Situazione delicata

L'aviaria sul Garda preoccupa: oltre 600 esemplari morti dall'inizio dell'epidemia

Sono più di 120 le carcasse rimosse dalla Polizia provinciale di Brescia tra i territori di Sirmione e San Felice

L'aviaria sul Garda preoccupa: oltre 600 esemplari morti dall'inizio dell'epidemia
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In due giorni sono state rimosse 120 carcasse sulle sponde bresciane del Lago. Nella provincia di Mantova sono già cinque i casi di uccelli infetti...

L'aviaria sul Garda preoccupa: oltre 600 esemplari morti dall'inizio dell'epidemia

La situazione è delicata. Per non dire preoccupante. Il lavoro della Polizia provinciale di Brescia nel recupero delle carcasse di volatili uccisi dal virus H5N1, è senza sosta. Oltre 600 gli esemplari morti, più di 120 i corpi degli uccelli rimossi dagli agenti dall'innesco dell'epidemia sul Garda nel solo fine settimana appena concluso.

E anche nei territori vicini, le sponde veronesi del Lago, si inizia ad avere un po' di paura. Al momento le località più sensibili, comunque, restano quelle lombarde: Sirmione, Desenzano, Padenghe, Manerba, Salò. Le autorità hanno già diramato avvisi per informare la cittadinanza e i turisti sulle buone pratiche da adottare in casi come questi: come l'immediata segnalazione agli enti preposti di eventuali volatili morti su area pubblica.

In questa fase sono soprattutto i gabbiani ad aver contratto l'infezione virale. Ma non si esclude che altri volatili possano essere contagiati. In provincia di Mantova è stata certificata la morte di cinque gabbiani a causa del virus. Fuori Brescia, nell'hinterland, si è registrato solo un caso a Nuvolento.

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