Guida Michelin 2025: tre stelle per "Casa Perbellini - 12 Apostoli", ma altri sette ristoranti veronesi conquistano una stella
Dopo le Tre Forchette di Gambero Rosso, un altro traguardo stellare per il locale dello chef Giancarlo Perbellini
C’è un nuovo ristorante tre Stelle nella guida Michelin Italia 2025, che porta a 14 la conta nel Belpaese. Si tratta di Casa Perbellini – 12 Apostoli di Verona dell’omonimo chef, premiato a Modena nell’evento di celebrazione della 70esima edizione della bibbia dei buongustai.
36 in totale le novità tra gli stellati: oltre alla novità tre Stelle, la Guida Michelin Italia 2025 segna l’ingresso di due nuovi ristoranti due Stelle Michelin e 33 ristoranti con una Stella Michelin, 7 nel Veronese.
"12 Apostoli" di Perbellini raggiungono le 3 stelle
La new entry tre Stelle nella guida Michelin Italia 2025 è quella di Giancarlo Perbellini, con Casa Perbellini – 12 Apostoli a Verona.
Un riconoscimento che segue le "Tre Forchette" presentate dalla guida del Gambero Rosso 2025. Nel pieno centro storico di Verona, accanto a piazza delle Erbe e a due passi dal balcone più famoso del mondo – quello di Romeo e Giulietta – sorge la nuova casa di Giancarlo Perbellini. In un locale che ha fatto la storia – il 12 Apostoli – in cui lo chef si è formato da ragazzino, ora va in scena un concerto di sapori, che unisce tradizione e innovazione nel rispetto della stagionalità e delle materie prime.
Lo chef omaggia e reinterpreta la cucina italiana con tecniche moderne e un tocco personale offrendovi una esperienza che vale il viaggio. Il Wafer al sesamo con tartare di branzino con il tocco di liquirizia è solo uno dei tanti classici che vi resteranno nel cuore.
"Quando i sogni diventano realtà, esattamente dove tutto ebbe inizio.
Dopo la prima stella Michelin nel 1996 a Isola Rizza e la seconda nel 2002, oggi la Guida Michelin Italia 2025 assegna 3 stelle a Casa Perbellini 12 Apostoli.Grazie a Silvia Bernardocchi, compagna di vita e di lavoro.
Grazie a Carlo Bernardocchi, consulente e amico speciale.
Grazie a tutta la squadra: Chantal Feletto, Mirta Margaglio, Sara Rocchio, Matilde Stefanel, Fernando Chamara Ruwan Ambagahage, Alessandro Arquilla, Matteo Bertoli, Filippo Cancogni, Riccardo Chiarini, Lorenzo Cibecchini, Vincenzo Grillo, Akram Khoshnoudfar Akram, Niccolò Mazzoleni, Rajitha Suresh Fernando Mirisage, Mauro Murro, Andrea Piteri, Riccardo Pividor, Federico Arturo Sarzi Amadè, Elia Telloni, Stefano Zandarin.Grazie a Verona, la nostra città.
Un giorno pieno di gioia e felicità, un giorno che ricorderemo per sempre."
Visualizza questo post su Instagram
Una stella Michelin per altri sette ristoranti nel Veronese
Non solo Casa Perbellini. Altri 7 ristoranti della provincia Scaligera rappresentano l’eccellenza della cucina veronese, unendo tradizione e innovazione, e confermando il territorio come meta imprescindibile per gli amanti della buona tavola. Vediamo di quali si tratta:
Nin (Brenzone sul Garda)
Lo chef Terry Giacomello prende spunto dai suoi viaggi in giro per il mondo per comporre il menu NIN, per poi tornare idealmente in Italia con l’altro percorso denominato CLASSICI (oltre ai due percorsi è disponibile anche la scelta alla carta). La sua cucina è un mix di tecnica moderna e reminiscenze classiche, creatività e innovazione.
La sala al primo piano si affaccia sul lago di Garda, ma solo pochi fortunati hanno la possibilità di avere un tavolo con vista: meglio prenotare con anticipo! Tra i nostri piatti più apprezzati il salmerino di lago con gazpacho di avocado, succo di oliva e olio alle bucce di mandarino bruciato, piatto in cui acidità e dolcezza sono perfettamente equilibrate grazie anche alle note profumate del mandarino.
Oseleta (Cavaion Veronese)
A pochi chilometri dal Garda, su pendici collinari appena accennate e ornate da vigneti, l'ingresso di Villa Cordevigo, al cui interno si trova l'Oseleta, si dipana sontuoso tra due filari di cipressi. Due le salette, ma si consiglia di riservare i tavoli nella elegante veranda a ridosso delle vetrate, in virtù di una suggestiva vista sugli esterni verdeggianti e la piscina: l'atmosfera è elegante e il tempo scorre piacevolmente grazie ad un servizio impeccabile.
Lo chef Marco Marras padroneggia con abilità una carta che alterna proposte ittiche, vegetariane, lacustri e di carne, tutte presentate con precisione chirurgica e abilità scenografica. Tra i piatti più attuali consigliamo il Fusillone... al mio modo: datato 2022, ma attualissimo, con una cottura al dente e servito con bagna cauda, borraggine, zafferano, melanzana arrostita e nero di seppia. Le salse ben accostate tra loro ricreano una sensazione sia marina che di terra.
