Ticket d'ingresso a Verona come a Venezia? Per il Comune è una fake news: "Troppi punti d'accesso"
L'assessora alla Cultura e al Turismo Marta Ugolini: "Serve una programmazione dell’offerta culturale e turistica per orientare i turisti nel centro storico"
L'amministrazione comunale di Verona è alla ricerca di nuove soluzioni per limitare il turismo mordi e fuggi, senza ricorrere però al modello veneziano del ticket d'ingresso. Sulla questione si è espressa l'assessora alla Cultura e Turismo Marta Ugolini.
Ipotesi ticket d'ingresso a Verona, per l'Amministrazione è impossibile
Una problematica che sta interessando negli ultimi mesi la città scaligera, dove ogni giorno si fanno i conti con numeri altissimi di visitatori, affascinati dalla storia e dalla cultura che trapelano dalle romantiche vie veronesi.
Dando uno sguardo ai numeri, a gennaio e febbraio 2024 si è registrato un incremento del 5% delle presenze rispetto allo stesso periodo del 2023.
Per questo, in Comune si è aperto un vero e proprio dibattito su come arginare il fenomeno non tanto del turismo in generale, quanto delle visite mordi e fuggi in giornata senza fermarsi a dormire.
Sulla questione si è espressa l'assessora alla Cultura e Turismo Marta Ugolini:
"Ticket di ingresso a Verona sul modello di Venezia? Non mi risulta che per la nostra città sia un’idea in cantiere, nè che qualcuno l’abbia ufficialmente suggerita. Come Amministrazione stiamo lavorando per migliorare i flussi e garantire una migliore qualità di vita ai residenti.
“Spiace constatare che stanno girando informazioni che non corrispondono alla realtà – afferma l’assessora - A cominciare dal fatto che di un probabile ticket d’ingresso per Verona non se n’è parlato nell’occasione ufficiale di ieri ovvero al tavolo propedeutico alla stesura del Piano Strategico del Turismo Veneto 2025-2027 al quale hanno partecipato i componenti della cabina di regia, i rappresentanti e gli stakeholders del settore.
C’è poi il dato sulla soglia massima di turisti che Verona potrebbe ospitare, un numero che la stessa università ha fatto presente di non aver mai reso noto in via ufficiale, in quanto il gruppo di ricerca che ci sta lavorando non lo ha ancora calcolato”.
"Serve una programmazione dell'offerta culturale e turistica"
Si pensa, ora, a regolare gli eventi che da anni prendono vita soprattutto nel centro storico della città scaligera, piuttosto che ad un vero e proprio ticket d'ingresso sul modello veneziano.
“La posizione dell’amministrazione è che le città non si chiudono – prosegue l’assessora Ugolini - Applicare anche a Verona un ticket di ingresso per i visitatori analogo a quello di Venezia, qualora si ritenesse fattibile e opportuno per la nostra città, sarebbe praticamente impossibile per la presenza di troppi punti di accesso che necessiterebbero di altrettanti presidi.
Crediamo che l’approccio per il quale abbassare i numeri dei turisti corrisponda a garantire migliore qualità dei servizi non abbia un fondamento razionale, serve piuttosto una riflessione sul reale problema di affollamento che si registra in alcuni siti e in particolari periodi dell’anno. Per Verona è il caso del Cortile e della Casa di Giulietta, per una cui soluzione definitiva stiamo proseguendo il lavoro avviato nei mesi scorsi, o di alcuni eventi che attirano un maggior numero di turisti. Crediamo che la soluzione vada trovata nell’orientare i turisti nelle diverse zone della città attraverso una programmazione dell’offerta culturale e turistica che tenga conto degli equilibri in gioco e non certo nell’introduzione di un ticket che sarebbe anche difficile da riscuotere”.
“Un tema su cui stiamo lavorando, a proposito di turisticizzazione del centro storico, riguarda le locazioni turistiche – conclude l’assessora Ugolini - Un argomento che l’amministrazione ha a cuore e sul quale si stanno facendo serie valutazioni individuando soluzioni adeguate. Vorremmo tanto, ed è quello che stiamo chiedendo in più Comuni, avere a disposizione una legge nazionale che attribuisca reali poteri di intervento alle municipalità, per assicurare attraverso regolamentazioni adeguate l'autenticità e la reale vivibilità dei centri storici”.