Il SSN alla svolta dal Medico di base a quelli della propria Area Funzionale Territoriale
Graduale addio al Medico di Medicina Generale in luogo delle nuove Aree Funzionali Teritoriali: le scelte sono obbligate, il tempo dirà se sono anche buone

La situazione nel Veneto
Prestazioni dovute dal medico di base
L’impegno minimo orario settimanale è proporzionale al numero di assititi in quanto un medico di base deve garantire l’apertura del proprio studio per cinque giorni a settimana e deve lavorare:
- almeno 5 ore settimanali se ha fino a 500 assistiti;
- almeno 10 ore settimanali se ha tra i 500 e i 1.000 assistiti;
- almeno 15 ore settimanali se ha tra i 1.000 e i 1.500 assistiti.
Ad ogni buon conto, in considerazione dei bisogni di un così gran numero di pazienti, tale monte ore è immaginabile possa essere ben diverso, ovvero di gran lunga superiore, rispetto ai minimi stabiliti dalla legge.
Compenso dovuto al medico di base:
Attività professionale consentita
Consideriamo inoltre che il medico di base può svolgere attività libero professionale, anche se con alcuni vincoli e limitazioni disciplinati dall'Accordo Collettivo Nazionale (Acn) e dalle normative regionali allo scopo di non compromettere la qualità dell'assistenza convenzionale fornita al paziente.
Possiamo dire: non è malaccio? Ma i medici non ci sono.
- le responsabilità nei confronti del paziente, considerata la natura pubblica del servizio;
Lunga premessa per poter parlare a ragion veduta delle carenze veronesi e delle soluzioni in arrivo
"E' dal 2009 che denunciamo. A Verona ci sono 130 zone carenti con 100 mila pazienti senza dottore e dopo il 2027, quando andranno in pensione in tutta Italia altri 7.300 medici di base, la situazione peggiorerà: non c’è un numero sufficiente di specializzandi pronti a rimpiazzarli. Il quadro era già preoccupante e 16 anni dopo esso è peggio di quello che si potesse immaginare».

La lista delle mancanze e delle cure ormai palliative, la Fimmg la saprebbe fare e anche bene e dice che la soluzione proposta dalla politica, a cui il governo sta lavorando, sarebbe quella di far diventare i «nuovi» Medici di famiglia dipendenti come gli ospedalieri del Ssn, ma che tale riforma sarebbe stata:
"Annunciata senza alcuna valutazione degli impatti più negativi che positivi, soprattutto per gli assistiti. Infatti - continua Salvatore - questo impasse affonda le radici nella errata programmazione che non ha garantito il ricambio generazionale in base, appunto, alla lista dei pensionamenti che da tempo si conosceva. Bastava guardare le anagrafiche per capire che saremmo arrivati a questo punto “senza ritorno“.
Sei senza il medico? La risposta passerà attraverso le forme di aggregazione tra professionisti
Tralasciamo solo per brevità altri aspetti non secondari della insoddisfazione della professione medica e della mancanza di addetti qualificati, motivi che hanno spinto verso forme alternative per la erogazione del servizio, ovvero quelle che passeranno per le nuove forme di aggregazione tra professionisti.
A Verona e non solo, si sarà letto, i medici di base possono già scegliere di aggregarsi in diverse strutture, come Associazioni di Medici di Medicina Generale (MMG) o Medicine di Gruppo Integrate (MGI), per migliorare l'accessibilità e la fruibilità dei servizi sanitari ai cittadini.
Nelle Associazioni di Medici di Medicina Generale, i Medici di base si associano per condividere spazi, risorse e competenze, garantendo una maggiore offerta e continuità assistenziale.
Le Medicine di Gruppo Integrate (Mgi), sono più strutturate che riuniscono Medici di base e Pediatri, spesso con un'organizzazione che include anche infermieri e personale amministrativo, per offrire un'assistenza più completa e coordinata.
La costituenda Area Funzionale Territoriale (Aft), invece, è una struttura in cui i Medici di base vengono aggregati per garantire una maggiore copertura territoriale e per coordinare l'offerta di servizi sanitari.
Benefici dell'aggregazione sarebbero: maggior accessibilità; continuità nel servizio e coordinamento per offrire un'assistenza più completa e personalizzata.
Il veronese e la mappa delle 28 «Aft»
Tempistiche e configurazione delle Aft
Non solo quella di Verona, ma tutte le Ulss venete stanno inviando alla Regione la configurazione delle Aft del territorio: 170 per il Veneto e 28 per il veronese, che avranno sede all’interno o nelle vicinanze delle Case di comunità che in provincia di Verona sono 19, con Bovolone ha già altimato la sua.
Entro il prossimo 30 giugno, la Giunta Regionale approverà le configurazioni delle Ulss e dal mese di settembre i medici di nuova assegnazione vi prenderanno servizio per 38 ore settimanali di servizio che sarà erogato dalle 8:00 alle 20:00.
Gli altri medici - pre riforma, diremo - andranno gradualmente e volontariamente ad integrare le necessità delle Aft.
Opinioni e aspettative dei medici
Viste le premese, tutto quanto sembra essere fatto con le migliori intenzioni ma non essere stato del tutto condiviso con le parti in causa, stando almeno al commento di Giuseppe Palmisano che della Fimmg è il Segretario Regionale:
"Condividiamo la riorganizzazione dell’assistenza territoriale, ma ci aspettiamo di essere convocati per discuterne con la Regione ed arrivare ad un accordo per motivare i vecchi colleghi a partecipare alle nuove aggregazioni. Finché non verranno inseriti i medici del nuoco corso, infatti, il sovraccarico a chi spetta? Inoltre occorre che le Case di comunità siano aperte. Di buono c’è solo che chi inizia ora, a zero pazienti, avrà lo stipendio garantito a fronte delle sue 38 ore di disponibilità a lavorare nelle Aft».

Nel veronese le Aft saranno 28 e la nuova geografia la si potrà consultare partendo dal sito della propria Ulss di riferimento.
La rivoluzione è in atto. I pazienti?
Per ora avvertono solo che perderanno il rapporto diretto che avevano con il loro Medico famiglia. Speriamo che il tempo sia galantuomo.