Il cardinale veronese Mario Zenari racconta la sua prima esperienza in Conclave
Un'esperienza vissuta con grande partecipazione interiore durante le tre settimane che hanno segnato il passaggio dalla morte di papa Francesco all’elezione di Papa Leone XIV

Il cardinale veronese Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria, ha raccontato la sua prima esperienza in Conclave definendola intensa e profondamente emozionante (foto di copertina Wikimedia Commons).
Il cardinale veronese Mario Zenari racconta la sua prima esperienza in conclave
Intervistato da Famiglia Cristiana, il cardinale veronese ha spiegato che, per lui, si è trattato della prima e probabilmente unica volta, vissuta con grande partecipazione interiore durante le tre settimane che hanno segnato il passaggio dalla morte di papa Francesco all’elezione di Leone XIV.

Zenari ha anche raccontato che il Conclave non ha affatto rispecchiato le rappresentazioni mediatiche fatte di intrighi e manovre nascoste, bensì si è rivelato un momento di forte raccoglimento spirituale, in cui i cardinali si sono affidati allo Spirito Santo attraverso la preghiera e il confronto sincero. Ha evidenziato come la guida dello Spirito abbia avuto un ruolo centrale anche in questa elezione, che è avvenuta in un clima di comunione e ascolto reciproco.
Il cardinale ha ricordato anche le pressioni esterne dei media, raccontando come, alloggiando in via della Conciliazione, venisse ogni giorno avvicinato dai giornalisti nel tragitto verso le Congregazioni generali. Tuttavia, ha assicurato che all’interno il clima è rimasto sereno, protetto da un atteggiamento di raccoglimento e discernimento spirituale.
La scelta del nuovo Pontefice, giunta al quarto scrutinio, è stata secondo lui il frutto di una riflessione profonda e condivisa sulle sfide del tempo presente. Ha sottolineato come i momenti vissuti a Casa Santa Marta, in particolare durante i pasti, abbiano favorito la conoscenza reciproca e contribuito alla scelta del cardinale ritenuto più adatto a guidare la Chiesa.
"Leone XIV porterà avanti l’opera dei predecessori, senza rivoluzioni"
A proposito di Papa Leone XIV, Zenari ha espresso fiducia nella sua capacità di affrontare con equilibrio e determinazione il ruolo di successore di Pietro. Ha affermato che non ci si devono aspettare rivoluzioni, ma piuttosto una continuità con l’opera dei predecessori, vissuta però con uno stile personale. Ha aggiunto di aver conosciuto il cardinale Prevost già quando era a capo del Dicastero per i vescovi e di averne potuto apprezzare meglio le qualità durante le settimane di preparazione al Conclave.

Il cardinale ha anche parlato del discorso tenuto dal nuovo Papa subito dopo l’elezione, definendolo toccante soprattutto per il forte richiamo alla pace, un tema particolarmente vicino alla sua esperienza in Siria. Ha evidenziato inoltre il riferimento alla figura della Vergine Maria nel Cenacolo, un’immagine che gli è parsa particolarmente significativa.
Infine, Zenari ha raccontato che Leone XIV ha salutato personalmente tutti i cardinali nella Cappella Sistina e, rivolgendosi a lui, ha dimostrato di conoscere bene la situazione siriana e il suo lavoro in quel Paese. Ha concluso esprimendo il desiderio che, in futuro, uno dei primi viaggi apostolici del nuovo Pontefice possa essere proprio in Siria, senza escludere questa possibilità.