"Nel blu dipinto di blu"

Si vola altissimo a Verona: il "Catullo" fa il pienone di passeggeri (e la pandemia è sempre più un brutto ricordo)

Dopo la pandemia si torna a viaggiare, le percentuali sfiorano quelle del 2019. Stesso scenario anche negli altri scali veneti...

Si vola altissimo a Verona: il "Catullo" fa il pienone di passeggeri (e la pandemia è sempre più un brutto ricordo)
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L’aeroporto Valerio Catullo di Verona ha chiuso il periodo gennaio-ottobre con 2,6 milioni di passeggeri, che corrispondono all’81% di quanto realizzato nello stesso periodo del 2019, registrando nel mese di agosto il picco massimo di traffico con 436.000 passeggeri.

Si vola altissimo a Verona: il "Catullo" fa il pienone di passeggeri (e la pandemia è sempre più un brutto ricordo)

La base di Volotea, vettore di riferimento per lo scalo veronese, e i crescenti investimenti di Ryanair e Wizz Air, hanno contribuito a soddisfare le esigenze del bacino d’utenza. Nell’estate, il traffico internazionale è decollato con 6 nuove destinazioni: Parigi CDG, Barcellona, Amburgo, Malta, Porto e Palma di Maiorca. La base di Neos (gruppo Alpitour), grazie agli aeromobili basati sullo scalo, continua ad offrire un ventaglio di rotte domestiche (prevalentemente estive verso l’Italia insulare e meridionale), e internazionali di medio e lungo raggio, confermando la leadership del Catullo nel mercato turistico outgoing.

I primi dieci paesi collegati dal Catullo nel periodo estivo sono stati Italia, Gran Bretagna, Germania, Albania, Spagna, Grecia, Egitto, Irlanda, Olanda e  Repubblica Moldava, che insieme rappresentano il 91% del traffico complessivo. Le previsioni per fine 2022 sono di 3 milioni di passeggeri, l’83% rispetto a quanto realizzato nel 2019.

Ma dove si vola?

Nella stagione invernale 2022-2023 sono previste 40 destinazioni. In particolare, dopo il successo riscontrato nella stagione estiva, vengono confermati i collegamenti molto richiesti e apprezzati dal territorio su Parigi Charles De Gaulle e Barcellona. Air Dolomiti prosegue i suoi collegamenti sugli hub di Monaco e Francoforte, a fondamentale garanzia di connettività con destinazioni internazionali e intercontinentali. I voli su Londra Gatwick, Londra Stansted, Birmingham, Bristol, Manchester confermano la Gran Bretagna il 1^ mercato internazionale incoming dello scalo, con importanti ricadute sul turismo e l’economia dell’area. A questi si aggiunge la linea su Edimburgo, che viene mantenuta dopo l’ottimo risultato dei mesi estivi.

Per l’utenza del bacino veronese, Neos propone destinazioni di medio e lungo raggio per Isole Canarie (Gran Canaria, Tenerife, Fuerteventura), Isole di Capo Verde (Boa Vista, Sal), Egitto (Sharm El Sheikh, Marsa Alam), Oman (Salalah), Tanzania (Zanzibar), Kenya (Mombasa), Giamaica (Montego Bay), Repubblica Dominicana (La Romana), Maldive (Malè), Madagascar (Nosy Be). A questi collegamenti, Neos aggiunge il nuovo volo su Dakar in Senegal, a servizio in particolare di una comunità etnica impiegata nel settore produttivo del bacino d’utenza del Catullo.

Polo aeroportuale del Nord Est

Per quanto riguarda il Polo aeroportuale del Nord Est a conclusione della stagione estiva, sale a 12,6 milioni il volume di passeggeri degli aeroporti di Venezia, Verona, Treviso per il periodo gennaio-ottobre, in forte recupero rispetto al 2019.

Con la chiusura ad ottobre della stagione estiva, il traffico del Polo Aeroportuale del Nord Est registra 12,6 milioni di passeggeri da gennaio a ottobre, circa l’80% di quanto realizzato nello stesso periodo del 2019, anno di riferimento prima della crisi determinata dalla pandemia.

L’85% del traffico del periodo è stato generato nella stagione estiva (aprile-ottobre), a fronte di un’incidenza dell’80% nel 2019. Una crescita in cui, dopo un primo trimestre condizionato negativamente dalla diffusione della nuova variante omicron, si sono concentrate ed espresse potenzialità solo temporaneamente frenate, intercettate per tempo dalle compagnie aeree che, nonostante il contesto ancora instabile, con determinazione hanno messo in vendita voli e destinazioni.

Le previsioni per fine 2022, sono di 14,9 milioni di passeggeri complessivi per i tre aeroporti, che corrispondono all’81% dei passeggeri registrati nel 2019. L’analisi dei dati distinti per aeroporto, evidenzia come ognuno dei tre scali stia progressivamente recuperando quote di traffico, grazie ad un coordinamento in un unico sistema che favorisce un dialogo sinergico con le compagnie aeree, fondamentale in un contesto in continua evoluzione.

