Nasce a Verona il tavolo permanente della giustizia riparativa
Un tavolo permanente a cui siedono enti e realtà impegnate nella ricerca di soluzioni atte a far fronte all'insieme di bisogni scaturiti a seguito del reato.
I reati sono ferite della comunità, strappi che si possono ricucire attraverso un percorso che coinvolga le vittime e chi ha causato il danno.
A Verona il tavolo permanente della giustizia riparativa
Per farlo c'è uno strumento nuovo, la giustizia riparativa, un ambito che a livello nazionale è ancora tutto da sviluppare ma che a Verona ha già fatto passi importanti. Tanto da arrivare alla costituzione di un tavolo permanente a cui siedono enti e realtà impegnate nella ricerca di soluzioni atte a far fronte all'insieme di bisogni scaturiti a seguito del reato.
Un percorso avviato qualche anno fa dall'Istituto Don Calabria di Verona e subito affiancato dal Comune, Prefettura, Ufficio Esecuzione Penale fino a formare un gruppo di una dozzina di soggetti pronti a fare squadra e a mettere insieme competenze e strumenti diversi.
Ad oggi aderiscono al Tavolo permanente per la giustizia riparativa di Verona Prefettura, Comune di Verona e Garante dei diritti delle persone private della libertà di Verona, ASAV - Associazione Vittime del reato di Verona, associazione 'La Fraternità', Camera Penale di Verona, Caritas Diocesana Cooperativa 'Il Samaritano', Centro di Servizio per il Volontariato di Verona, Dipartimento Scienze Umane - Università degli studi d Verona, Ordine degli Assistenti sociali del Veneto.
Gli obiettivi
Nel concreto, il Tavolo ricerca e propone progetti e iniziative per riconciliare le parti, vittima e reo, per rafforzare il senso di sicurezza collettivo, per un'idea di giustizia che metta al centro le persone, i loro bisogni e il benessere nelle relazioni.
Gli obiettivi del nuovo strumento, uno dei primi a livello nazionale, sono stati presentati oggi, giovedì 20 maggio 2021 in municipio nell'incontro a cui hanno partecipato il sindaco Federico Sboarina, il capo di Gabinetto della Prefettura Daniela Chemi, per l'Ufficio Esecuzione Penale Esterna Stefania Zambelli e il referente dell'Istituto don Calabria Silvio Masin.l primo cittadino ha affermato:
"I reati sono delle ferite che spezzano i legami all'interno della nostra società, facendone venir meno la coesione. La giustizia riparativa crea un ponte fra il reo, la vittima e la comunità allo scopo di rinsaldare e ricucire gli strappi che i reati hanno generato. In questo modo, attraverso un mediatore, si ripristina il legame sociale, altrimenti intaccato. E' chiaro che dal punto di vista dell'Amministrazione comunale, avere un tavolo permanente che lavora per la coesione della comunità oltre che per aumentare il senso di giustizia è un'opportunità davvero importante. Ringrazio tutti i soggetti per la preziosa collaborazione e per l'impegno con cui portano avanti questo progetto, l'ennesima dimostrazione di come Verona sia capace di fare rete e sinergia per il bene collettivo".
Masin haa proseguito:
"Questo tavolo è il giusto compimento del percorso realizzato in questi anni. Un progetto che vogliamo fare conoscere a tutti e per il quale è stato istituto un Manifesto in cui vengono chiarite mission e obiettivi sia del Tavolo permanente che delle iniziative che da esso scaturiscono. Per Verona è una bella sfida, è una delle poche città ad aver attivato questo strumento".
Chemi ha spiegato:
"C'è molto interesse per questo progetto, un'iniziativa ambiziosa che prevede un piano di interventi di recupero di persone coinvolte nei reati, nell'interesse della collettività e delle vittime"
Zambelli ha concluso:
"Lavoriamo nella logica di relazioni tra enti, partendo dal presupposto che anche gli autori di reato appartengono alla comunità".