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Il Coordinamento Tutela del Garda boccia la "Ciclovia": "Irrealizzabile e pericolosa"

L'imponente progetto della ciclopedonale sul Garda non terrebbe conto dell'elevato rischio geologico in una zona dove le frane sono sempre più frequenti

Il Coordinamento Tutela del Garda boccia la "Ciclovia": "Irrealizzabile e pericolosa"
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“La conferenza di sabato 24 febbraio 2024 aggiornerà le informazioni su tutto l’anello ciclopedonale dicendo davvero come stanno le cose; si pensi all’alternativa a questo scempio con la rassicurante, , così il Coordinamento Interregionale per la Tutela del Garda esortava nei giorni scorsi cittadini e sindaci a prendere atto sulla pericolosità della

E' un progetto ambizioso ed evocativo, quello della Ciclovia Turistica Nazionale del Garda, un anello ciclopedonale di 144 chilometri pensato per correre tutto attorno al più grande lago italiano. Dalla grammatica alla pratica però il passo non è così semplice: il Coordinamento Interregionale per la Tutela del Garda solleva perplessità sulla reale attuabilità del tutto, tanto che sabato 24 febbraio 2024 ha organizzato una conferenza ad hoc invitando cittadini e sindaci a prendere atto della pericolosità del progetto, lanciando anche come alternativa la più ecologica (e "affascinante") 'Via d’acqua’.

Coordinamento Tutela Garda boccia la "Ciclovia"

Paolo Ciresa del Coordinamento Interregionale per la tutela del Garda ha espresso le sue preoccupazioni sul progetto della ciclovia: dal 1960 ad oggi si sarebbero verificati ben 72 eventi franosi che hanno invaso le due Gardesane, provocando la morte di cinque persone.

A riprova di tali perplessità anche il geologo Agostino Pasquali Coluzzi ha dichiarato che gli studi geologici effettuati dalla Provincia di Trento non convincono, in quanto ci sarebbero aree non investigate che metterebbero a repentaglio la sicurezza dell’opera.

Infatti tra i punti analizzati sulla pericolosità della ciclovia ci sarebbero complessivamente:

  • la compresenza sulla passerella di pedoni e ciclisti, generando situazioni altamente pericolose;
  • la passerella agganciata alla roccia avrebbe curve pericolose perché prive di visibilità longitudinale;
  • la larghezza non sarebbe ottimale e spesso in deroga alle norme dovrebbe essere percorsa a bassa velocità, non ideale per ciclisti che abbiano intenzione di percorrere “l’anello del Garda”
  • nella parte sud del lago lunghi tratti sono previsti adiacenti alla strada statale, con con diversi attraversamenti della stessa, con problematiche di inquinamento e di interferenze con il traffico;
  • tale localizzazione richiede l’abbattimento di numerosissimi alberi, anche secolari.

Cicliovia del Garda

Zona ad alto rischio sismico

Lo stesso Coluzzi ha affermato che la sponda gardesana occidentale da Riva fino a Gargnano è classificata secondo il livello massimo di rischio Penalità 4; fattore che ha costretto alla costruzione nel tempo di numerose gallerie stradali artificiali e che recentemente ha manifestato numerosi eventi franosi, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici.

Per citare un esempio, il geologo bresciano ha fatto riferimento al disastro turistico economico, urbanistico e ambientale di Campione sul Garda (Tremosine) quando nel 2008 si è proceduto a lavori di costruzione in zona P4 sotto un faraglione crollato poi nel 2014, provocando una calata di 15 mila metri cubi di roccia sul nuovo parcheggio interrato, sulla strada e su altre strutture adiacenti.

Frana a Campione (2014)

Inoltre, tra le criticità anche la simulazione di reti protettive alla caduta di un masso da un metro cubo fino a 5 metri cubi che però risulterebbero inutili e piuttosto relative se paragonate alla frana di Tremosine avvenuta il 16 dicembre scorso dove una fetta di roccia di 8.500 metri cubi si è riversata a valle e nel lago. Per questo motivo, le opere di difesa dalle frane possono solo mitigare il rischio, non eliminarlo.

I lavori sulle sponde

Eppure, sulla sponda veronese sono partiti i lavori a sud di Torri del Benaco che prevedono la costruzione di due chilometri 600 metri circa di Ciclovia. In questo tratto non c’è spazio, verranno sacrificate totalmente le spiagge residue oltre la strada provinciale, lo stesso anche per il tratto di Torri del Benaco parte nord.

