo Sportello si attiverà, come per gli anni passati, in un’attività di “filtro” anche per il target di utenza di cittadini extracomunitari in possesso di un documento identificativo, ma privi di un permesso di soggiorno.
Attivo anche quest’anno l’ambulatorio medico allestito al Tempio Votivo, dove viene predisposto sia lo screening preventivo all'accesso, volto all’individuazione di casi d’infezione da Covid 19, che il monitoraggio successivo degli ospiti, per valutarne lo stato di salute effettivo.
Accogliere i cittadini in grave stato di necessità
Il servizio, destinato a soggetti fragili, privi di un supporto sociale ed economico che ne garantisca cure e assistenza adeguate, è la prosecuzione del progetto universitario Sentinella, realizzato grazie alla raccolta fondi promossa dal gruppo Athesis, insieme con la Fondazione Comunità Veronese, che ha intercettato la generosità della popolazione veronese.
I soggetti positivi che necessitano di quarantena e di rispettare le misure di prevenzione e sicurezza, saranno ospitati nella struttura di San Fidenzio messa a disposizione della Caritas con altri 20 posti.
“Dal 1° dicembre al 31 marzo 2022 sono quasi 240 i posti messi a disposizione sul territorio cittadino per accogliere i cittadini in grave stato di necessità che ne faranno richiesta- afferma l’assessore ai Servizi sociali Maria Daniela Maellare -. Verona è una città bella fuori e dentro, ricca di un ampio e strutturato volontariato sociale, che ci consente di portare aiuto a tutti coloro che sono nel bisogno. Nel corso degli anni, infatti, l’intensa collaborazione tra i servizi istituzionali comunali, le agenzie del privato sociale e le associazioni di volontariato cittadine, hanno consentito di fronteggiare adeguatamente i rischi per l’incolumità delle persone in strada, legati al freddo intenso. Quest’anno riusciamo ad offrire 50 posti in più rispetto all’anno scorso, ciò anche in assenza degli spazi all’Asilo notturno Camploy. Un risultato non scontato, come il proseguimento dei servizi legati al Covid, sia per l’individuazione e il successivo monitoraggio di soggetti positivi che l’accoglienza in strutture protette dal punto di vista sanitario”.
"Anche quest'anno il bisogno di garantire un ricovero dai rigori dell'inverno alle persone senza dimora che frequrentano la nostra città, si presenta come una situazione emergenziale un po' complicata – afferma il direttore della Caritas Diocesana di Verona don Gino Zampieri -. Infatti, alla momentanea prevista indisponibilità del Camploy si aggiunge purtroppo anche il persistere della pandemia. Tuttavia, penso che potremo comunque affrontare con una certa serenità lo scenario invernale grazie alla ricchezza della rete delle realtà veronesi impegnate nel sociale e la stretta collaborazione con il Comune, con cui vengono coordinate le azioni. Pertanto, siamo convinti che potremo rispondere in modo adeguato alle emergenze. Tengo infine a sottolineare che queste risposte sono possibili anche a seguito del sostegno che, ancora una volta, abbiamo trovato in Fondazione Cariverona, che desidero ringraziare".