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Malaria a Verona, l'indagine epidemiologica specifica: "E' un caso importato e non autoctono"

A dare comunicazione, la Regione Veneto in stretta collaborazione con Ulss 9 e Istituto Zooprofilattico Sperimentale

Malaria a Verona, l'indagine epidemiologica specifica: "E' un caso importato e non autoctono"
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Dopo che nella giornata di giovedì 7 novembre 2024 Regione Veneto e Ulss 9 Scaligera ha lanciato l'allarme per un caso di malaria riscontrato in provincia di Verona, nella mattinata di venerdì 9 novembre è arrivato un nuovo aggiornamento emerso dall'indagine epidemiologica:

"Non si tratta di un caso autoctono, ma bensì di un paziente risultato positivo dopo essere rientrato da un viaggio all'estero".

Caso di malaria importato a Verona

Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’ULSS 9 Scaligera ha completato un’approfondita analisi epidemiologica, dalla quale sono emersi elementi determinanti per escludere la possibilità che sia autoctono il primo caso di malaria riscontrato a Verona dopo 50 anni.

Il contagiato, ricoverato in malattie infettive e in miglioramento, avrebbe contratto la malaria all'estero, contrariamente a quanto si è creduto inizialmente sulla base del racconto del paziente, che potrebbe aver taciuto un viaggio in zone in cui la malattia è endemica.

A seguito di verifiche incrociate con l’USMAF (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera) è emerso, infatti, un recente viaggio all’estero in area endemica per malaria - inizialmente non dichiarato - che consente di classificare il caso come importato.

Non si tratta pertanto di caso di malaria autoctono ma di importazione. A comunicarlo, la Direzione Prevenzione della Regione Veneto.

La nota ufficiale della Regione

“L'indagine – precisano in Regione - è stata condotta dal Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’ULSS 9 in stretta sinergia con la Direzione Prevenzione e con l’Istituto Superiore di Sanità".

Il sistema di sorveglianza regionale ha permesso di attivare immediatamente tutte le azioni di verifica e predisporre gli interventi necessari nell’eventualità che il caso fosse stato autoctono:

  • l'approfondimento epidemiologico da parte del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica,
  •  la valutazione entomologica dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie per individuare l’eventuale presenza della zanzara responsabile della trasmissione della malaria (Anopheles),
  •  la sorveglianza sanitaria di altri soggetti esposti per individuare eventuali altri casi,
  • la comunicazione tempestiva con il Ministero della Salute e l'Istituto Superiore di Sanità,
  •  la comunicazione tempestiva con la popolazione,
  • la valutazione preventiva per l’attuazione di interventi di disinfestazione larvicida e adulticida.

L’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, nell’ambito della sorveglianza regionale routinaria per le malattie trasmesse da vettore, ricerca la presenza di Zanzara Anopheles attraverso le trappole dislocate nel territorio regionale con immediata possibilità di verifica nelle aree coinvolte.

"Tale sistema, in analogia con la sorveglianza delle arbovirosi, ha permesso durante la stagione corrente di identificare numerosi casi di malattia infettiva di importazione trasmesse da vettori, riducendo in modo sostanziale i rischi di trasmissione autoctona di questi patogeni”.

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