Tav, nuova viabilità tra Santa Lucia e San Massimo. Segala: “Opere per i quartieri, in parallelo il Central Park”
Ad alleggerire il traffico sarà la realizzazione del nuovo sottopasso che permetterà di bypassare i binari di Porta Nuova e ricucire la ‘spaccatura’ creata dall’attuale linea ferroviaria. E, allo stesso tempo, di sgravare viale Piave e via Albere.
Santa Lucia, Stadio e San Massimo, l’arrivo dell’Alta velocità sul territorio veronese porta con sè la soluzione ai problemi viabilistici dei quartieri a sud-ovest della città.
Tav, nuova viabilità tra Santa Lucia e San Massimo
Ad alleggerire il traffico sarà la realizzazione del nuovo sottopasso che permetterà di bypassare i binari di Porta Nuova e ricucire la ‘spaccatura’ creata dall’attuale linea ferroviaria. E, allo stesso tempo, di sgravare viale Piave e via Albere. Un’opera strategica in vista della riconversione dell'ex Scalo merci nel Central Park e della creazione della metropolitana di superficie su ferro che collegherà San Massimo con i comuni limitrofi. Le carte messe sul tavolo di RFI dall'Amministrazione comunale si rivelano una mano vincente contro il traffico e per la mobilità sostenibile.
Dopo il parere favorevole già espresso sull’ingresso a est dell’Alta velocità a Verona, ieri sera il Consiglio comunale ha approvato anche il progetto per l’ingresso ovest, assieme alle osservazioni che ora verranno trasmesse a RFI. Manca solo il definitivo sulla tratta verso il Brennero per chiudere il cerchio scaligero dell’infrastruttura. Anni di trattative tra il Comune di Verona e le Ferrovie dello Stato che avranno ricadute a vantaggio di tutto il territorio.
LEGGI ANCHE:
Alta velocità, nodo Verona: approvato il progetto definitivo Rfi per l’ingresso a ovest
Nuovo sottopasso, evita l'allargamento di via Albere
In particolare, il nuovo sottopasso, opera scelta dal Comune come compensazione per il ‘nodo Verona’ dell’Alta velocità Milano-Venezia, cambierà radicalmente il futuro viabilistico dei quartieri attraversati dalla TAV. Ad indicarlo come strategico, anche i professionisti di Sintagma srl di Perugia durante la redazione del Pums, il primo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile adottato dal Comune di Verona. L’azienda, infatti, analizzando punto per punto le criticità cittadine, lo aveva indicato come prioritario, scartando invece l’opzione dell’allargamento carraio di via Albere. Quest’ultimo, infatti, avrebbe comportato l’abbattimento di alcune abitazioni per la creazione della terza corsia.
La nuova opera sarà funzionale ad una viabilità di tipo urbano, larga 14,5 metri con una corsia per senso di marcia, marciapiedi e pista ciclabile, per collegare via Albere- via delle Coste con stradone Santa Lucia, creando così un ulteriore allacciamento nord-sud oltre a quelli ormai saturi di viale Piave e via Albere.
Un’infrastruttura il cui costo supererebbe i 14,8 milioni di euro, ovvero l'importo disponibile per le opere compensative che riguardano entrambi i lotti progettuali dell’Alta velocità a Verona, e quindi sia per l’ingresso ovest che per quello a est. Tuttavia, valutata non solo l'importanza strategica dell'opera e le ricadute positive su viabilità e traffico, oltre che il vantaggio di procedere in parallelo con i lavori di RFI, la giunta ha già manifestato la disponibilità a contribuire per la parte mancante di finanziamento. RFI porterebbe l'opera al grezzo, per poi affidarne il completamento al Comune.
A spiegare nel dettaglio i benefici viabilistici che la Tav porterà ai quartieri di Verona, in diretta streaming, l’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala.
“Verona avrà una nuova viabilità – ha detto Segala -. Il sottopasso, che verrà creato sotto il fascio dei binari di Porta Nuova, e la metropolitana di superficie, che collegherà San Massimo con i comuni limitrofi, saranno una svolta non solo per il traffico, che verrà alleggerito, ma anche per incrementare la mobilità sostenibile. Interventi strategici per i quartieri. In questi anni il braccio di ferro con RFI è stato continuo, in primis per sbloccare l’iter della dismissione e riconversione dell’ex Scalo Merci, operazione per niente scontata ma che ha visto Regione e Comune fianco a fianco. Un obiettivo che possiamo dire raggiunto, dopo il masterplan e il bando di gara, il proponente sta già lavorando alla relativa variante urbanistica. Una volta raggiunto l'obiettivo prioritario per la città, quello del parco urbano, abbiamo ragionato su ciascuna tratta e lavorato sulle opere compensative a vantaggio di tutti i quartieri interessati. Dall’elenco che avevamo stilato, RFI aveva escluso gli interventi definiti ‘interferenti’. Abbiamo scelto quindi di accorpare le opere compensative, che rappresentano il 2% del valore del progetto, per la creazione di un nuovo sottopasso strategico per la città. Un’opera di questo tipo la si fa ora o mai più, è un’occasione imperdibile. Ora speriamo nell’arco di qualche mese di vedere anche il progetto definitivo della tratta verso il Brennero e di chiudere così le decisioni che riguardano il territorio veronese”.