“Parran Faville”, a Porta Fura l’opera di Uberti, omaggiando la città e Dante
Le parole sono composte da neon soffiati a mano che, come l’opera precedente, rimarranno accesi per tutta la notte.
Due installazioni luminose dedicate a Verona e a Dante, per fare scintille da sponda a sponda.
“Parran Faville”, a Porta Fura l’opera di Uberti
E’ stata presentata in anteprima alla spiaggetta di Porta Fura, ‘Parran Faville’, una doppia opera dell’artista internazionale bresciano Massimo Uberti. Da venerdì sera illuminerà le notti della città nell’ambito della seconda edizione del Mura Festival.
La prima opera di Uberti, ‘ Da sponda a sponda’, riguarda la Torre Catena, davanti al ponte Risorgimento. La torre sarà attraversata da un raggio laser il cui percorso partirà dalla Porta Fura fino ad arrivare all’argine opposto. Lo scopo sarà quello di ricordare l’epoca medievale, quando c’erano due catene per gestire l’ingresso e l’uscita dalla città delle imbarcazioni, ma anche collegare una parte storica al quartiere di Borgo Trento.
La seconda installazione, posta sulla sponda dell’Adige, riporta due parole tratte da un verso del XVII canto del Paradiso di Dante - “Parran Faville de la sua virtute/ in non curar d’argento né d’affanni” - quando il Sommo Poeta descrisse Cangrande, signore della città di Verona. Le parole sono composte da neon soffiati a mano che, come l’opera precedente, rimarranno accesi per tutta la notte.
Riqualificazione della spiaggetta
Alla presentazione delle opere, che saranno inaugurate ufficialmente venerdì 30 alle 21 circa, oltre all’artista alla spiaggetta di Porta Fura era presente anche l’assessore al Turismo e ai Rapporti Unesco Francesca Toffali che ha affermato:
“Con queste opere mettiamo dei carichi da novanta per la riqualificazione di questa spiaggetta – afferma l’assessore Toffali - . Questa installazione artistica di valore internazionale con le due parole riaccenderà questo luogo per la città, mentre la catena ricollegherà come una cucitura il bel quartiere di Borgo Trento con Porta Fura, una zona poco frequentata e dimenticata, ma che vogliamo ripristinare e ridare alla città. Mi auguro che le faville che ci saranno in questa spiaggetta in riva all’Adige possano essere sfruttate, utilizzate e vissute appieno da tutti”.
“Il laser che attraverserà la Torre Catena simboleggia la volontà di ripristinare un rapporto tra presente, passato e futuro con una tecnologia e l’arte contemporanea, per ricordare un passato che qui a Verona è tanto importante – spiega Uberti -. ‘Parran Faville’ invece è un tributo a Dante che omaggia Verona e Cangrande. Ho scelto queste parole perché interpretandole come ‘saranno faville, luci’, Dante diceva di far lavorare Cangrande perché avrebbe fatto grandi cose. Per quel che mi riguarda è l’augurio a Verona affinché ci possano essere tante scintille anche in futuro”.