Controlli negli aeroporti

Panico da febbre Dengue, innalzato il livello di allerta

L'infezione trasmessa dalla zanzara tigre sta letteralmente dilagando nei Paesi del Sudamerica. Vaccino disponibile a Negrar

Panico da febbre Dengue, innalzato il livello di allerta
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C'è apprensione per l'incremento esponenziale di casi di Dengue, l'infezione trasmessa dalla zanzara tigre, in alcuni importanti Paesi del Sudamerica. Paesi, lo ricordiamo, con cui l'Italia, e soprattutto il Veneto, ha molti "rapporti". Rapporti che si traducono, molto sinteticamente, in frequenti scambi commerciali o turistici.

Panico da febbre Dengue, innalzato il livello di allerta

Per questo motivo, al momento, il ministero della Salute ha deciso di diramare una circolare in cui si chiede, soprattutto agli scali aeroportuali, di innalzare il livello di allerta e di controllo. Per evitare, insomma, di far arrivare nella nostra regione le famigerate zanzare.

Ricordiamo, infatti, che l'infezione, a differenza del Covid, non si trasmette da uomo a uomo ma si contrae solo dalla zanzara. Apprensione, dunque, un po' in tutto il mondo. Ma qui da noi? Facciamo un po' il punto della situazione. Secondo le prime stime ufficiali in Veneto i casi di Dengue importati sono 30.

Si tratta, dunque, di persone che hanno contratto il virus in un altro Paese e che poi sono tornati qui con alcuni sintomi. Messa così sembra che la situazione sia sotto controllo. E in effetti, al momento lo è. Ma non dimentichiamo che anche nel nostro Paese c'è stata un'epidemia Dengue, nel 2020 per essere precisi, e proprio in Veneto, nel Vicentino.

Ma i vertici della sanità in questa fase vogliono tranquillizzare: il rischio di uno scenario del genere sarebbe, infatti, remoto. C'è da dire che gli strumenti per prevenire ci sono.

C'è il vaccino, per esempio, già disponibile a Negrar da dicembre. Una ventina i viaggiatori che hanno scelto di farsi inoculare il siero. Per la cura, invece, siamo lontani: non esiste una cura specifica per questa infezione.

Qualche info sull'infezione

Di origine virale, la dengue è causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri.

Nell’emisfero occidentale il vettore principale è la zanzara Aedes aegypti, anche se si sono registrati casi trasmessi da Aedes albopictus. La dengue è conosciuta da oltre due secoli, ed è particolarmente presente durante e dopo la stagione delle piogge nelle zone tropicali e subtropicali di Africa, Sudest asiatico e Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico.

Negli ultimi decenni, la diffusione della dengue è aumentata in molte regioni tropicali. Nei paesi dell’emisfero nord, in particolare in Europa, costituisce un pericolo in un’ottica di salute globale, dato che si manifesta soprattutto come malattia di importazione, il cui incremento è dovuto all’aumentata frequenza di spostamenti di merci e di persone.

Sintomi e diagnosi

Normalmente la malattia dà luogo a febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. I sintomi tipici sono spesso assenti nei bambini.

La diagnosi è normalmente effettuata in base ai sintomi, ma può essere più accurata con la ricerca del virus o di anticorpi specifici in campioni di sangue.

Prevenzione e trattamento

La misura preventiva più efficace contro la dengue consiste nell’evitare di entrare in contatto con le zanzare vettore del virus. Diventano quindi prioritarie pratiche come l’uso di repellenti, vestiti adeguati e protettivi, zanzariere e tende. Dato che le zanzare sono più attive nelle prime ore del mattino, è particolarmente importante utilizzare le protezioni in questa parte della giornata.

Per ridurre il rischio di epidemie di dengue, il mezzo più efficace è la lotta sistematica e continuativa alla zanzara che funge da vettore della malattia. Ciò significa eliminare tutti i ristagni d’acqua in prossimità delle zone abitate, ed effettuare vere e proprie campagne di disinfestazione che riducano la popolazione di Aedes.

Non esiste un trattamento specifico per la dengue, e nella maggior parte dei casi le persone guariscono completamente in due settimane. Le cure di supporto alla guarigione consistono in riposo assoluto, uso di farmaci per abbassare la febbre e somministrazione di liquidi al malato per combattere la disidratazione. In qualche caso, stanchezza e depressione possono permanere anche per alcune settimane.

La malattia può svilupparsi sotto forma di febbre emorragica con emorragie gravi da diverse parti del corpo che possono causare veri e propri collassi e, in casi rari, risultare fatali.

Attualmente sono allo studio una serie di vaccini, anche se la conoscenza del virus e del suo meccanismo di azione sono aumentate solo in anni recenti, dopo che si è registrato un incremento della diffusione della malattia. Purtroppo, l’aver contratto la dengue protegge la persona solo contro il virus che l’ha causata ma non contro gli altri tre tipi virali.

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