L’ aeroporto Marco Polo di Venezia

L’ aeroporto Marco Polo di Venezia ha raggiunto 8 milioni di passeggeri da gennaio a ottobre, di cui oltre 1 milione al mese da giugno a settembre. Con la stagione estiva 2022, dopo oltre due anni, il Marco Polo ha riaffermato il suo ruolo di terzo aeroporto intercontinentale nazionale, riattivando sostanzialmente tutte le rotte per il Nord America (New York JFK, New York Newark, Atlanta, Philadelphia, Toronto, Montreal), che si sono aggiunte al volo di lungo raggio su Dubai già operativo da luglio 2021.

Sono 4 i vettori basati allo scalo: Ryanair e Wizz Air, che hanno aperto le loro basi quest’anno, che si sono aggiunte alle basi di Volotea ed easyJet, per un totale di 12 aeromobili basati da parte delle quattro compagnie, che garantiscono al territorio un’ottima accessibilità sia internazionale che domestica, con un ampio network di destinazioni punto a punto.

Ma dove si vola?

Oltre a quelli dei vettori basati, sono cresciuti anche i volumi di traffico dei vettori network verso destinazioni internazionali e intercontinentali attraverso i loro hub europei, che hanno così supplito alla carenza generalizzata di collegamenti diretti di lungo raggio. I primi dieci paesi collegati dal Marco Polo nel periodo estivo sono stati Italia, Francia, Gran Bretagna, Spagna, Germania, Stati Uniti, Grecia, Olanda, Austria, Turchia. Insieme rappresentano l’83% del traffico complessivo. Le previsioni sono di chiudere il 2022 con 9,2 milioni di passeggeri, l’80% rispetto al 2019.

Nella stagione invernale 2022 – 2023 (30 ottobre-25 marzo) lo scalo sarà collegato con 73 destinazioni, che coprono in modo capillare il network europeo e, attraverso gli aeroporti hub, quello intercontinentale. Dubai resta una destinazione consolidata annuale, fondamentale per i collegamenti con l’Asia, anche in considerazione della riapertura di mercati strategici per il nostro bacino d’utenza come Giappone e Corea del Sud. Per l’estate 2023, sono confermati i voli sul Nord America, a cui si aggiungeranno i nuovi collegamenti di medio raggio sull’Arabia Saudita (Riyad e Jedda) e Smirne in Turchia.

L’aeroporto Antonio Canova di Treviso

L’aeroporto Antonio Canova di Treviso ha registrato nei primi dieci mesi dell’anno 2,2 milioni di passeggeri, che corrispondono all’88% del 2019. Da inizio aprile, per tutto il periodo estivo, lo scalo ha gestito un volume medio di 250.000 passeggeri al mese. Una crescita alimentata dagli investimenti sullo scalo di Ryanair (a giugno 2021 ha aperto una sua base operativa stabile con 2 aeromobili) e Wizzair, che insieme garantiscono l’offerta di un vasto network di destinazioni “punto a punto”.

Ma dove si vola?

I primi dieci paesi collegati dal Canova nel periodo estivo sono stati Romania, Spagna, Italia, Belgio, Gran Bretagna, Polonia, Francia, Germania, Irlanda e Albania, che insieme rappresentano il 76% del traffico complessivo. Le previsioni per fine 2022 sono di 2,8 milioni di passeggeri, l’86% rispetto al 2019. Per la stagione invernale 2022-2023 sono previste 49 destinazioni, di cui 43 di Ryanair, che rappresenta l’85% del traffico totale, e 6 di Wizz Air. All’interno di questa offerta, le novità sono rappresentate dai voli su Amman, Gran Canaria, Tallinn, Crotone di Ryanair, e Suceava (Romania) di Wizz Air.

"Le previsioni per il 2022 erano da un lato di una ripresa del mercato europeo, che seguiva il segmento nazionale riattivato nel 2021, dall’altro di un parziale ritorno dei flussi intercontinentali. - commenta entusiasta Camillo Bozzolo, Direttore Sviluppo Aviation Gruppo SAVE - La diffusione a inizio anno della variante Omicron ha rimandato di tre mesi le aspettative ma, con la stagione estiva, il traffico del nostro sistema è letteralmente esploso, aiutato in particolar modo dal mercato degli Stati Uniti, vista anche la parità delle monete. 

Le prospettive per il 2023 sono di procedere con la ripresa avviata ad aprile di quest’anno, in parallelo alla graduale riapertura dei mercati a livello internazionale, in collaborazione con le compagnie aeree che operano nei nostri aeroporti, che intendono mettere in vendita un numero di posti quasi in linea con quelli del 2019".

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