Partita nel Veronese una collaborazione tra Comuni e associazioni per assistere i senzatetto
Un'iniziativa di don Paolo Pasetto che da anni, con la sua associazione Sulle Orme e la cooperativa Multiforme, si occupa di persone fragili e cerca di reinserirle nella società
A Verona cresce l'emergenza senzatetto, soprattutto nel periodo invernale. L'ultimo decesso è avvenuto lo scorso 5 dicembre a San Bonifacio. Per tutelare i più fragili, don Paolo Pasetto ha voluto creare una rete tra Comuni e associazioni (in copertina: immagine dal Tgr Rai Veneto).
Emergenza senzatetto nel Veronese
Lo scorso 5 dicembre i volontari di un chiosco di quartiere a San Bonifacio avevano trovato senza vita Graziano Indizio, 58 anni, senzatetto che passava le notti lì, accolto nel loro prefabbricato. Morto di freddo.
L’ultima vittima di un’emergenza che troppo spesso passa inosservata, ma che nell’Est Veronese sta facendo muovere qualcosa. Quantomeno il tentativo di guardare in faccia la realtà e cercare di parlarne, dice don Paolo Pasetto, che da anni, con la sua associazione Sulle Orme e la cooperativa Multiforme, si occupa di persone fragili e cerca di reinserirle nella società.
Due prime riunioni ci sono già state, con le realtà del terzo settore e i sindaci del territorio che hanno risposto all’appello. E una prossima si terrà a gennaio 2025, per cercare di fare rete e rispondere ai bisogni di queste persone che sono per strada.
"Ancora molto da fare"
"Stranieri migranti, ma anche tanti italiani come Graziano - spiegano i volontari che vivono con don Paolo nella comunità di Fittà, sopra Soave. - Alcuni di loro vengono proprio dall’esperienza di strada, e forti di quella escono la sera per portare coperte, un pasto caldo, incontrare e cercare di risolvere i bisogni più elementari".
Il punto di riferimento sono i comuni dell’Ovest della provincia, dove c’è un dormitorio.
E la realtà di Verona città, con varie associazioni. A cui don Paolo ha proposto un punto di ascolto, considerando che molte persone che la notte dormono nelle strade dell’Est passano le giornate in città.
"C’è tanto da fare - sorride don Paolo - ma da qualcosa bisogna partire".