Verona

Kfc pronto ad aprire in Piazza Erbe ma impazza la protesta: “No al galeto merican”

La polemica a Verona dopo l’annuncio da parte di Kfc sull’apertura di un nuovo punto in Piazza Erbe.

Kfc pronto ad aprire in Piazza Erbe ma impazza la protesta: “No al galeto merican”
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Polemica a Verona dopo l’annuncio da parte di Kfc, nota catena di ristorazione americana specializzata in pollo fritto, sull’apertura di un nuovo punto in Piazza Erbe, all’imbocco con via Cappello.

Kfc pronto ad aprire in Piazza Erbe

L’apertura di una nuova attività porta sempre occupazione, Kfc infatti attraverso il suo sito ha aperto 21 posizioni lavorative per il nuovo punto che aprirà in Piazza Erbe a Verona. Il punto di ristorazione è già presente all’interno del centro commerciale Adigeo e in Corso Milano.

Molte persone però non hanno visto di buon grado questa nuova apertura e sui social, ma anche per le vie del paese, sta impazzando la polemica. Nella notte infatti è stato appeso un foglio proprio sulla statua di Berto Barbarani, dove emerge il disappunto di “A.G.”e lo fa proprio in rima dando voce a Barbarani.

Sulla vicenda il sindaco di Verona, Federico Sboarina, puntualizza:

Io non ho dato nessun permesso, è un’operazione fatta in origine da un privato. Come amministrazione, all’interno della piazza che qualcuno ha definito come la più bella del mondo, il decoro passa anche attraverso le presenze delle attività commerciali che si affacciano su di essa. E’ di tutta evidenza che l’amministrazione non ha dato alcun permesso e stiamo valutando molto attentamente sul fatto se questa attività può aprire in quella parte della città oppure no perché, ripeto, decoro e bellezza della nostra pizza più bella abbiamo il compito di preservarlo”

C’è chi parla di “oltraggio”

L’ex sindaco e consigliere comunale Flavio Tosi ha affermato:

Berto Barbarani, il nostro poeta icona della veronesità, si rivolta nella tomba. Vogliono mettere un fast food del pollo fritto in piazza Erbe, a pochi metri dalla sua statua. Sarebbe un oltraggio! Proprio la mia amministrazione con una normativa urbanistica tuttora in vigore si era già adoperata per limitare, nelle cosiddette 'aree di rispetto', l'insediamento di nuove attività di vendita del prodotto fritto in via esclusiva o prevalente. Noi avevamo fissato il limite al 50% della produzione, oggi proponiamo alla maggioranza di integrare quel regolamento in senso ancora più restrittivo. In questo periodo di post Covid, Verona deve rifiorire puntando sulle sue eccellenze, sulla sua storicità e tradizione, unite a un'innovazione di qualità. Pur con tutto il rispetto che posso avere per il colosso Kfc e il suo business del pollo fritto, credo che oggi più che mai debba essere tutelata la nostra ristorazione!”

Luca Castellini di Forza Nuova ribadisce che:

“Tutti si accaniscono sul pollo fritto in centro storico. Chi attacca da fuori e chi da dentro. Chi fa propaganda elettorale e chi richiama l'Identità Veronese al bisogno. Ora vediamo se qualche addetto ai lavori nell'attuale amministrazione avrà la forza di ritirare la concessione al pollo fritto.  Ma il problema vero, come sempre, non lo racconta nessuno. Un KFC in Piazza Erbe, come tutti i fast food nei centri storici compreso il nostro MC sotto orologio, al di là dello scempio culturale e identitario, diventerà solo un altro (forse il più imponente) luogo di ritrovo di bande di ‘nuovi veronesi’, con le conseguenze etnico-sociali che tutti possiamo immaginare”.

Pietro Trincanato, presidente di Traguardi e Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi hanno affermato:

“Da anni si blatera della vocazione turistica 'di alto profilo' di Verona, prima puntando il dito sui negozi di cibo etnico e poi sostenendo la necessità di dotare il centro storico di un hotel 5 stelle superior a uso e consumo di una clientela extra lusso. Va da sé che ai proclami dovrebbero seguire le azioni, fra le quali una attenta pianificazione dell'offerta e dei servizi dedicati in massima parte, ma non solo, ai turisti. Con tutto il rispetto per ogni attività economica, ma non ci stupisce la notizia dell'apertura dell'ennesimo esercizio da ‘mordi e fuggi’ nel cuore della città antica. Questo fatto ci riporta con i piedi per terra, ossia al declino qualitativo che è ormai sotto gli occhi di tutti ed è testimoniato anche dal fatto che non si riesca (o non si voglia) arrivare a una soluzione per ridare un minimo di dignità a uno dei biglietti da visita del centro, cioè il Cortile di Giulietta.
Siamo dell'idea che tra i vari compiti dell'Amministrazione comunale ci sia anche quello di valorizzare concretamente l'identità di Verona come città d'arte, promuovendo azioni di rilancio a partire dall'agevolare l'apertura di attività che siano in linea con l'attitudine al bello della nostra città. Serve a poco complimentarsi con se stessi per avere tra le mani ‘la città più bella del mondo’, se non si investe seriamente su un'offerta e una programmazione di qualità”.

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