Sanità

Ha un raro carcinoma attaccato all’aorta: 70enne operato e salvato all’AOUI di Verona

Il tumore comprimeva il cuore e presentava un’estensione tale da farlo considerare inizialmente non operabile: il delicato intervento è stato eseguito dall'équipe del dottor Infante

Ha un raro carcinoma attaccato all’aorta: 70enne operato e salvato all’AOUI di Verona

Sta bene ed è tornato alla vita quotidiana il paziente genovese di 70 anni operato all’AOUI di Verona per un raro carcinoma timico. Il 70enne era stato dichiarato inoperabile dopo tre cicli di chemioterapia, che non avevano ridotto la massa tumorale. Operato alla fine del 2024, ha superato con esito positivo anche l’ultimo controllo di ottobre 2025, potendosi considerare clinicamente guarito.

Caratteristiche della malattia

Il timoma è una neoplasia rara che si sviluppa dietro lo sterno e cresce spesso senza sintomi, colpendo principalmente pazienti tra i 30 e i 60 anni. Le masse possono raggiungere dimensioni considerevoli, fino a invadere organi vitali.

Nel caso del paziente genovese, il tumore comprimeva il cuore e presentava un’estensione tale da farlo considerare inizialmente non operabile. Nonostante la complessità, il trattamento chirurgico rimane l’opzione in grado di garantire i migliori risultati anche nelle fasi avanzate.

Rischi e preparazione alla chirurgia

La massa tumorale era adesa all’aorta, aveva invaso la vena cava superiore ed era vicina ai due nervi che controllano il diaframma, fondamentali per la respirazione. Per pianificare un intervento così delicato, l’équipe guidata dal dottor Maurizio Infante (in copertina), direttore della Chirurgia toracica, ha utilizzato un software avanzato capace di ricostruire in 3D tumore e organi circostanti.

L’operazione è stata eseguita in circolazione extracorporea con la collaborazione del cardiochirurgo dottor Daniele Linardi, minimizzando i rischi legati alla complessità dell’accesso chirurgico.

Il successo dell’intervento

Dopo diverse ore di sala operatoria, i chirurghi sono riusciti a rimuovere la massa dall’aorta e dai suoi rami, sostituire la vena cava superiore e salvaguardare il nervo diaframmatico, preservando così la capacità respiratoria del paziente.

L’intervento ha avuto esito positivo e il decorso post-operatorio è stato sorprendentemente rapido.

Dimissione e recupero

Dimesso pochi giorni dopo, il paziente ha affrontato un percorso di riabilitazione respiratoria in un centro specializzato a Trento, seguito da trattamento radioterapico, come previsto nei casi più complessi. Il recupero è avvenuto in tempi brevi, con un ritorno alla piena autonomia.

Il dottor Infante sottolinea:

“Per studiare al meglio il caso abbiamo utilizzato un software avanzatissimo, in grado di produrre immagini 3D del tumore e degli organi vicini. Questo ci ha permesso di pianificare l’intervento nel modo più preciso possibile… L’intervento è andato molto bene e il paziente ha recuperato in pochi giorni”.

Profonda la gratitudine della moglie:

Mio marito ha recuperato in tempi brevissimi, ora sta bene… È a dir poco infinita la riconoscenza che proviamo per il dott. Infante e per le equipe che hanno contribuito con professionalità, assistenza e precisione”.

Oggi il paziente, finalmente tornato alla normalità, si dedica con entusiasmo alle sue passioni, tra concerti di musica classica e visite ai musei.