La decisione

Iscrizione all'anagrafe di figli di coppie omogenitoriali: il sindaco Tommasi valuta caso per caso

Il primo cittadino: "E' prioritario tutelare i diritti dei bambini e delle bambine che dovranno essere registrati"

Iscrizione all'anagrafe di figli di coppie omogenitoriali: il sindaco Tommasi valuta caso per caso
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Per la prima volta il Comune di Verona apre le porte alle coppie e ai figli dell’associazione Famiglie Arcobaleno. L’occasione è arrivata grazie all’incontro svoltosi martedì mattina, il 4 luglio 2023, in sala Arazzi fra il sindaco Damiano Tommasi e oltre una decina di genitori con i propri figli, rappresentanti dell’associazione.

Iscrizione all'anagrafe di figli di coppie omogenitoriali: il sindaco Tommasi valuta caso per caso

Un’opportunità di ascolto, di dialogo e di conoscenza reciproca molto apprezzata dall’associazione Famiglie Arcobaleno, che nel corso dell’incontro ha sottolineato la percezione di un cambiamento culturale al quale sta contribuendo la nuova Amministrazione attraverso le molteplici e importanti attività sostenute verso la loro e altre realtà prima di oggi ignorate.

Presenti in sala Arazzi anche l’assessore alla Pari opportunità Jacopo Buffolo e i consiglieri e le consigliere comunali di maggioranza Alessia Rotta, Annamaria Molino, Paola Poli, Jessica Cugini, Beatrice Verzè, Giacomo Piva, Chiara Stella, Veronica Atitsogbe.

Attualmente a Verona non risultano richieste di registrazioni e di trascrizioni all’attenzione del competente ufficio dello Stato civile.

L'incontro con le famiglie Arcobaleno è stata l’occasione per affrontare il tema d’attualità relativo alla registrazione e alla trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali. Da qualche mese le istanze che dovessero arrivare saranno gestite dal sindaco, che valuterà le diverse situazioni.

Damiano Tommasi ha ribadito che “nell’attuale vuoto normativo è prioritario tutelare i diritti dei bambini e delle bambine che dovranno essere trascritti/registrati con la maggior tutela possibile”.

Soddisfazione dai rappresentanti di +Europa

+Europa Veneto esprime soddisfazione per l’incontro tra le famiglie arcobaleno e il Sindaco di Verona Damiano Tommasi, a cui ieri ha partecipato con una delegazione veronese assieme a diverse consigliere e consiglieri della maggioranza. Tutelare i bambini è il messaggio chiaro che è emerso. Un primo passo per affrontare anche a Verona la questione delle trascrizioni e delle registrazioni dei figli delle coppie omogenitoriali che sta infervorando il dibattito politico nazionale.

“Il punto fondamentale è che non importa dove e come siano nati questi bambini. C’è un vuoto normativo che va colmato - spiegano gli esponenti di +Europa Anna Lisa Nalin della segreteria nazionale e Enrico Migliaccio del direttivo veronese- e non è colpa dei sindaci. Riteniamo, tuttavia, che proprio i sindaci debbano trovare il coraggio di andare avanti perché la Costituzione è dalla loro parte, così come le direttive europee. Con il governo Meloni si sta, invece, assistendo ad una vera e propria persecuzione verso la comunità LGBTQ+: una volta c’erano in figli del peccato oggi quelli del reato.

La demagogia della destra ha creato ad arte confusione tra la questione fondamentale dei diritti dei figli delle coppie arcobaleno (già nati o dei futuri nascituri) con il modo in cui sono stati concepiti dalla procreazione medicalmente assistita o con la gestazione per altri chiamata anche maternità surrogata con accento dispregiativo. Ricordiamo, peraltro, che 9 su 10 delle coppie che ricorrono alla Gpa sono eterosessuali.

Le storie di tante famiglie e dei loro bambini -e di irrinunciabili diritti negati- sono emerse dai racconti di vita condivisi dalle famiglie arcobaleno veronesi: mamme, papà e figli “veri” che non vogliono rimanere invisibili. Sono molti a Verona, così come in tutto il Veneto, ma in questi anni si è preferito non vederli o tenerli “nascosti”. Proprio per questi motivi +Europa da alcuni mesi ha lanciato la campagna a livello nazionale “Caro Sindaco trascrivi” chiedendo ai primi cittadini o ai consiglieri comunali (attraverso il deposito di mozioni) di procedere nel riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali in modo da evitare discriminazioni rispetto alla pienezza dei diritti dovuta a tutti, non certo distinguendo tra bambini di serie A e di serie B. In molte città già diversi sindaci hanno dichiarato che procedono con le trascrizioni: Gualtieri a Roma, Giordani a Padova, Possamai a Vicenza, Nardella a Firenze, Decaro a Bari, Vecchi a Reggio Emilia, per fare degli esempi.

+Europa auspica che in tutto il Veneto non prevalga la logica della invisibilità ma che si trovi il modo di trascrivere e registrare e non solo i figli di due mamme ma anche di due papà. Invita, inoltre, i primi cittadini a sollecitare il parlamento affinché su questa materia venga legiferato al più presto in nome dell’ interesse preminente del minore".

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