Il Ministro Dario Franceschini a Verona per la cittadinanza onoraria a Dante Alighieri
Un legame, quello tra il Sommo Poeta e Verona, suggellato nel 2018, quando, su proposta del consigliere Alberto Bozza, il Consiglio comunale ha deliberato il conferimento della cittadinanza onoraria alla sua memoria.
In città oggi, giovedì 8 luglio 2021 è arrivato il Ministro della Cultura Dario Franceschini. Si tratta della sua prima visita a Verona nell’anno del Settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, un riconoscimento per i tanti progetti e iniziative promosse dalla città dantesca inserita nel Comitato ministeriale delle celebrazioni insieme a Ravenna e Firenze.
Il Ministro Dario Franceschini ha ricevuto la cittadinanza onoraria a Dante Alighieri
A lavorare per la visita del ministro è stata la Società Dante Alighieri di Verona, presieduta dal notaio Maddalena Buoniconti che è anche membro del direttivo nazionale. In Sala Arazzi si è svolta la cerimonia per la consegna simbolica della cittadinanza onoraria a Dante Alighieri, come gesto di riconoscenza di Verona al Sommo Poeta. Un legame, quello tra il Sommo Poeta e Verona, suggellato nel 2018, quando, su proposta del consigliere Alberto Bozza, il Consiglio comunale ha deliberato il conferimento della cittadinanza onoraria alla sua memoria.
Il riconoscimento è stato consegnato al Ministro dal sindaco di Verona, Federico Sbaorina assieme al presidente del Consiglio comunale, Leonardo Ferrari. Alla cerimonia erano presenti gli assessori, i capigruppo in rappresentanza di tutto il Consiglio e la direttrice dei Musei civici Francesca Rossi.
Il primo cittadino ha affermato:
“Questa è una giornata importante nella storia cittadina, è come se chiudessimo un cerchio iniziato più di 700 anni fa con la permanenza di Dante a Verona. Il suo esilio in terra scaligera per secoli venne dimenticato, tanto che la nostra città non partecipò ai festeggiamenti degli anniversari danteschi, nemmeno a quello dei 600 anni dalla morte. Un ruolo e una centralità di cui ci siamo voluti riappropriare, perché determinante è stata Verona per Dante, anche nella stesura della Divina Commedia. Oggi siamo onorati di iscriverlo nel registro dei cittadini onorari e di averlo quindi nostro concittadino. Festeggiamenti che stanno proseguendo con tantissime iniziative tra cui la mostra alla Galleria d’Arte Moderna, il restauro della statua di piazza dei Signori e lo studio del Dna di Cangrande. In questo percorso, strategica è stata, e lo è tuttora, la collaborazione sempre più stretta con il Ministero della Cultura. Non solo per le celebrazioni dantesche, ma anche su tanti altri fronti. Primo fra tutti la sinergia per Fondazione Arena, in particolare per la deroga sulla capienza dell’Arena, così come il patrocinio concesso dal Ministero per la collaborazione delle più importanti realtà culturali italiane con il festival lirico. Un fiore all’occhiello di cui andiamo orgogliosi, soprattutto in questa stagione che segna la ripartenza. Ho invitato il ministro Franceschini ad uno spettacolo in Arena e mi ha detto che gli piacerebbe venire”
Franceschini ha concluso:
“E’ un’emozione particolare quella di oggi, mai avrei pensato di ritirare a nome di Dante la sua cittadinanza onoraria. E’ stata un’idea, quella di Verona, simbolicamente forte, straordinaria e intelligente. Per questo ringrazio il sindaco Sboarina e l’intero Consiglio comunale. Questa iniziativa permette di far capire appieno il ruolo importantissimo che Verona ha avuto nella vita di Dante. Se in passato fu trascurato, oggi l’abbiamo a pieno titolo ristabilito. Grazie a questa giornata e alle celebrazioni molti potranno riscoprire il valore di quei sette anni durante i quali Dante fu accolto, frequentò i luoghi e studiò nella città, scrivendo una parte della Divina Commedia. Più di settecento anni dopo dunque, viene simbolicamente ricomposto un legame e portato alla conoscenza di tutto il mondo. La cittadinanza onoraria è un segnale importante per il Paese intero, ed è uno dei momenti più importanti di queste celebrazioni nazionali che stanno diventando un fenomeno di popolo. Dante non è solo il padre della lingua italiana, ma anche un simbolo di unità nazionale e di un’idea di Nazione”.
Ferrari ha concluso:
“Un legame quello tra il Sommo Poeta e la nostra città che il Consiglio comunale ha voluto suggellare per sempre con questo conferimento deliberato nel 2018. Un riconoscimento che non poteva trovare occasione migliore per essere ricordato. L'anniversario che stiamo celebrando quest'anno, infatti, assieme a Firenze e Ravenna, le altre due città dantesche, è segno tangibile del lascito storico e culturale di Dante al territorio scaligero. A nome di tutto il Consiglio comunale, ringrazio il Comitato di Verona della Società Dante Alighieri per essere stato promotore di questa iniziativa. E il Ministro Franceschini per essere qui oggi. A lei Ministro consegniamo la cittadinanza onoraria alla memoria, orgogliosi di scrivere una pagina della storia della nostra città ma anche del Paese intero che in Dante riconosce il simbolo dell'unità linguistica”.
La visita è proseguita in Cattedrale e quindi nella vicina chiesa di Sant’Elena, dov'è stata scoperta la statua dedicata a Dante ad opera di Albino Poli e commissionata dalla Società Dante Alighieri di Verona. La cerimonia è iniziata in Duomo alla presenza di monsignor Giuseppe Zenti L’ultima tappa, Dario Franceschini la effettuerà alla Biblioteca Capitolare, dove si recherà per una visita in forma privata.