La polemica

Scuole made in Italy in due istituti veronesi fra poche iscrizioni e polemiche

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Scuole made in Italy in due istituti veronesi fra poche iscrizioni e polemiche
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Malgrado le poche iscrizioni a livello nazionale, da pochi giorni si è dato il via alla sperimentazione della scuola Made in Italy: un'opportunità unica per gli studenti interessati ad approfondire discipline come arte, scienze e mercati internazionali. In provincia di Verona sono due gli istituti che hanno aderito: il liceo Carlo Montanari di Verona e il liceo Giovanni Cotta di Legnago.

Non sono mancate, tuttavia, anche le polemiche per una richiesta di chiarimenti da parte del Consiglio di Stato.

Scuole made in Italy: aderiscono due istituti veronesi

Questa iniziativa promette di offrire agli studenti un'esperienza educativa stimolante e all'avanguardia, preparandoli in modo eccellente per affrontare le sfide del mondo contemporaneo, specialmente nel contesto dell'industria e del commercio internazionale.

Come spiegato sul sito del Ministero dell'Istruzione e del Merito, dopo aver conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado in un periodo di 4 anni, gli studenti hanno ora la possibilità di proseguire i propri studi per altri 2 anni presso gli ITS Academy. Qui, possono conseguire un titolo di alta specializzazione tecnica, che li prepara in modo più specifico e mirato per il mondo del lavoro.

Alternativamente, gli studenti possono decidere di iscriversi all'Università o di entrare direttamente nel mondo del lavoro. Questa flessibilità consente loro di scegliere il percorso che meglio si adatta alle loro aspirazioni e interessi professionali.

I nuovi percorsi educativi sono caratterizzati da una maggiore didattica laboratoriale, con una formazione improntata alla collaborazione con le aziende e esperienze pratiche dirette. Questo approccio permette agli studenti di acquisire competenze concrete e pertinenti al mondo produttivo fin dai primi anni di studio.

Inoltre, viene dato un maggiore peso allo studio delle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) e delle lingue straniere, con un'enfasi particolare sull'applicazione pratica di queste conoscenze nel contesto lavorativo.

Giunti alla chiusura delle iscrizioni per i nuovi istituti del progetto Made in Italy, la provincia di Verona aveva registrato un flop clamoroso con appena 6 iscritti nei due istituti che hanno aderito alla sperimentazione: i licei Carlo Montanari di Verona e Giovanni Cotta di Legnago.

Il Consiglio di Stato boccia la sperimentazione

Proprio le battute d'arresto iniziali hanno spinto la Sezione Consultiva per gli Atti Normativi del Consiglio di Stato ad esprime alcune perplessità e sospende il parere sul regolamento che definisce il quadro orario degli insegnamenti e degli specifici risultati di apprendimento del nuovo liceo del Made in Italy.

Al centro delle critiche, la procedura di istituzione del liceo, avviata in via transitoria anche per gli istituti che già offrono l’opzione economico-sociale del liceo delle scienze umane. Il Consiglio di Stato ha rilevato la mancanza del parere preventivo della Conferenza unificata, organo di raccordo tra Stato e Regioni, evidenziando una carente istruttoria da parte del Ministero dell’Istruzione.

Dubbi sono stati espressi anche sul quadro orario e sulla chiarezza degli obiettivi di apprendimento, con la richiesta di rivedere la formulazione relativa al rapporto tra approfondimento e sviluppo di conoscenze e abilità.

Particolare attenzione è stata dedicata al ruolo della Fondazione “Imprese e competenze per il Made in Italy”, incaricata di supportare il potenziamento e l’ampliamento dell’offerta formativa. Il Consiglio di Stato ha chiesto maggiore chiarezza sui significati di “potenziamento” e “ampliamento” e ha espresso preoccupazione per i costi del nuovo liceo.

L'opposizione all'attacco

Negli scorsi giorni è arrivato, tuttavia, il parere della Conferenza unificata, Stato-Regioni, che si è mostrata favorevole. Una volta ottenuto l’eventuale via libera da parte del Consiglio di stato, il Decreto, con il quadro orario del liceo del Made in Italy applicabile dall’anno prossimo, potrà essere emanato.

Ma sindacati e opposizioni sono già all'attacco. Il M5S ha parlato di “ennesima prova dell’incapacità di Giuseppe Valditara”, mentre il PD ha rincarato la dose:

“Ecco cosa accade a fare le riforme di fretta, solo per inseguire un titolo di giornale”.

Critiche anche da Italia Viva:

“Sul liceo del Made in Italy la cronaca di una morte annunciata. Lo stop del Consiglio di Stato era prevedibile, ma la vera bocciatura e’ arrivata dai ragazzi e dalle famiglie dato che in tutto il Paese ci sono state appena 390 iscrizioni, lo 0,08% del totale”.

 

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Valditara: "Fake news". Urso: "Un anno pilota"

“Io sono rimasto basito le leggere le dichiarazioni dei sindacati e degli esponenti delle opposizioni che parlavano di una bocciatura del liceo del Made in Italy da parte del Consiglio di Stato. È una fake news, nulla di tutto questo come dimostreranno gli eventi. Il Consiglio di Stato attendeva un parere della Conferenza Stato-Regioni, parere positivo che è arrivato. Quindi quell’ostacolo al parere favorevole del consiglio di Stato è stato rimosso”.

Così il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, uscendo da Palazzo Madama dove ha partecipato al question time, circa le notizie uscite sul liceo del Made in Italy.

“Un tema è quello della sostenibilità finanziaria e noi daremo una chiara spiegazione dato che l’organo deputato è la ragioneria dello Stato – ha proseguito – Il Consiglio di Stato ha solo chiesto chiarimenti. L’iter dunque riprende e ci attendiamo una valutazione favorevole”. “Credo che prima di dare certe notizie, bisognerebbe approfondire molto di più“, ha proseguito attaccando quindi la stampa, sottolineando che si crea “allarmismo”.

Poco dopo è arrivato anche il commento del ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso:

“I primi corsi sono già iniziati in queste ore; la questione riguarda il piano triennale successivo. In ogni caso il liceo del Made in Italy andrà avanti. I primi licei sono stati aperti o saranno aperti in queste ore e in questi giorni rispetto al calendario scolastico delle singole regioni – sottolinea Urso -. E’ stato fatto un lavoro straordinario nel nostro Paese che in così pochi mesi ha istituito un corso scolastico davvero importante. Si tratta comunque di un anno pilota in cui sperimenteremo come questi corsi saranno attuati”.

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