Iniziativa

Gli studenti delle classi quinte superiori di Verona abilitati all'utilizzo del defibrillatore

Gli studenti sono entusiasti: hanno da subito percepito l'importanza del corso, di quanto hanno appreso e sono pronti ad intervenire se necessario, senza indugi, né incertezze.

Gli studenti delle classi quinte superiori di Verona abilitati all'utilizzo del defibrillatore
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Il Progetto “Diamoci una scossa: la rianimazione nelle scuole” rivolto agli studenti del V° anno delle scuole secondarie di II° grado di Verona, nasce a seguito di quanto riportato dalla letteratura scientifica nel periodo della pandemia.

Studenti delle classi quinte superiori abilitati all'utilizzo del defibrillatore

Si è assistito infatti a un incremento delle patologie a carico del sistema cardiovascolare e di conseguenza ad un aumentato rischio di morti cardiache sul territorio.

"Noi clinici e formatori" – spiega il dottor Luca Dal Corso, infermiere dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale e dell’Esofago e dello Stomaco e ideatore del progetto - "che ci adoperiamo per diffondere la sensibilizzazione alle pratiche della rianimazione cardiopolmonare, abbiamo pensato di dotare la nostra città di una 'task force silenziosa e competente' in ausilio ai colleghi della Centrale Operativa del 118 qualora sul territorio ci si trovasse di fronte a un evento inatteso e senza esitazione abbiamo pensato di rivolgere questa richiesta di aiuto ai giovani".

"Dopo due anni di isolamento forzato per il Covid-19, loro sono stati i silenziosi esecutori dei decreti Ministeriali, della didattica a distanza, loro che mai si sono ribellati a regole che andavano contro la loro stessa natura, andavano valorizzati rimettendoli al centro della scena pubblica. Il mondo degli adulti vuole rendere onore ai giovani e mettere in luce quanto siano importanti all’interno della società. Importanti a tal punto che abbiamo deciso di mettere nelle loro mani la salute stessa dei concittadini".

"Anche le istituzioni hanno accolto con molto favore la nostra iniziativa" aggiunge il dottor Simone Sebastiani, medico dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale e dell’Esofago e dello Stomaco "a partire dall’Azienda Ospedaliera, che ci ha fornito tutto il supporto necessario, all’Italian Resuscitation Council (IRC), al Comune di Verona, all’Assessorato alle Politiche Giovanili e all’Ufficio Scolastico Provinciale, diretto dal provveditore dottor Sebastian Amelio".

Le richieste di attivazione da parte degli studenti sono state contro ogni aspettativa: i Dirigenti scolastici di molti istituti Veronesi sono stati letteralmente presi d’assalto dalle richieste da parte dei giovani tanto che il Comune ha stanziato un secondo fondo per poter far fronte alle molte domande.

"I giovani" spiega Sebastiani «sono stati entusiasti di partecipare a questo progetto. Ci hanno martellato di domande dall’inizio alla fine durante la parte teorica e sono stati assolutamente propositivi anche nella parte pratica. Da parte nostra speriamo che le pratiche di rianimazione cardiopolmonare facciano parte del bagaglio di conoscenze di tutti, e non solo dei sanitari. I ragazzi stessi ci hanno chiesto che questa formazione diventi obbligatoria. È stato importante coinvolgere i giovani in questo progetto" prosegue "perché rappresentano il nostro futuro e una volta preparati potranno mettere a frutto quanto imparato in caso di necessità".

Una vera e propria scossa che nemmeno gli organizzatori si aspettavano. "Immaginavamo che questo progetto potesse riscuotere l’interesse dei ragazzi" sottolinea Dal Corso "ma non con questi numeri e con tutte queste adesioni".

La dott.ssa Sara Agostini Dirigente Scolastico, è stata tra le prime dirigenti ad aderire a questa iniziativa, peraltro richiedendo la certificazione all'utilizzo del DAE per un numero cospicuo di alunni.

"Sono particolarmente sensibile al tema della rianimazione BLSD esecutore - afferma la dr.ssa Agostini – perché nel 2007 proprio un defibrillatore ha salvato la vita di mio padre colpito da un arresto cardiocircolatorio. Da allora cerco di sensibilizzare più persone possibili e organizzare nella scuola corsi per il personale all'utilizzo del DAE.
Gli studenti sono entusiasti: hanno da subito percepito l'importanza del corso, di quanto hanno appreso e sono pronti ad intervenire se necessario, senza indugi, né incertezze. I ragazzi sanno essere responsabili e molto seri e hanno un grande desiderio di imparare e di mettersi in gioco".

Verona, grazie all’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata, può vantare un nuovo importante primato: è la prima città in Italia in cui gli studenti di tutte le scuole superiori hanno ottenuto l’accreditamento BLSD esecutore.

"Per questa prima edizione del progetto" spiega Dal Corso "ci siamo rivolti ai ragazzi delle classi quinte delle scuole superiori che sono già maggiorenni o lo diventeranno entro fine 2022. Dalle indicazioni che abbiamo ricevuto negli ultimi mesi, però, 'Diamoci una scossa' potrà presto essere esteso a tutti gli over 16 che ne faranno richiesta. Ma non finisce qui perché presto un nuovo progetto coinvolgerà anche i bambini della primaria. Perché non è mai troppo presto per prendersi cura degli altri".

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