La protesta

Salvini mette fuorilegge le piste ciclabili "disegnate" sull'asfalto. Fiab Verona: "Affermazioni politiche fuori dalla realtà"

Il Presidente Corrado Marastoni ci ha raccontato la posizione dell'associazione e com'è la situazione nella nostra città

Salvini mette fuorilegge le piste ciclabili "disegnate" sull'asfalto. Fiab Verona: "Affermazioni politiche fuori dalla realtà"
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Fuorilegge col nuovo Codice della strada le piste ciclabili solo disegnate sull'asfalto? A lanciare l’allarme nelle scorse settimane è stata per prima l’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, che ha sottolineato come la proposta potrebbe danneggiare seriamente le politiche di mobilità urbana sostenibile adottate da molte città italiane. Corrado Marastoni di Fiab Verona (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) ci ha raccontato la posizione dell'associazione e com'è la situazione nella nostra città.

La proposta di Salvini vieta le strisce ciclabili, parla Fiab Verona

Una brutta notizia per i ciclisti di tutta Italia. Il nuovo Codice della Strada proposto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini potrebbe mettere al bando le strisce ciclabili, quelle piste leggere segnalate da una semplice verniciatura sull’asfalto.

La misura, contenuta nell'articolo 8 del Disegno di legge, prevede l’eliminazione non solo di queste piste, ma anche delle corsie miste che condividono lo spazio con i mezzi pubblici.

La proposta ha scatenato una forte reazione da parte dei Comuni e delle associazioni di ciclisti, tra cui la Fiab Verona (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta). In tal senso abbiamo voluto contattare il Presidente Corrado Marastoni per avere un punto di vista locale sulla questione e capire gli effetti che un provvedimento simile potrebbe avere sulla città di Verona.

"Proprio come riferito dall'Anci e da diverse Amministrazioni comunali, la nostra reazione è di sconcerto - ci ha spiegato Corrado Marastoni di Fiab Verona - Rimuovere le corsie ciclabili disegnate sulla carreggiata metterebbe a soqquadro le città, provocando problemi significativi alla viabilità. Quelle di Salvini sono affermazioni politiche fuori dalla realtà, anche perché l'Europa stessa sta andando nella direzione opposta e cioè verso città caratterizzate da una mobilità quanto più sostenibile e questo vuol dire anche ampliare la rete ciclabile.

Corrado Marastoni, Presidente Fiab Verona

Personalmente credo che l'idea di cancellare le piste ciclabili 'disegnate' sull'asfalto sia poco probabile e non avrà seguito - aggiunge il presidente di Fiab Verona - Il ministro Salvini si è lanciato in dichiarazioni simili per tastare il terreno e anche all'interno della stessa maggioranza di Governo non c'è una visione comune su questo tema. In tal senso il fatto che il progetto di legge del nuovo Codice della Strada stia andando a rilento è un aspetto piuttosto eloquente".

Secondo il Presidente della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta di Verona la riforma del Codice della strada, volta a migliorare la sicurezza stradale, sta ignorando uno dei fattori più importanti per la gestione del traffico:

"Emblematica è la sua battaglia contro il fatto che le città possano diventare zona 30. L'esperienza e gli studi fatti a riguardo dimostrano che un limite di velocità simile riduce notevolmente i rischi nel caso si venga accidentalmente investiti da un veicolo. Già solo passare da un limite di 30 km/h a 50 km/h equivale a incrementare di sei volte i danni subiti qualora si venisse investiti".

Venendo però alla situazione di Verona, Corrado Marastoni ci ha spiegato che la città, rispetto ad altri centri urbani, è in ritardo dal punto di vista dello sviluppo della rete ciclabile, ma che comunque negli ultimi 5/6 anni sono stati fatti importanti passi in avanti:

"Quest'ultima Amministrazione Comunale si è dimostrata molto attiva sotto questo punto di vista. Negli ultimi anni ha agito per implementare percorsi ciclabili sicuri e che si integrino al meglio con il resto della viabilità cittadina. Per il prossimo futuro, anche grazie ai fondi del PNRR, ha intenzione di mettere in atto dei progetti importanti. Ma lo stesso equivale anche per le strade dedicate ai mezzi pubblici o ai monopattini. Il tutto si inserisce all'interno di una mobilità che sia quanto più sostenibile possibile.

Fare tutto ciò è fondamentale per generare degli effetti concreti sulla mentalità delle persone. Se alla gente viene detto di iniziare a muoversi con la bicicletta, di certo da un giorno all'altro non lo farà. Se invece si rende conto che spostarsi in bici in città non solo è diventato sicuro, ma anche utile e rapido perché ci sono dei percorsi fatti ad hoc, allora si vedranno delle conseguenze sulla mobilità. Per realizzare dei cambiamenti si devono creare le condizioni giuste".

Per ultimo, un quadro generale sulla Fiab di Verona:

"La nostra associazione ha festeggiato nel 2022 i 40 anni dalla sua fondazione. Siamo presenti sul territorio da diverso tempo e rappresentiamo la Fiab più grande d'Italia con 1.300 soci - ci ha riferito Corrado Marastoni - Un'adesione di questo tipo, a fronte di un attuale sviluppo contenuto della rete ciclabile in città, è comunque importante perché fa capire che la gente sente il bisogno di essere rappresentata da qualcuno: sono loro a segnalarci i vari problemi che ci sono a Verona e ci danno la forza per parlare e per relazionarci con il Comune. Noi continuiamo sulla nostra strada, portando avanti attività e iniziative".

La Fiab di Verona sarà ad esempio in prima linea nella "Settimana europea della mobilità" che si svolgerà nel capoluogo scaligero dal 16 al 22 settembre 2024.

Il Codice è già stato approvato dalla Camera

Il Codice della Strada è già stato approvato alla Camera dei Deputati, ma successivamente sono stati presentati 449 emendamenti, modifiche al testo iniziale. Se anche soltanto una di queste variazioni venisse accolta, il disegno di legge dovrebbe tornare alla Camera per una nuova approvazione. Essendo così tanti gli emendamenti, la legge potrebbe anche essere stravolta.

CONTINUA: Che fine ha fatto il nuovo Codice della strada di Salvini (che ora fa arrabbiare anche i ciclisti)?

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