Il dossier Goletta dei laghi 2023

La sponda veneta del lago di Garda è più pulita di quella lombarda

Tra i 13 punti campionati da Legambiente uno risulta inquinato, uno fortemente inquinato...

La sponda veneta del lago di Garda è più pulita di quella lombarda
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La Goletta dei Laghi 2023, la campagna di Legambiente dedicata alla difesa delle acque dei bacini lacustri italiani, ha fatto tappa sul Lago di Garda, incrociando i rilievi effettuati sulle sponde veneta e lombarda.

La sponda veneta del lago di Garda è più pulita di quella lombarda

Complessivamente, sono stati prelevati 13 campioni di acqua sul Lago di Garda, di cui 7 in Lombardia e 6 in Veneto. Sulle sponde lombarde del lago, risulta fortemente inquinato la foce del torrente in località Santa Maria di Lugana a Sirmione. Inoltre, il nuovo punto campionato a Toscolano Maderno, precisamente la foce del rio Lefà, è al di fuori dei limiti di legge.

Tuttavia, ci sono anche segnali positivi: i punti di Salò, Padenghe sul Garda, la foce del Rio nell’oasi San Francesco del Garda e la foce del Torrente Toscolano risultano entro i limiti, a differenza dell’anno scorso in cui erano risultati inquinati o fortemente inquinati. Sulla sponda veneta del Lago di Garda, tutti i punti campionati hanno riportato concentrazioni inferiori ai limiti di legge previsti dalla normativa vigente in Italia sulle acque lacustri.

“In generale si nota un miglioramento su entrambe le sponde, con meno superamenti rispetto agli anni passati”, dichiara Elisa Scocchera, portavoce Goletta dei Laghi di Legambiente. “La sponda veneta conferma i risultati con tutti i punti risultati entro i limiti, come nel 2022. Per la sponda lombarda: il punto di Salò, quello di Padenghe sul Garda e la foce del Torrente Toscolano risultano entro i limiti al contrario dello scorso anno in cui erano risultati inquinati o fortemente inquinati.

Nello specifico, il punto campionato a Salò, campionato sin dal 2012, è risultato fuori dai limiti per molti anni di fila, come il punto a Padenghe, campionato dal 2011 e sempre risultato al di sopra dei limiti di legge. Ci auguriamo che questo trend positivo rimanga e anzi sia solo l’inizio per avere un lago più pulito e sicuro”.

“Come ogni anno, oltre alla qualità delle acque, è importante fare il punto sulle principali problematiche che affliggono il lago” dichiarano Cristina Milani e Paolo Bonsignori del Circolo Legambiente per il Garda, “soprattutto legate al turismo, tanto che anche sul Garda si comincia a parlare di overturism anche se nessuno si renda conto che in un luogo così attrattivo già di suo per clima, paesaggi e cultura non serve creare nuovi richiami. Uno di questi è la ciclovia del Garda con alcuni tratti progettati a sbalzo senza tener conto del rischio geologico.

A nostro avviso, non promuove un turismo sostenibile, ma attira turisti di passaggio in auto senza un vero interesse per il lago. Un altro dei grandi problemi che causa criticità nella parte lombarda del lago è la mancanza di un sistema di depurazione unitario: ogni regione ha fatto da se, con il risultato di aver frammentato la progettazione, oggi in Lombardia ferma al palo per le contestazioni di comitati e cittadini rispetto al luogo in cui ubicare il nuovo depuratore lombardo.

Infine, si continua a costruire, soprattutto alberghi. Solo a Salò sono in dirittura d’arrivo 2 hotel super lusso per almeno 1500 ospiti, a Gargnano una residenza turistico alberghiera, in mezzo ai boschi, alta 14 mt di altezza che può ospitare 400 persone. Insomma, una pressione sul territorio che non si sa fino a quando saremo in grado di sopportare”.

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