La frana delle Tremosine mette a rischio la galleria sulla strada della Forra
La situazione di elevata criticità e la complessità dei lavori di rilevazione, mettono a dura prova il rafforzamento delle pareti della galleria
Ieri mattina, giovedì 11 gennaio 2024, si è tenuto l’incontro tra i rappresentanti comunali del Broletto e del Comune di Tremosine in merito alla frana di sabato 16 dicembre 2023. Tra i partecipanti: il Consigliere delegato ai Lavori Pubblici e alle Strade, Paolo Fontana, e il Sindaco del Comune di Tremosine sul Garda, Battista Girardi; con anche la partecipazione dell’architetto Pierpaola Archini, Direttore del Settore delle Strade e dei Trasporti della Provincia di Brescia, l’ingegnere Enrica Savoldi, funzionario tecnico con posizione organizzativa della Provincia di Brescia e l’architetto Luca Bertanza, dell’Ufficio Tecnico Settore Lavori Pubblici del Comune di Tremosine. Tra due settimane è stato fissato un nuovo incontro per mantenere monitorata la situazione sulla SP38.
Lavoro di squadra
Fontana e Girardi affermano la forte collaborazione tra la Provincia e il Comune di Tremosine, in modo da trovare insieme una soluzione al problema e che gli studiosi di geologia e ingegneria che in queste ore si stanno occupando dell’area del movimento franoso conoscono approfonditamente la falesia, la sua costituzione e il rischio che potrebbe incombere.
La caduta sulla galleria
Alcune migliaia di metri cubi di roccia sono franate verso il lago, mentre rimangono alcuni volumi instabili sul sedime della galleria. Ora questa rischia di crollare dal momento che la parete rocciosa, che fungeva da sostegno del versante, si è assottigliata di alcuni metri a uno spessore esiguo, compromettendo il suo sostegno e resistenza. Dopo la frana, sono emerse nuove fratture che rivelano il deterioramento dell’ammasso roccioso nell’intorno della parete della galleria. I volumi movimentati hanno inoltre alterato lo stato di stabilità della roccia nella parte circostante alla frana.
Le criticità e pericoli
Sono state rilevate due criticità dai geologi: la prima in merito al coronamento e all’equilibrio dei massi della parete, la seconda riguarda la zona basale, dal momento che la frana ha causato la formazione di una protuberanza risultante instabile. Sono dunque due i pericoli che incombono sulla galleria: il rischio di un’implosione dall’alto, col cedimento della volta, oppure il crollo verso il basso.
La situazione è stata classificata come rischio di elevata criticità e insicurezza geologica, per cui è richiesto anche un complesso lavoro di analisi e monitoraggio. Per stabilire la presenza di criticità, il geologo deve calarsi personalmente tramite delle funi, disgaggiati dalla parete. Invece, nelle aree in cui si è impossibilitati a raggiungere, si utilizzano strumenti di rilevazione come il laser scanner sulla situazione della parte basale della falesia, al di sotto della strada provinciale.
In seguito, vengono effettuate ulteriori analisi tramite carotaggi per verificare se all’interno della roccia sia presente dell’ulteriore materiale disgregato dalla a causa della frana.
Conclusioni
Queste misure sono fondamentali per capire come intervenire per il rafforzamento della struttura della galleria nel punto critico dell’assottigliamento. Gli interventi di rafforzamento saranno possibili, però, solo se i volumi di roccia sovrastanti la galleria possono essere sorretti dalla calotta e se i massi al disotto possono supportare il peso della stessa, dei lavori e del materiale roccioso che potrebbe ulteriormente staccarsi.