Ospedale di Verona

Primo trapianto di rene interamente robotico in Veneto: due fratelli operati con una cicatrice di soli 6 cm a Verona

Un intervento pionieristico all’AOUI di Verona su due fratelli, che apre a una nuova era nella donazione di organi grazie alla chirurgia mini invasiva

Primo trapianto di rene interamente robotico in Veneto: due fratelli operati con una cicatrice di soli 6 cm a Verona
Pubblicato:

All’Ospedale di Verona è stato eseguito il primo trapianto di rene in Veneto interamente robotico, una procedura mini invasiva realizzata dall’équipe guidata dal professore Alessandro Antonelli, direttore del Centro Trapianti Rene e Urologia di Verona. Protagonisti sono due fratelli di mezza età: al mattino si è proceduto al prelievo del rene sano da uno di loro, che è stato immediatamente trapiantato nel fratello malato.

Trapianto senza bisturi

L’intervento è stato portato a termine interamente con strumenti robotici, eseguendo piccole incisioni sull’addome del ricevente e del donatore. Entrambi i pazienti presentano ora una cicatrice di soli 6 centimetri, nonostante il rene abbia una lunghezza di circa 14 centimetri. Grazie alle piattaforme robotiche, l’operazione ha evitato le incisioni tradizionali (“chirurgia open”), riducendo notevolmente il dolore post-operatorio e accelerando la ripresa.

Il professore Alessandro Antonelli
Il professore Alessandro Antonelli

“Non sarebbe stato possibile senza una tradizione così consolidata. Pensi che il primo trapianto di rene in Italia fu contenuto proprio nel ’68 a Verona ed allora è stato superato il numero di 3000 trapianti nel corso di questi ultimi quarant’anni.”

Verona entra così a far parte di una ristretta élite italiana, insieme a Firenze (Careggi) e Bari (Policlinico), per l’adozione della chirurgia robotica nei trapianti renali.

Oltre ai vantaggi clinici, l’approccio robotico si propone come incentivo concreto alla donazione da vivente, abbattendo le barriere psicologiche e fisiche legate all’intervento. “È un traguardo importante per quanto riguarda la tolleranza del paziente a questa procedura e per quanto riguarda il miglioramento dei risultati. Cre‑do che si accompagni a un traguardo altrettanto importante [...] riducendo l’impegno che questo gesto così nobile richiede con un intervento invece più invasivo.” – prof. Antonelli.

Da Confortini '68 al robot '25

La trapiantologia renale in chirurgia open a Verona risale al 1968, grazie al professor Piero Confortini, e da allora sono stati eseguiti oltre 3.000 trapianti. Oggi, le unità operative di Trapianto del Rene e Urologia, unite all’esperienza robotica decennale, hanno permesso di raggiungere questo importante primato regionale.

Locandina Primo trapianto di rene interamente robotico in Veneto

L’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona (AOUI) dispone di tre piattaforme robotiche, la cui gestione consente un risparmio annuo di circa 2 milioni di euro, reinvestiti in altre specialità mininvasive come chirurgia della mammella, colecisti e cardiovascolare. Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha lodato l’iniziativa definendola “un traguardo importante, che rende orgogliosa tutta la sanità veneta”.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali