Sciopero trasporti, Filt Cgil: “Anche Verona chiede il rinnovo del contratto nazionale”
Il trasporto pubblico locale rappresenta la chiave per decongestionare il traffico nelle città.
Dalle 17.40 di oggi Venerdì 14 Gennaio autisti di bus, ferrovieri e, in generale, conducenti e personale viaggiante dei servizi pubblici di trasporto, incroceranno le braccia per 4 ore per chiedere il rinnovo del contratto nazionale di settore, scaduto da ormai più di quattro anni.
Sciopero trasporti
Si tratta di uno dei settori nevralgici e più esposti del Paese, non solo in tempi di pandemia, basti a guardare al fenomeno delle aggressioni a danno degli autisti Atv che si sono verificate in alcuni tratti della rete della nostra provincia. Raffaello Fasoli, segretario provinciale Filt Cgil Verona ha spiegato:
"Dal dicembre 2017 questi lavoratori chiedono il rinnovo del proprio contratto nazionale, utile a definire non soltanto le maggiorazioni salariali dovute (in parte anticipate da un accordo-ponte che ha riguardato le annualità dal 2018 al 2020) ma anche e soprattutto il rinnovo di tutta la parte normativa del contratto, chiamata a ridisegnare diritti e doveri reciproci e ad agevolare il rilancio del settore".
LEGGI ANCHE:
Blitz antidroga sulla linea Atv 138: due arresti, sequestrato un etto di hashish e un agente ferito
Il segretario provinciale Filt Cgil Verona ha poi aggiunto:
"La tattica dilatoria assunta dalle controparti datoriali, riunite nelle associazioni di categoria come Asstra, Agens e Anav, è miope e rema contro le esigenze del territorio e del Paese chiamati ad imboccare la strada della sostenibilità di cui il trasporto pubblico è un elemento essenziale e i lavoratori e le lavoratrici rappresentano il motore. Il trasporto pubblico locale rappresenta la chiave per decongestionare il traffico nelle città. Nonostante questa importanza strategica il nostro settore viene sempre lasciato per ultimo sia per i rinnovi contrattuali ma anche per la revisione dei servizi e l'ammodernamento dei mezzi. L’Italia è in Europa il Paese con il parco mezzi più vetusto e con l’organizzazione più farraginosa e irrazionale: oltre 900 aziende che gestiscono il servizio a livello nazionale sono una voragine infinita di energie e di risorse.
È venuta l’ora di dare un tangibile riconoscimento ai sacrifici che gli auto ferrotranvieri hanno svolto assieme ai lavoratori e alle lavoratrici della Sanità durante questi anni di pandemia e di gettare le basi per un rilancio del Tpl che porti molti più giovani ad avvicinarsi a questo lavoro che è essenzialmente servizio per la comunità".