Amistà (Corrubbio)
All’interno dell’incantevole Byblos Art Hotel, il ristorante Amistà condivide il mondo variopinto e onirico della villa, dove antico e contemporaneo convivono felicemente al ritmo della vera musa ispiratrice, l’arte!
La cucina mostra, allo stesso tempo della dimora storica, un gioco di citazioni tra passato e modernità: l’executive chef Mattia Bianchi rivisita infatti ricette della tradizione alle quali aggiunge soluzioni e varianti creative, lungo tre differenti menù degustazioni, uno dei quali interamente vegano. I piatti – tuttavia – si possono scegliere anche alla carta. Interessante la lista dei vini, oltre 1500 etichette con una scelta notevole di rarità.
Vecchia Malcesine (Malcesine)
Ai margini del centro storico, defilato in un vicolo, il ristorante si apre a sorpresa dopo un giardino con piante d'ulivo; da qui si gode di una bella vista su un’ampia parte di lago, nella più totale tranquillità data dalla posizione appena rialzata rispetto al cuore di Malcesine.
È il locale di Leandro Luppi, origini altoatesine, da oltre 20 anni sulla cresta dell'onda del lago di Garda per le sue riconosciute doti di chef capace e fantasioso. Oggi affida la sua offerta, creativa e personale, a due menu degustazione: "Qcina 24" con le ultime creazioni e "Our Classic" con i piatti iconici (le proposte possono essere scelte anche alla carta).
Famiglia Rana (Oppeano)
All’interno dell'oasi naturalistica del Feniletto, la struttura si dipana tra un giardino alberato, un’aia dedicata agli animali da cortile, scuderie con cavalli, un orto biologico e un frutteto… Un profondo restyling ha reso il ristorante ancora più aderente alla filosofia della famiglia Rana che è quella di ricreare un luogo dove sentirsi accolti come in un salotto di casa, e da qui arredi in legno molto caldi, luci soffuse, musica soft.
Nuovo anche lo chef Francesco Sodano – persona di talento e di grande esperienza – propone tre percorsi degustazione: Ricomincio da tre” naturalmente ispirato al film di Massimo Troisi e alla sua regione di provenienza, “Contaminazioni” che può variare da 6 a 8 portate e unisce le esperienze asiatiche del cuoco alle materie prima italiane e locali, infine il menù “Vegetale” composto da 6-8 portate, imperniato attorno all’orto e ai piccoli produttori , mettendo al centro di ogni piatto la golosità delle verdure e degli ortaggi, resi ancora più unici grazie ad accostamenti audaci e cotture innovative.
Il Desco (Verona)
Da oltre 40 anni è il salotto buono di Verona, tra le mura di un palazzo rinascimentale nel cuore della città scaligera: l'eleganza della sala, raffinata e signorile, arricchita ed ulteriormente impreziosita da opere d'arte, è degna delle occasioni più importanti.
La carta racconta la sua storia gastronomica nata dal talento di papà Elia ed oggi nelle mani del figlio Matteo Rizzo; la maggior parte dei piatti oggi sono suoi, e mostrano un certo piglio fresco e leggero (ottime le capesante al Tandoori Masala mediterraneo), non mancano, però, alcune classiche ricette del capostipite, così come imperdibile è lo storico mantecato di burro e mascarpone con cui si accompagnano con golosità i farinacei ad inizio pasto. Interessante anche il menu degustazione "Capitolo 4": un excursus tra tradizione, territorio e piatti iconici dall'anno dell'apertura (1982) ad oggi.
Iris (Verona)
Poco distante dalla Basilica di San Fermo del 1100, il ristorate è all'interno di Palazzo Soave (ex Malaspina Bottagisio); un indirizzo storico che si presenta con interni molto raffinati dove ancora troviamo pareti in sasso e pietra a "lisca di pesce", nonché volte che fanno da cornice a degli arredi contemporanei tuttavia ben allineati con l’antichità della casa.
L'inizio pasto esordisce mirabilmente con gli appetizer serviti in un luogo speciale, si "scende" infatti nella storia della città, ovvero nella cantina quattrocentesca con origini romane, per poi tornare in sala per godersi l'esperienza. Il talentuoso chef dal tocco "green" propone piatti concreti dai connotati territoriali creati con equilibrio e fantasia. Non manca il pesce con una predilezione per il Mar Adriatico. La cantina conta più di 800 etichette: Veneto e Francia primeggiano.
Il plauso del presidente Luca Zaia
“C’è una nutrita pattuglia della ristorazione veneta che si afferma nell’assegnazione delle stelle della Guida Michelin, segno di un riconoscimento che fa onore alla tradizione enogastronomica della nostra terra. Una presenza di peso come confermano il locale veronese che da ora può definirsi tristellato, il secondo nella nostra regione e tra i quattordici in Italia a vantare un simile posizione, ma anche un altro di Verona e quello di Venezia che sono annoverati tra i nuovi stellati. Esprimo le mie più vive congratulazioni per il prestigioso firmamento a tutti: a coloro che debuttano in questo Olimpo della ristorazione come a coloro che hanno conservato le stelle ricevute, valorizzandole puntando a nuovi traguardi. La ristorazione di eccellenza non significa soltanto buoni cibi e buoni vini, è un biglietto da visita che indica propensione all’accoglienza, capacità di custodire un patrimonio identitario proiettandolo al passo con i tempi, valorizzazione della tradizione”.
Sono parole del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, nell’esprimere soddisfazione per i ristoranti veneti insigniti da stelle nella Guida Michelin 2025 e nel formulare le felicitazioni ai i rispettivi chef.