Verona

Liste attesa, Bigon (PD): "Beffa indennità del personale, impossibile smaltire le prestazioni arretrate”

I numeri dell’Ulss Scaligera si commentano da soli: poco meno di 2,5 milioni di euro per recuperare prestazioni che ne valgono oltre 13. Se non si cambia metodo, a trarne vantaggio sarà ancora una volta il privato, a cui le Ulss dovranno rivolgersi per ‘acquistare’ le prestazioni che non riescono a effettuare.

Liste attesa, Bigon (PD): "Beffa indennità del personale, impossibile smaltire le prestazioni arretrate”
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Non mancano le perplessità dei sindacati sulle modalità di smaltimento delle liste di attesa.

Liste attesa

“La Regione aumenti le risorse destinate agli straordinari del personale sanitario e tolga le condizioni capestro, altrimenti sarà impossibile smaltire le prestazioni arretrate. Non è possibile che il riconoscimento delle indennità avvenga solo quando il volume delle prestazioni raggiungerà quello del periodo prepandemico. Anche perché gli spazi sono sempre gli stessi e il personale è nel frattempo diminuito”.

Anna Maria Bigon, consigliera regionale PD e vicepresidente della commissione Sanità a Palazzo Ferro Fini, condivide le perplessità dei sindacati sulle modalità di smaltimento delle liste di attesa predisposto dalla Giunta Zaia con la delibera dello scorso 21 settembre, che assegna alle Ulss e Aziende Ospedaliere circa 29 milioni per il ricorso a prestazioni aggiuntive, acquisto di prestazioni da privati o convenzioni con altre Ulss regionali.

“È anzitutto una questione di dignità del lavoro: non si può continuare a chiedere, dopo un anno e mezzo in cui il personale sanitario è andato oltre i propri limiti, senza dare un corrispettivo adeguato. I numeri dell’Ulss Scaligera si commentano da soli: poco meno di 2,5 milioni di euro per recuperare prestazioni che ne valgono oltre 13. Se non si cambia metodo, a trarne vantaggio sarà ancora una volta il privato, a cui le Ulss dovranno rivolgersi per ‘acquistare’ le prestazioni che non riescono a effettuare. Privato che tra l’altro continua ad ‘accogliere’ professionisti dal pubblico, una fuga a cui la Regione non riesce trovare rimedio, scaricando le responsabilità esclusivamente sul livello nazionale”.

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