Scontrino fascista Cerea, l'Anpi: "Ma il sindaco non fa nulla?"
L'intervista esclusiva a Giacomo Segantini, presidente della sezione Anpi Legnago e Basso Veronese
Lo scontrino fascista, il bar con i volti del Duce, la normalizzazione del regime. Da un lato. E la lotta, costante, di questi e altri principi vicini al fascio littorio, dall'altra parte della barricata. Bar Armando di Cerea, insomma, contro (si fa per dire) Anpi. Simpatizzanti di Mussolini vs partigiani.
Scontrino fascista, la "battaglia" tra Anpi e Bar Armando
Nove anni dopo la prima apparizione di questo "strano" scontrino fiscale, lo ricordiamo, riportante l'effige del Duce, stampato per la prima volta per "celebrare" la marcia su Roma dalle titolari del suddetto esercizio commerciale, si è tornato a parlare di questi documenti fiscali semplicemente perché da quell'anno non si è mai smesso di usarli.
Le donne che "guidano" il bar non hanno mai fatto un passo indietro e ora, grazie a qualche internauta che si è trovato in mano il fogliettino, dopo averlo postato con indignazione sui social, lo ha di fatto reso di nuovo argomento di dibattito. Nella discussione del tema, ovviamente, parte in causa è di certo Anpi, nello specifico la sezione Legnago e Basso Veronese, nella persona del presidente Giacomo Segantini. I vertici della sezione, per inciso, non si sono detti poi molto sorpresi di un tale gesto. E veniamo ora a spiegare il perché...
Presidente, ma che succede a Cerea?
"Ciò che è successo è molto grave - ha spiegato - Non ci sono dubbi. E vogliamo essere chiari su questo. E' qualcosa di gravissimo. Ma stando in contatto con il nostro studio legale possiamo dire senza timori di smentita che in questo territorio non è poi una rarità. Sono frequenti, purtroppo, episodi di questo tipo. Stiamo parlando di vere e proprie miserie, di baristi, bottegai, che magari lo fanno per opportunità, per attirare un certo tipo di clientela. Ma resta, ad ogni modo qualcosa di cui ci si può e ci si dovrebbe solo sentire schifati".
Anpi si oppone, ma cosa si può fare?
"La parte difficile in questi casi - ha continuato Segantini - è entrare in contatto con questi tipi di persona. C'è una vera e propria incomunicabilità tra le parti. Noi come Anpi organizziamo una marea di incontri, convegni, conferenza, facendo parlare persone che hanno titoli per farlo. Ma nessuno di questi fascisti viene ad ascoltare. Come potremmo far loro capire, proprio a loro che sono impregnati di falsi storici, quale sia la verità? Noi vogliamo contrastare questa "dimenticanza" con il ricordo. Ma è quasi impossibile, non capiscono il concetto di verità"
Forse è solo marketing... oppure pensate che dietro ci sia la politica?
"Queste persone si alimentano di vere e proprie idiozie - ha proseguito - Noi più che fare queste iniziative non sappiamo come agire. Di certo, però, la politica ha un ruolo. Quella nazionale, in primis, che in un certo senso sta legittimando atteggiamenti di questo tipo con un clima politico che è davvero preoccupante. Ma c'è anche la politica locale..."
Cosa intende dire?
"Non fraintendiamo, con l'Amministrazione comunale di Cerea di recente abbiamo acquisito un rapporto che definirei almeno decente - ha precisato - Ma proprio in virtù di ciò ci aspettavamo dal sindaco una presa di posizione. Dovrebbe sentirsi quanto meno in imbarazzo. Perché la città che "guida" ormai va alla ribalta delle cronache nazionali solo per episodi di questo tipo.
Una volta, forse prima della pandemia, si è "celebrato" il compleanno di Hitler... Nel mese di gennaio, in occasione di un nostro evento commemorativo, un "facinoroso" ha indegnamente rimosso la corona in ricordo dei partigiani caduti per la libertà e poi ha appeso sopra un cartello pieno di idiozie. In quel caso ci fu un segnale da parte del Comune, il sindaco stesso si "attivò". Ma in tutti gli altri episodi? Ecco, è questo che intendiamo: cosa ne pensa il primo cittadino di tutti questi gesti?"