Il collegamento ciclopedonale vede i territori dei Comuni di Peschiera d/G, Castelnuovo d/G, Garda e Lazise. A Peschiera, risulterebbe inclusa la realizzazione di un passaggio sopraelevato sul fiume Mincio e il solo ponte costerà 3milioni di euro.

cicliovia del garda

Tra i costi per l’intera opera:

  • i previsti 344 milioni per tutto l’anello sono destinati almeno a triplicare a causa dell’aumento dei costi delle opere edili e della necessità di costruire ulteriori barriere paramassi, gallerie artificiali ecc. per mettere in sicurezza le pareti rocciose;
  • le opere di manutenzione, ingenti e proiettate nel tempo, non sono ancora state quantificate;
  • la passerella a sbalzo costa tra i 16 e i 22 milioni di euro al km, come un viadotto autostradale;
  • il tratto trentino dal confine con la Lombardia alla Galleria delle Limniadi (98 m) è andato in appaltato per un importo di € 2.620.000, un costo unitario di €/km 26,7 milioni;
  • I 5,5 km previsti in Trentino sulla Gardesana occidentale sono già passati da una stima di 60 milioni a 80 milioni di euro, esclusi i 2 tratti “problematici” di Casa della Trota e Hotel Pier, non ancora progettati. Per il totale di 19 km in Provincia di Trento si può stimare un costo minimo di 100 milioni.

Progetto lombardo

Per quanto riguarda il progetto sulla sponda lombarda da Sirmione a Padenghe il tracciato attraversa aree altamente urbanizzate e non vedrà cambiamenti significativi rispetto alla situazione esistente, in quanto coinvolgerà l’utilizzo dei percorsi ciclabili già esistenti (allargamenti, eliminazioni di alcune aiuole, posizionamento della segnaletica necessaria).

Vi sono inoltre numerosi attraversamenti della Strada Statale e l’intersezione con passi carrai e strade minori che andranno a interferire con la fruibilità della ciclopedonale. Da ricordare che questo tratto affianca sempre la strada statale che unisce Sirmione a Desenzano, molto trafficata, con la continua presenza di attraversamenti, rotatorie e incroci (in media 1 ogni 35 metri), passi carrai e strade minori.

E poi ancora:

"Non si sa come, quando o se la Lombardia realizzerà il tratto sulle falesie da Gargnano a Limone. La passerella di Limone, frequentata da pochissimi ciclisti e molti pedoni, rimarrà il marciapiede che è, ignorato dai ciclisti sportivi e la ridicola appendice trentina a nord causerà ancor più pericolo per automobilisti e ciclisti. Tutto questo per non voler ammettere che il progetto, così come è stato concepito, è irrealizzabile, che la prima frana farà chiudere la passerella sospesa, che i cantieri creeranno per anni ulteriore congestione sulla gardesana, che si sperpereranno cifre enormi di denaro pubblico.…" afferma il Coordinamento.

Inoltre, in prossimità dell’Hotel Villa Florida la ciclopedonale si interromperebbe per re-immettersi sulla Gardesana in un tratto particolarmente stretto e trafficato, impossibile da allargare per via della presenza di edifici da entrambi i lati.

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Foto 1 di 2
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In conclusione, per il Coordinamento ci sarebbero alternative più sostenibili come considerare la navigazione lacuale diversamente organizzata e potenziata con battelli elettrici, ossia con mezzi meno inquinanti e sostenibili per sostituire la ciclopedonale nei tratti più fragili.

“La Via d’Acqua è una via sicura per la connessione fra le ciclabili che si dipartono dalla sponda nord e sud del Garda e anche per la connessione con le varie ciclovie per mountainbike sulle catene laterali, nonché con i più importanti sentieri SAT CAI escursionistici verso le varie località.”

cicliovia sul garda

E ribadiscono: "Siamo certi che Failoni, il quale afferma ‘in montagna qualche sasso cade’ sia in grado di valutare realmente il pericolo? La frana di Tremosine, quella di Limone, quella di Ledro (e potremmo continuare a lungo con gli esempi) possono essere definite ‘qualche sasso’? Questi politici si rendono conto della pericolosità dei fenomeni naturali che accadono con sempre maggiore frequenza?

E come fa Fugatti ad affermare che “l’opera offrirà un ritorno in termini di bellezza per il territorio”, quando la sua proposta, con un intrico di travature metalliche conficcate nella roccia, costituisce uno sfregio assoluto delle pareti rocciose - scenario naturale di altissimo pregio – e quando tutta la costa sarà imbragata in reti metalliche e frazionata da alte e pesanti barrirere paramassi? Ma considera tutti incapaci di leggere i progetti o intende gettare fumo negli occhi a tutta la popolazione?

Il Coordinamento Interregionale per la Tutela del Garda sta studiando da mesi il progetto: partito 6 anni fa come semplice riga tracciata intorno al lago, sta ora mostrando l’altissima pericolosità che costringe a enormi investimenti sulle opere di difesa, devastando le coste, esponendo gli utenti a rischi enormi, certi per le passerelle a sbalzo."

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