Vino

Intitolata a Bepi Quintarelli la sede del Consorzio Valpolicella

In occasione del decennale dalla scomparsa del “grande maestro” dell’Amarone, gli è stato intitolato il quartiere generale consortile.

Intitolata a Bepi Quintarelli la sede del Consorzio Valpolicella
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Si consacra al carisma di Bepi Quintarelli Villa Brenzoni Bassani, la sede del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella che, in occasione del decennale dalla scomparsa del “grande maestro” dell’Amarone, gli ha intitolato ieri il quartiere generale consortile di Sant’Ambrogio di Valpolicella e gli ha dedicato una statua.

Un pioniere del mondo del vino

“Giuseppe ‘Bepi’ Quintarelli è stato un pioniere per il mondo del vino, un riferimento per il territorio e un ‘padre putativo’ per la denominazione – ha detto il presidente del Consorzio veronese, Christian Marchesini –. Il suo ricordo riesce ad incarnare al tempo stesso la storia e l’evoluzione della Valpolicella, e ancora oggi il suo nome è sinonimo di Amarone in tutto il mondo. È stato definito da molti un artigiano del vino: della sua professionalità e umanità vogliamo conservare l’attenzione devota alla qualità, lo sguardo visionario verso il futuro e l’intuito capace di leggere e intercettare il mercato, contribuendo a tracciare la strada dell’internazionalità della denominazione”.

La scultura

La scultura, svelata oggi alla presenza di Fiorenza Quintarelli, il marito Giampaolo Grigoli e di Lorenzo Simeoni, cavaliere benemerito dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, è stata realizzata dal ‘sarto del ferro’ e fabbro d’arte, Simone Scapini (Bussolengo - VR) e dal suo Maestro Claudio Bottero (Padova).

Chi era Giuseppe Quintarelli

Giuseppe Quintarelli (1927 – 2012). Produttore, artigiano, artista e visionario devoto al territorio, Giuseppe ‘Bepi’ Quintarelli inizia la propria “carriera” vitivinicola negli anni ’50 quando subentra nella conduzione dell’azienda familiare a Negrar (località Cerè) continuando la tradizione paterna in vigna e in cantina. Gli anni successivi sono fondamentali per la cantina con il Recioto protagonista della produzione ma - laddove l’annata risulta essere meno generosa dando un vino più secco - si cerca comunque di conservarlo per gli anni successivi. Da questa esperienza nasce il “metodo” che porta ad un vino, l’Amarone, di elevata qualità che viene scoperto e apprezzato anche da importanti estimatori. Cultura e passione del vino, la pazienza nel sapere aspettare le diverse fasi di maturazione e la scelta di imbottigliare l’Amarone solo nelle annate in cui esprime il massimo delle proprie caratteristiche sono gli elementi che hanno sempre contraddistinto la filosofia produttiva di Quintarelli.

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