Il caso

Greta Thunberg a Verona per un incontro pubblico sulla Palestina, ma l’Università non concede l’aula

L'ateneo scaligero fa riferimento alla legge sulla par condicio a una settimana dal voto regionale. Il collettivo Tamr: "L'assemblea si terrà lo stesso"

Greta Thunberg a Verona per un incontro pubblico sulla Palestina, ma l’Università non concede l’aula

Nella giornata di lunedì 17 novembre 2025, a Verona è scoppiato un caso che riguarda l’Università, Greta Thunberg (in copertina) e l’attivista veronese Simone Zambrin. La polemica fa riferimento alla decisione dell’ateneo scaligero di non concedere l’aula T8 del Polo Zanotto per l’assemblea pubblica organizzata venerdì 21 novembre 2025 dal collettivo Tamr, con relatori appunto i due attivisti che hanno preso parte alla Global Sumud Flottilla e Maya Issa del Movimento Studenti Palestinesi.

Assemblea con Greta Thunberg, l’Università non concede l’aula

Sebbene inizialmente è stata fatta girare dal collettivo Tamr la locandina dell’evento organizzato nel Polo Zanotto dell’Università di Verona, l’ateneo scaligero, nelle scorse ore, ha comunicato che l’aula T8 non sarà concessa.

 

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Le motivazioni dell’Università sono da riferire alla legge sulla par condicio (la numero 28/2000), che intima alle pubbliche amministrazioni, durante le campagne elettorali, di non promuovere singoli candidati o liste elettorali al fine di tutelare l’elettore. In tal senso, a meno di una settimana dal voto per le elezioni regionali in Veneto, l’ateneo ha deciso di agire secondo la legge.

La risposta del collettivo Tamr

Grande è stata l’amarezza del collettivo Tamr, organizzatore dell’assemblea pubblica con Greta Thunberg, il quale aveva promosso l’evento con queste parole:

“La lotta del popolo palestinese è la nostra lotta. Ci parla di resistenza, di imperialismo, di oppressione, ma anche di solidarietà tra chi ogni giorno subisce la guerra, la precarietà e lo sfruttamento. Dentro le università, nelle scuole e nei posti di lavoro vogliamo organizzarci, non solo esprimere solidarietà: costruire reti, scioperi e mobilitazioni concrete.

Troviamoci per discutere insieme dei prossimi passi della mobilitazione al fianco del popolo palestinese, che si unisce all’opposizione contro il governo Meloni e le sue politiche di guerra. Costruiamo insieme un ampio fronte popolare in vista dello sciopero generale del 28 novembre”.

Nella giornata di lunedì 18 novembre 2025, il collettivo Tamr ha replicato alla scelta dell’Università di Verona di non concedere l’aula per l’incontro pubblico, sottolineando che, nonostante il no, l’evento si farà:

“Come collettivo Tamr siamo stat3 informat3 che l’aula da noi richiesta per l’incontro pubblico sulla Palestina con l3 attivist3 Maya Issa, Greta Thunberg e Simone Zambrin non verrà concessa dall’Università di Verona.

Una decisione che ci ha sorpres3, soprattutto alla luce della mozione approvata dal Senato Accademico lo scorso 28 ottobre, in cui l’Ateneo ‘rinnova il suo impegno a favorire l’allargamento del dibattito pubblico e degli spazi di approfondimento interdisciplinare delle crisi internazionali e delle loro radici storiche, economiche, culturali con lo specifico obiettivo di diffondere una cultura di giustizia e pace; dedicando iniziative specifiche di divulgazione e sensibilizzazione (seminari, mostre, attività di terza missione) sui temi della tutela dei diritti umani nei conflitti’.

Riteniamo che ogni università, in quanto luogo di sapere e responsabilità civica, abbia un ruolo centrale nel garantire che il dibattito pubblico non venga impoverito. Siamo convint3 che l’Ateneo, proprio in coerenza con i valori che ha dichiarato, saprà favorire l’ascolto e la circolazione delle idee, consentendo a voci autorevoli e a studenti e studentesse di confrontarsi in modo libero e costruttivo.

Per questo chiediamo un riesame della decisione: confidiamo che l’Università confermerà con i fatti ciò che ha espresso nelle intenzioni, offrendo a questa iniziativa lo spazio necessario. La partecipazione di Maya Issa, Greta Thunberg e Simone Zambrin rappresenta un’occasione unica di confronto in uno spazio universitario su temi di rilevanza cruciale. Ci auguriamo che l’Università collabori affinché l’incontro possa svolgersi in un contesto sicuro, aperto e rispettoso, all’altezza del ruolo pubblico che, come istituzione, essa rappresenta”.

Anche martedì 18 novembre 2025, il collettivo Tamr ha rilasciato la seguente comunicazione:

 

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